domenica 28 settembre 2014

Vanua Balavu Group - Susui (Lau - Fiji)

17:10.65S 179:01.11W

Mercoledì 17 settembre, per le 60 miglia da Lakemba a Vanua Balavu, il vento sui 15 nodi ci regala una bella veleggiata a vele spiegate. Con il sole sorto da poco, peschiamo un bel dorado sui 10 kg, e alle 12.00 siamo alla Tongan Pass, l’accesso sud al gruppo di isole (la maggiore delle quali è appunto Vanua Balavu) circondante da un’unica barriera. Non c’e’ corrente ed il passaggio è facile, pur avendo il cielo a tratti coperto da nuvole, si distingue il reef a sinistra ed il basso fondale a destra, la rotta di ingresso va da wp 17°20.068’S 178°49.375’W a wp 17°19.512’S 178°49.627’W; da qui proseguiamo verso ovest per circa 6 miglia, passando tra alcuni bassi fondali corallini, ben segnalati sulla cartografia C-map, fino all’isola Susui.
Alle 13.20 ancoriamo nella baia davanti al paese, aperta a nord, ma egregiamente protetta dal vento da est di questi giorni, fondale di sabbia e fango sui 9-10 metri (17°20.405’S 178°56.946’W) e finalmente c’è un buon segnale internet!
Nel pomeriggio scendiamo a terra per il “sevu sevu”: ci accoglie Jacob, citato nel Compendium come incaricato dal villaggio a tenere le relazioni con i navigatori, e dopo due chiacchiere ci conduce dal capo villaggio, che con una breve cerimonia ci porge il benvenuto e ci autorizza a girare liberamente nel villaggio e nell’isola. Jacob ci spiega che a Susui non viene richiesta alcuna “tassa di ancoraggio”, ma un libero contributo per finanziare il progetto di sviluppo e ampliamento della loro scuola sarebbe molto gradito … versiamo il nostro obolo di 50 $ fijiani (20 €) e poi, sempre accompagnati da Jacob, visitiamo la scuola e conosciamo uno dei due insegnanti.
Jacob ci racconta che le lagune di Susui sono ricche di ostriche, che loro mangiano solo in occasioni speciali; vengono a raccoglierle (dopo aver chiesto l’autorizzazione al capo villaggio) anche dai villaggi vicini. Incuriositi, ci accordiamo per una escursione l’indomani: giro delle lagune con la lancia a motore del villaggio e picnic a base di ostriche.
Le lagune sono in realtà tre grandi baie immediatamente ad ovest del villaggio, molto chiuse e contorte, la più ad ovest con acque più profonde (potrebbe essere un rifugio da uragano).
Nella prima Jacob ci mostra la quantità di ostriche che si sviluppano sulle rocce e tra le mangrovie, poi ci lascia in una bella spiaggietta ombreggiata (latte di cocco fresco a volontà), mentre lui ed il paesano che lo accompagna vanno a raccogliere le ostriche, che vengono staccate con scalpello e martello. Tornano con un enorme sacco pieno, allestiscono un fuoco sulla spiaggia e arrostiscono sulle braci prima le radici di kassava (sorta di tuberi simili a patate), poi le grosse ostriche, giusto per facilitarne l’apertura; una volta estratti i molluschi, vengono sciacquati nell’acqua di mare e poi serviti in succo di arancio e peperoncino … squisite!!! la kassava dal sapore di castagna arrostita smorza il piccante del succo, ne mangiamo in quantità industriale, fino ad essere completamente sazi (non sapendo di preciso che cosa ci aspettasse, per prudenza ci eravamo portata la “razione del marinaio”, fagioli e tonno, ma non c’è ne è stato bisogno). Al ritorno in barca chiediamo quanto dobbiamo pagare per l’escursione, ci risponde “fate voi”, diamo loro 100 $ fijiani (pari a circa 40 euro) e dai loro sorrisi comprendiamo che sono soddisfatti.
Il giorno seguente Jacob ci accompagna per una passeggiata sulla lunga spiaggia a sud che costeggia quasi tutta l’isola: enormi alberi secolari, rocce e scogli frastagliati, bellissima anche questa escursione.
