giovedì 12 maggio 2022

Bahamas: le penultime isole e Nassau

 

Domenica 24 aprile lasciamo Shroud Cay. Pensavamo di fare una breve tappa, fino a Normans Cay, ma arrivati là il posto non ci appare molto attraente: area di ancoraggio circondata da bassi fondali e distante da terra, e in più senza segnale telefonico. Decidiamo di proseguire fino all’isola successiva, Highborne Cay, dove peraltro riusciamo già a scorgere il profilo di un’alta antenna per telecomunicazioni. Ecco la nostra meta!

L’ancoraggio questa volta ci soddisfa molto: fondale sabbioso di 5-6 metri (24°42.645’N 76°49.774’W); volendo c’è anche un marina molto protetto, con profondità accessibili anche al nostro pescaggio.

Andiamo a visitarlo con il dinghy. Non appena mettiamo piede a terra siamo avvicinati da un signore che con modi cortesi ci chiede di cosa abbiamo bisogno, perché l’isola è privata e l’accesso è limitato solo al negozio e al pontile del carburante. Ovviamente siamo colti da un’improvvisa necessità di comprare qualcosa ed entriamo nel negozio, discretamente fornito anche di cibo fresco. Non poniamo attenzione ai prezzi e la paghiamo cara: usciamo con quattro cose, dopo aver pagato più di 50 US$!

Il giorno seguente, con un’altra scusa, torniamo a fare visita al marina. Notiamo all’ingresso un affollamento di persone e incuriositi andiamo a vedere: stanno sfilettando una montagna di pesci, degli splendidi dorado, e gettano gli scarti in mare, per la gioia di una moltitudine di squali che si azzuffano per conquistarsi il rancio lasciando appena qualche brandello ai numerosi gabbiani che tentano di partecipare al banchetto.


Dopo aver osservato la perizia e la cura con cui svolge la sfilettatura, chiediamo al giovane uomo se il pesce è in vendita; ci risponde di no, quello che vediamo è il frutto della sua giornata di pesca. Ci osserva a sua volta, pensieroso, poi ci chiede quanti siamo a bordo e ci invita a prendere una busta di nailon alle sue spalle. Obbediamo senza capire e restiamo sbalorditi quando lo vediamo riempire la busta di filetti di pesce e porgercela, con un sorriso. Lo ringraziamo della sua generosità e, forse per compensare la fortuna di aver ricevuto un regalo così bello e inatteso, entriamo un’altra volta nel negozio dove compriamo altre quattro cose spendendo i soliti 50 US$. L’ago della bilancia della fortuna torna al centro!

Al pontile dei dinghy, prima di rientrare in barca, assistiamo ad una scena curiosa: l’addetto alla sorveglianza ha ora sulla spalla un grosso pappagallo, che accarezza amorevolmente; vedendoci arrivare fa partire col cellulare una canzoncina che il pappagallo evidentemente apprezza e conosce perfettamente, tanto da accompagnarla, quasi danzando e cantando, con movimenti della testa e del corpo e la sua voce sgraziata.


Dopo tre giorni di sosta ad Highbourne, giovedì 28 aprile salpiamo per andare ad Allens Cay. Navighiamo 5 miglia, ma in linea d’aria ci spostiamo di appena 2-3 miglia; l’antenna delle telecomunicazioni è ancora ben visibile e infatti riceviamo un forte segnale. Anche Allens Cay è un posto piacevole: diamo fondo ad ovest dell’isola, su un fondale sabbioso di 5-6 metri (24°44.963’N 76°50.499’W); la particolarità di questo grappolo di isolotti, che lo rende meta privilegiata per i motoscafi pieni di turisti in gita giornaliera da Nassau, è di essere abitati esclusivamente da una grande comunità di iguane.  In realtà non sono molto belle, a Lilli addirittura fanno un po’ schifo, e sembrano quasi ammaestrate: quando arrivano i turisti si avvicinano a frotte, muovendosi veloci, perché sanno che ai turisti (anch’essi ammaestrati) sono stati consegnati spiedini con chicchi d’uva, di cui a quanto pare le iguane sono ghiotte.




Ci concediamo due giorni di relax, con bagni in acqua super trasparente, ma ahimè la vacanza di Angelo e Cristina sta per finire e dobbiamo raggiungere Nassau, a 32 miglia, dove loro prenderanno l’aereo per tornare a casa. In un primo tempo avevamo pensato di evitare il passaggio sotto i due ponti di Nassau e fare il lungo giro esterno che passa a nord, ma ad una lettura più attenta della carta nautica vediamo che entrambi i ponti hanno una luce di 21 metri in alta marea: noi impegniamo 20 metri e 80 cm compresa l’antenna e arriveremo in bassa marea. Si cambia percorso!

Non senza emozione alle 15 del 1° maggio passiamo indenni sotto i due ponti che uniscono New Providence, l’isola dove si trova la capitale delle Bahamas Nassau e Paradise Island, un grande isolotto privato che ospita il gigantesco ed iconico Atlantis Resort.



La zona di ancoraggio è di fronte al marina più occidentale (Bay Street Marina). Stiamo cercando il posto più adatto per calare l’ancora quando, a causa di un errore della cartografia elettronica Navionics, ci impiantiamo su un fondale morbido di 2 metri (Refola ne pesca 2,05 e, come detto, siamo in bassa marea). Non è una situazione di pericolo e la chiglia di sicuro non ha subito danni, ma dobbiamo aspettare circa due ore prima che la marea alzandosi ci liberi e ci permetta finalmente di ancorare (25°04.781’N 77°19.784’W).

Nassau è una vera città, con tante automobili ed un traffico intenso, a cui non siamo più abituati. A poca distanza dal nostro ancoraggio, nella parte occidentale della città, c’è il centro storico e la zona portuale dove ormeggiano ogni giorno da due a quattro enormi navi da crociera, che arrivano all’alba e se ne vanno al tramonto dopo aver inondato di turisti la città, che infatti è piena di negozi di gioelli, articoli da regalo e alla moda, negozi di liquori.



Per vedere qualcosa di New Providence ci affidiamo alla rete di pulmini pubblici: un grande giro spendendo 1 US$ a testa!!!!

Venerdì 6 maggio salutiamo Angelo e Cristina, che voleranno a Linate via Washington e Monaco. Siamo stati bene con loro da quando sono arrivati a Le Marin in Martinica, il 15 marzo, e sicuramente ci mancheranno.

Ora dobbiamo fare un rabbocco di cambusa e, appena il meteo ci darà una buona finestra, raggiungeremo la nostra ultima isola delle Bahamas, Bimini, dove faremo le pratiche di uscita per mettere la prua SULL’AMERICA, PRECISAMENTE A WEST PALM BEACH, FLORIDA!!!