domenica 30 dicembre 2012

A zonzo per le Grenadine

 

12:42.43N 61:19.47W
Il 27 dicembre alle 8.30 salpiamo da Soufriere, isola di St. Lucia: dopo mezz’ora di motore, fuori dalla copertura dei Pitons, il vento si stabilisce sui 15 kn da ENE e facciamo rotta su Bequia.
Molti ci hanno sconsigliato di fare tappe e dogana a St. Vincent a causa di frequenti furti e “comitati di accoglienza” particolarmente insistenti.
Arriviamo a Bequia alle 16.30 dopo 55 M di bellissima navigazione al traverso, sempre in compagnia degli amici di Galatea; ci sono molte barche, ma la baia e’ molto grande, prendiamo una boa, costo 50 EC$.
All’ufficio della dogana ed immigrazione le pratiche sono semplici e abbastanza veloci, paghiamo complessivamente 242 EC$ di tasse (circa 70,00€), che comprendono i 90 EC$ (meno di 25,00€), per una sosta di 3 giorni a Tobago Cays.
Il 28 restiamo a Bequia, a terra il centro del villaggio e’ fornito di negozi e molto animato, facciamo spese al mercato della frutta, compriamo una sim-card locale della Digicel, la principale compagnia telefonica nei Caraibi (con le nostre sim-card italiane le chiamate costano un occhio della testa, come ha purtroppo sperimentato Martina). Sempre insieme agli amici di Galatea prendiamo un taxi per visitare una bellissima baia sulla costa ovest, il taxista ci deposita sul posto e poi ci viene a riprendere all’ora convenuta (a dire il vero un po’ di ritardo), l’escursione costa in tutto 100 EC$ (meno di 30,00€), per 8 persone.
Abbiamo fatto il bagno in una spiaggia praticamente deserta e visitato il “santuario delle tartarughe”: da alcuni decenni una famiglia di amanti della natura e in particolare delle tartarughe marine protegge le uova deposte sulla spiaggia, ne attende la schiusa, indi raccoglie i piccoli e li alleva per 5 anni, in vasche in realta’ non troppo grandi. Ci hanno detto che mentre in natura solo pochissime tartarughine riescono a sopravvivere, loro erano fieri di salvare 1 esemplare ogni 20 dopo la schiusa. Quando le tartarughe raggiungono una dimensione ragguardevole, vengono liberate: potranno riprodursi solo dopo il 25esimo anno di eta’; le piu’ fortunate, che non cadono vittime di qualche predatore (o dell’inquinamento, o delle imbarcazioni) possono arrivare a 200 anni.
Il 29 dicembre, sempre insieme a Galatea, ci spostiamo a Canouan, distante 22 M. Sosta per un bagno in acqua turchese e pranzo nella deliziosa Little Bay, che ci tenta a passarvi anche la notte … ma poi, per il desiderio di fare un giro in paese, navighiamo ancora verso sud per il miglio e mezzo che ci separa da Gran Bay, la baia principale dell’isola, dove prendiamo una boa.
E’ ancora abbastanza presto e abbiamo tempo (e LUCE, perche’ ai Caraibi fa buio alle 18 !!!!) per un giro a terra col gommone: in prossimita’ delle nostre boe, c’e’ un comodo pontile per dinghy, che sarebbe riservato ad un lussuoso resort, ma (forse a causa della penuria di clienti?) il personale ci ha consentito non solo l’attracco ma anche di attraversare la proprieta’ per andare verso il villaggio.
Diversamente da Bequia, a Canouan non esiste un vero “centro”, eravamo a Charlestown, la “capitale”, ma non si vedeva niente che potesse anche lontanamente assomigliarci, anzi la domanda “dove’e’ il centro ?” che abbiamo posto ai pochi locali incontrati destava una certa perplessita’, unita alla risposta “ma e’ qui!!!”
Prima di rientrare in barca, concordiamo con un taxi collettivo il giro dell’isola, per l’indomani alle 09.00. Forse c’e’ stata qualche incomprensione, ma il taxista non si e’ visto e dopo qualche quarto d’ora rimediamo un giro con un simpatico signore che, in cambio di qualche spicciolo, carica alcuni di noi sulla sua “macchina”, che sembrava un incrocio fra un carrellino elettrico da campo da golf e un muletto industriale, con le gomme consumate, e 5 posti improbabili … (gli altri hanno fatto una passeggiata). Ci siamo fatti accompagnare nella costa Ovest, dove abbiamo fatto il bagno su una spiaggia del tutto deserta, protetta dalla barriera corallina. Dura la vita dei marinai !!!
Nelle foto: le spiagge di Bequia e Canouan, i comandanti di Refola e Galatea, le tartarughe, Lilli, Martina…






















giovedì 27 dicembre 2012

Natale in Martinica

 