Nel pomeriggio con la barca del villaggio ci rechiamo a Loma Loma, il villaggio principale di Vanua Balavu, dove c’è il molo per l’attracco della nave; siamo a corto di cambusa e quindi alla ricerca di rifornimenti … ma c’è poco da scegliere: prendiamo farina, pane, burro, cipolle, la verdura è terminata ed anche un coltivatore che siamo andati a trovare ne è sprovvisto, rimediamo però un po’ di limoni da un signore che ci viene presentato come il rappresentante del governo a Vanua Balavu. In pratica spendiamo di più per l’utilizzo della barca (50 $), che per gli acquisti che riusciamo a fare!
Venerdì 19 è l’ultimo giorno a Susui, nell’accomiatarci Jacob ci chiede se possiamo regalare al villaggio 20 litri di gasolio per il generatore: hanno finito la scorta e grazie a noi potrebbero tirare avanti un’altra settimana. Ovviamente, accogliamo la richiesta.
Sabato 20 settembre lasciamo quindi il bellissimo e tranquillo ancoraggio di Susui e ci dirigiamo a nord, confortati dalle tracce che ci ha inviato Zoomax; ancoriamo prima in una stretta insenatura circondata da mangrovie (17°11.390’ S 178°57.143’W), che esploriamo con il dinghy addentrandoci all’interno per circa 1 miglio. Il secondo ancoraggio e’ all’esterno di Soso Bay, davanti ad una piccola spiaggia con bei coralli (17°10.616’S 178°59.938’W), infine chiudiamo la giornata prendendo una boa all’interno di Soso Bay, baia super protetta, in cui si può ancorare sul lato est, su un fondale di circa 10-12 metri, mentre sul lato ovest ci sono quattro boe gestite dallo “Royal Esploring Isles Yacht Squadron”. Un vero yacht club, con un pontile galleggiante, una bella e curata costruzione, ma …. deserto ! A terra non c’è anima viva, un sentiero sale dietro club e prosegue ripido nel bosco fino a raggiungere una casa sulla sommità del monte. Rinunciamo a percorrerlo perchè sentiamo in lontananza l’abbaiare di cani, in fondo siamo in proprietà privata.
In fondo alla baia, sul lato sud, c’è un altro pontiletto, dove troviamo un uomo impegnato a raccogliere l’acqua per abbeverare una mucca (c’è una sorgente di acqua dolce proprio nella roccia davanti al pontile), chiediamo dello Yacht club e il nostro interlocutore, che di certo non è un fijiano, ci dice che la proprietà è fijiana-australiana, che possiamo prendere la boa gratis e girare ovunque senza problemi, anche su per il sentiero che avevamo abbandonato. Ma ormai è tardi per inoltrarci nel bosco, così completiamo l’esplorazione delle insenature con il dinghy, quando rientriamo in barca il sole è già calato dietro l’alto costone roccioso.
Domenica 21 riprendiamo il nostro giro antiorario intorno a Vanua Balavu: in questo tratto il canale navigabile si restringe, una serie di quattro paletti da tenere a dritta indicano bassi fondali sul lato del reef , dopo circa 2 miglia siamo in prossimità della pass Qilaqila; si notano le due mede che danno l’allineamento 285° per uscire, 105° per entrare, viste le buone condizioni, usciamo dalla pass in modo da avere la traccia già registrata quando lasceremo Vanua Balavu. Una volta rientrati e dopo aver aggirato ad ovest Qilaqila Island entriamo in Bay of Islands, altro superbo ancoraggio in mezzo a decine di piccole isolotti rocciosi, che ci richiama Fulanga; l’acqua è ovunque generalmente profonda (20 metri), ma è necessaria un buona luce per distinguere i bassi fondali rocciosi, la cartografia c-map è precisa, ma scarsa di dettagli.
Ancoriamo su circa 9 metri, fondo di sabbia (17°10.657’S 179°01.107’W); non c’è segnale internet ed il segnale telefonico è debole ed intermittente, il posto però è stupendo.
C’è un’altra barca con bandiera svizzera, facciamo conoscenza con un aperitivo, Feni, Carla con il loro marinaio Deniz, sono alla seconda stagione alle Fiji e con molto piacere ci passano tutte le loro traccie salvate su Open CPN.
Qui finisce il nostro giro a Vanua Balavu che possiamo definire la regina delle Lau, per la quantità e qualità degli ancoraggi; martedì 23 settembre partiamo presto per un’altra tappa di 55 M, fino a Matagi Island.

Il “sevu sevu” col capo villaggio di Susui

La visita alla scuola, con Jacob, un insegnante e suo figlio

Una famigliola di Susui (nello sfondo, l’ancoraggio di Refola)

Una “via” del villaggio

Qui crescono le ostriche …

… che vanno sul fuoco per aiutarne l’apertura



… le mangia perfino il Gianca !!!!

altre foto di Susui (Vanua Balavu - Fiji)

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Un po’ di immagini della laguna intorno a Susui, scattate durante il giro in barca con Jacob …

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Jacob ci accompagna alla spiaggia del lato Sud di Susui

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Alberi con tronchi e rami enormi si protendono verso il mare …

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foto di Tota e Soso Bay (Vanua Balavu - Fiji)

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Ancoraggio nell’insenatura di Tota

Con il dinghy ci addentriamo all’interno per circa 1 miglio

Ancoraggio all’esterno di Soso Bay, davanti ad una piccola spiaggia con bei coralli

Alla boa all’interno di Soso Bay, baia super protetta …

… con il Royal Exploring Isles Yacht Squadron !!!!



Con il dinghy tra le mangrovie

foto di Bay of Islands (Vanua Balavu - Fiji)

 

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Forse qui non servono commenti …

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venerdì 26 settembre 2014

Le foto di Oneata e Lakemba

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ONEATA : la nostra accoglienza al (finto?) capo villaggio

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Uno dei due villaggi di Oneata, il piu’ “moderno”, ci dicono …

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… fornito anche di negozio di alimentari…

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Il tramonto ricopre di luce dorata Refola e il nostro ancoraggio

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L’ingresso alla pass di Lakemba

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Il suo “porto” …

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La stessa pass in uscita

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Il nostro ancoraggio fuori dalla barriera corallina

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martedì 23 settembre 2014

Oneata-Lakemba (Isole Lau - Fiji)

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Alle 7.50 di domenica 14 settembre salpiamo da Komo, ripercorrendo la traccia registrata all'ingresso; mettiamo subito la traina e dopo pochi minuti una grossa presa curva la canna, di colpo il mulinello gira fino a surriscaldarsi, nonostante sia stata stretta la frizione ? si innesca la battaglia, ma in pochi secondi il filo fionda indietro vuoto: il grosso pesce si e' portato via l'esca!

C'e' poco vento, andiamo a motore, dopo aver percorso una ventina di miglia alle 10.50 siamo alla pass ad ovest di Oneata. La cartografia Navionics mostra Refola sul reef, mentra la C-map e' precisa ed in linea con la foto satellite di Google Map; la rotta di ingresso va da 18°24.964'S 178°32.144'W a 18°25.116S 178°31.724'W; da qui fino all'isola non ci sono ostacoli.

Ancoriamo a NW di Oneata, in prossimita' di 2 isolotti vicini a terra, fondale sabbioso di 8-9 metri (18°25.881'S 178°28.520'W).

Sull'isola ci sono 2 villaggi, che si affacciano entrambi sul lato opposto dell'isola; un sentiero parte dal lato NE della spiaggia e porta al primo villaggio (Waiqori), da cui con una altro sentiero si raggiunge il secondo villaggio (Dakuiloa); mentre ci stiamo organizzando per scendere a terra, si avvicina una barca di locali, che ci salutano e ci danno il benvenuto. Chiediamo loro qualche indicazione per raggiungere il villaggio e fare il nostro ?sevu sevu?, ma ci dicono ?Non occorre che andiate al villaggio, il capo e' qui!?. Un po' stupiti di una visita cosi' importante, li facciamo salire a bordo, offriamo loro da bere, gli consegniamo il mazzo di kava e alcuni piccoli doni. Apprenderemo poi, al villaggio, che il loro capo e' a Suva ? ci restiamo un po' male e pensiamo ?davvero tutto il mondo e' paese?!