13:33.59N 61:10.11W
Il 21 dicembre, a St.Lucia, abbiamo partecipato alla serata conclusiva dell'Arc, tantissimi i premi, non solo per i primi 4 di ogni gruppo, ma anche per lo skipper più giovane, per lo skipper più vecchio, per la prima skipper donna, per la barca che ha pescato di più e cosi via; tanta allegria, tanta musica con il complesso percussioni.
La festa ci è sembrata un po' sottotono rispetto al 2008, ma allora per noi era la prima volta e sicuramente ci sentivamo più coinvolti, essendo stati noi stessi protagonisti del rally.
Il 23 ripartiamo per la Martinica, da dove Luca la sera prenderà l'aereo per tornare a casa; diamo un passaggio anche a Daniele e Roberto, che facevano parte dell'equipaggio di Gran Cru, e che partono con lo stesso aereo di Luca. Abbiamo così evitato a Gran Cru di tornare a Martinica, probabilmente li ritroveremo più a sud.
Questa volta all'arrivo al marina di Le Marin abbiamo avuto subito risposta per il posto barca ed appena arrivati davanti al porto, il marinaio è venuto a prelevarci con il gommone, nonostante ci fossero altre barche in attesa, forse essendo conosciuti ci hanno dato la precedenza … boh, meglio così.
Abbiamo saputo da Roberto che i bagagli sono arrivati e con loro anche il famoso formaggio, insieme alle altre scorte; non appena l'agognata forma è stata consegnata a Luca, abbiamo fatto un brindisi di festeggiamento con doveroso assaggio (buonissimo!!!!): qui finisce la travagliata storia del formaggio (a proposito, sembra uno scherzo, ma il formaggio è stato faticosamente recuperato da un amico di Roberto, il cui nome è Luca Burro).
Abbiamo salutato Luca con affetto e commozione, dopo più di un mese di bella convivenza: lui torna alla sua vita ricca di belle novità, a noi resta il ricordo del suo entusiasmo e delle sue incessanti battute.
Il 24 a Le Marin, è stato il giorno di nuovi incontri: Fulvio e Daniela di Milano, anche loro armatori di un Amel SM, che navigheranno alle Grenadine fino al 4 gennaio; Luca di Bologna, amico di Umberto e Ornella, che fa Charter ai caraibi da 15 anni, ed è venuto a trovarci al pontile; alla sera sentiamo al VHF Omero Moretti, altro skipper oceanico professionista, che sta organizzando la serata di vigilia di natale: ogni equipaggio porta qualcosa da mangiare e da bere. Ci aggreghiamo anche noi e si festeggia così accampati a terra, utilizzando i carrelli dei gommoni del shipchandler come tavoli e sedute;
la serata passa in fretta tra racconti di viaggi e di esperienze, parlando anche di problemi tecnici e così via.
Il giorno di Natale, sentiti familiari ed amici per gli auguri, Lilli ed io abbiamo festeggiato con un sontuoso pranzo, che sarà da ricordare: una succulenta insalata di cavolo cappuccio avanzato dalla traversata, impreziosita da pomodori semifreschi ed avocado … beh, voi non ci crederete, ma non ci mancava nulla!
Alla sera siamo stati a cena dal gruppo di Roberto, nella bellissima villetta che hanno affittato; Martina ha preparato una gustosissima cena con tante portate.
Finalmente il 26 si parte, siamo in 3 Lilli Martina ed il sottoscritto, con noi di conserva, sono partiti anche Fulvio e Daniela con il loro Amel Galatea. Una bella veleggiata con 15- 18 kn al traverso, alle 16.00 arriviamo ai "Pitons", non ci sono boe disponibili alla baia Petit Piton e l'ancoraggio è sconsigliato visto che i fondali a 50 mt da terra scendono bruscamente a 50 e 100 mt; optiamo per una boa alla vicina Soufriere (20 EC$ per il comitato di accoglienza e 54 EC$,per la boa, al cambio in tutto 22,00€).
Bagno ed una escursione alle cascate completano la giornata.