L'ancoraggio di Oneata, con l'alta marea, e' leggermente rollante nonostante il vento fuori sia inferiore ai 10 nodi; l'acqua e' trasparente, con una buona visibilita' si puo' aggirare l'isola ad ovest con la barca ed ancorare sul lato SE.

Martedi 16 settembre salpiamo alla volta di Lakemba, a 30 miglia, ancora vento leggero quasi in poppa, diamo motore. Appena fuori dalla barriera peschiamo un barracuda di circa 4 kg, ma non ne siamo felici, quei denti lunghi ed appuntiti non ispirano molta simpatia e inoltre, essendo un pesce predatore, c'e rischio di prendere la ciguatera? decidiamo di tenerlo per regalarlo alla gente del posto, che piu' di noi sa riconoscere i pericoli.

Alle 10.50 giungiamo alla pass di Lakemba, a SW dell'isola, larga (o meglio stretta) circa 20 metri ma profonda 18; la massima di alta marea sara' alle 12.30, c'e' circa un nodo di corrente entrante. Anche qui la cartografia Navionics e' errata, mentre la C-map, pur essendo scarsa di dettagli, e' corretta; la pass e' comunque segnalata da paletti, ed una volta davanti e' facile identificare il percorso.

All'interno il canale navigabile e' ampio, i fondali sono di circa 6-8 metri, dopo circa 700 mt si arriva ad un vecchio molo in cemento, al quale si puo' accostare di poppa con ancora a prua, noi abbiamo ancorato nella laguna adiacente, che sembra grande ma a causa di bassi fondali e patate, consente l'ancoraggio a non piu' di una o due barche con 20 metri di catena (18°14.483'S 178°48.535'W); qui c'e' il paese principale Tubou, capitale amministrativa del gruppo delle Lau. La nostra sosta qui, fatta nella speranza di trovare una connessione internet (niente da fare, nonostante il buon segnale telefonico) dura non piu' di una mezzora, trascorsa la quale riaffrontiamo la pass e torniamo fuori.

Lakemba ha una ampia laguna sul lato est dell'isola, navigabile solo da barche con ridotto pescaggio; nel contorno rimanente la laguna e' poco piu' di un canale praticabile con il dinghy solo in medio-alta marea.

Ci dirigiamo ad Ovest, dove, a circa 5 miglia, c'e' un ancoraggio esterno alla barriera, il piu' usato dalle barche a vela: qui il reef ha una rientranza che forma una sorta di baia con fondo sabbioso. Un ancoraggio in effetti molto piu' rassicurante del precedente, con tanto spazio e su fondale di 13-14 metri (18°12.652'S 178°50.492'W), che si e' dimostrato nella nostra situazione meteo con vento leggero da est, anche poco rollante. Essendo esterno alla barriera e senza teste di corallo, facile da raggiungere e da lasciare anche con scarsa visibilita', puo' essere un buon punto di sosta per spezzare il percorso sud-nord o viceversa delle Lau.

Alle 4.00 di mercoledi 17 settembre ripartiamo alla volta di Vana Balavu, a 60 miglia.

Siamo di nuovo senza connessione, per cui ... niente foto !!!

mercoledì 17 settembre 2014

Le foto di FULANGA (1)

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Siamo arrivati oggi 17 settembre a Vanua Balau e ABBIAMO LA CONNESSIONE AD INTERNET !!!!
Ecco quindi un po’ di foto di Fulanga …

LA “CERIMONIA” DEL SEVU-SEVU E L’ARTIGIANATO LOCALE

Gli “artigiani” di Fulanga

LE DUE FOTO DALLA TESTA D’ALBERO DANNO UN’IDEA DELLA MAGIA DI QUESTA ISOLA…



QUESTI SONO I COLORI E I “FUNGHI” DA CUI SIAMO CIRCONDATI







Le foto di FULANGA (2)

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Con il dinghy esploriamo la laguna

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A caccia? No, e’ per le noci di cocco …

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Insenature con l’alta marea

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…e ora con la bassa marea -1,80 mt.

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