Nelle foto: i Pitons di St. Lucia e Refola in cerca di ormeggio al tramonto


venerdì 21 dicembre 2012

Le Marin e 20-12-2012 : St. Lucia

 

14:04.51N 60:57.00W

Sabato 15 nel pomeriggio, quando avevamo ormai perso la speranza di ottenere un posto in banchina a Le Marin, e ci sentivamo totalmente frustrati dall’impossibilità di parlare direttamente con l’ufficio del marina (bisognava solo sintonizzarsi sul canale 9 del vhf ed attendere…) ci sentiamo finalmente chiamare al vhf : Refola, Refola…..
Adesso si’ che siamo davvero arrivati; riforniti di acqua e corrente, abbiamo potuto dedicarci ai lavaggi e alle pulizie ed iniziare le riparazioni, ma anche rilassarci.
Domenica 16 i ragazzi della ciurma sono andati con il tender alla spiaggia di St. Anna, dove hanno trovato una specie di scuola di percussioni, di tutti i tipi, con gente del posto, di tutte le età, che suonavano in cerchio sotto la guida di un maestro, alternandosi al centro per eseguire il motivo principale.
La sera Roberto, raggiunto dalla moglie e dai suoi amici, è sceso dalla barca: hanno affittato una casa molto bella e faranno una vacanza a terra in Martinica; purtroppo hanno avuto l’amara sorpresa del mancato arrivo delle valigie, che contenevano, tra l’altro, una preziosa forma di formaggio, regalo di un amico di Luca, ed i rifornimenti di acciughe per Refola, rimasti in Italia per problemi di peso e per la defezione di Marco. Sono settimane che Luca parla di questo formaggio che avremmo dovuto mangiare in mezzo all’oceano e che invece deve ancora arrivare …. l’avventura continua.
I due giorni successivi sono stati dedicati alle riparazioni, mentre Luca si è fatto un giro con il taxi collettivo a Fort de France e alla ex capitale St. Pierre, e Martina è scesa dalla barca per passare alcuni giorni con il gruppo di Roberto; dopo Natale tornerà su Refola e navigherà con noi fino a Cartaghena.
Finalmente, mercoledi’ 19, Lilli, Luca ed io salpiamo alla volta di St. Lucia, distante 26 M, con un venticello sui 15 kn al traverso e pochissima onda; ci gustiamo la tranquilla veleggiata, entriamo a Rodney Bay alle 14.50, preparati a dover rimanere all’ancora fuori dal marina, mentre invece, con grande sorpresa, troviamo subito il posto in banchina.
Ritroviamo i nostri amici australiani della Boheme, gli italiani di Gran Cru e tanti altri, il 21 ci sarà la serata conclusiva dell’Arc, con le premiazioni delle varie classi.
Delle mille foto scattate, Luca ha avuto il tempo di selezionarne alcune, che pubblichiamo.
















































domenica 16 dicembre 2012

14-12-2012: ARRIVATI IN MARTINICA !!!!

14:28.08N 60:51.98W

Il meteo ci aveva promesso un finale ventoso, solo l’ultimo giorno un calo per rendere più dolce l’atterraggio; in realtà già dal pomeriggio del 13 dicembre il vento era calato tanto da faticare a mantenere i 6 kn. Ma a disturbare era soprattutto l’onda, la cui spinta era maggiore del vento reale: le vele, dopo essere state sventate, prendevano di nuovo il vento producendo schiocchi che facevano vibrare tutta l’alberatura; abbiamo dovuto di tanto in tanto dare un po’ di motore, anche a basso regime, per evitare questi continui scuotimenti.
Solo qualche groppo, soprattutto di notte, ha dato un po’ di vigore al vento, portando la velocità della barca, in qualche momento, a punte di 9 kn.
Durante uno di questi groppi, mentre siamo di turno Luca ed io e stiamo mettendo a punto rotta e velatura per questo rinforzo di vento, esce Roberto con una faccia contrariata, come di uno svegliato bruscamente:”tosi, volìo sistemar quella scotta di sottovento che bate in coperta, altrimenti no rieso a dormir”; Luca di rimando: “con tuti i rumori che ghe sè, elo proprio quelo dela scotta a disturbarte ?”; naturalmente grandi risate.
Comunque lo accontentiamo, e al mattino seguente, come aveva previsto la saggia marinaia Lilli, troviamo la scotta del genoa con la calza consumata per circa circa 10 cm, nel punto in cui sfregava sulle sartie.
Alle 17.30 del 14/12 ancoriamo nella baia di Le Marin, detto anche “Cul de Sac” a Sud di Martinica; durante l’ultimo miglio abbiamo contattato la capitaneria per ottenere un posto in banchina, ma purtroppo posti disponibili zero.
Questo contrattempo non ci ha impedito di festeggiare l’atterraggio con il solito gin-tonic serale.
Il 16° ed ultimo giorno abbiamo percorso 151 M, in totale da Las Palmas 2804 M.
Ore motore 16, ore generatore 44, ore dissalatore 38, consumo acqua dissalata 2280 litri.
ALLEGHIAMO UNA SELEZIONE DELLE FOTO DI QUESTA TRAVERSATA ATLANTICA 2012.