lunedì 30 luglio 2012

A Hyeres, ancora lavori a bordo

43:04.46N 6:09.31E
Alle 10.30 di domenica 29 luglio molliamo gli ormeggi e imbocchiamo il
canale di uscita, lungo e ben segnalato, che dal marina di Port Napoleon
sbocca in mare nel golfo di Fos. Verso la fine del canale ci sono a dritta
numerosi segnali che indicano i bassi fondali attigui; ci siamo passati
già tre volte, ma teniamo gli occhi ben aperti. A un certo punto qualcosa
di strano attira la nostra attenzione: sporgono dall’acqua due alberi con
un genova lacero … una barca quindi, un ketch come il nostro, era andato a
morire in queste acque basse … un brivido nella schiena e un senso di
pena, come si trattasse di un animale ferito.
Appena in mare, superato il turbamento, issiamo le vele e filiamo sospinti
da 15-20 nodi di vento da W. Alle 15,30, dopo essere stati ancora una
volta incantati dalle Calanques di Marsiglia ci fermiamo a Port Miou, al
riparo dall’onda e dal vento, per concederci un pomeriggio di meritato
riposo.
Ripartiamo di buon’ora la mattina dopo, con un bel vento da WNW sui 20-25
nodi, e alle 13.30 siamo davanti al marina di Hyeres, trafficatissimo e
graffiato da un vento teso, con raffiche a 25-30 nodi.
I ragazzetti del marina (non ben addestrati, che invece di risponderti al
VHF si sbracciano urlando al vento dal nuovo pontile di ‘accoglienza’) ci
gridano che non c’è posto; piuttosto contrariati da questi modi davvero
poco marinareschi, ci mettiamo all’ancora appena fuori dal porto. Verso
sera fissiamo l’appuntamento con il meccanico e la capitaneria del marina
ci rimedia un posto per 3 giorni (80 €/notte).
Il meccanico, bravo e onesto (Denis Guir Tel 0614149118) ci fa un lavoro
egregio: cambio olio e filtri, pulizia dei condotti dell’acqua del motore
e del generatore, tensione delle cinghie, registrazione valvole e
controllo iniettori.

nella foto: il ketch affondato nel canale di Port Napoleon


sabato 28 luglio 2012

Refola lascia Port Napoleon

43:22.54N 4:49.79E

Il 27 luglio 2012, con Lilli e l’amico ligur-trentino Franco, torniamo a
Port Napoleon, dove Refola ha trascorso due stagioni di rimessaggio
invernale.
Ottimo marina, con servizi efficienti e un negozio di articoli nautici ben
rifornito, nel complesso abbastanza economico per il nostro 16 metri:
4.500 euro l’anno per il posto a terra, compreso alaggio e varo. Unica
nota dolente, un meccanico costosissimo e difficile, se si ha bisogno è
meglio rivolgersi altrove.
Comunque è un marina/rimessaggio che consiglio a chi volesse stanziare
nella zona di Marsiglia-Camargue.
Il 28 luglio Refola torna in acqua: come prevedibile, dopo 11 mesi a
secco, dobbiamo affrontare una miriade di piccoli problemi: il motore non
si accende perché la tensione della batteria è troppo bassa, il
pressostato del vaso di espansione al 2° giorno di funzionamento ha deciso
che è finito il suo corso, il log che ci indica la velocità della barca è
morto, il Navtex non riceve un messaggio che sia uno, il vecchio inverter
è morto pure lui (aspettandomelo, ne avevo già programmato la
sostituzione). Insomma, come sempre un sacco di lavoro per rimediare a
questi ed altri inconvenienti, che non mancano mai.
Se a ciò aggiungiamo la pulizia della coperta piena di polvere e terra, il
caldo e le zanzare, possiamo dire che i primi due giorni sono stati
abbastanza duri … ma come sempre ce l’abbiamo fatta, e domenica 29
lasciamo definitivamente Port Napoleon, diretti prima a Hyeres (per
revisione motore e generatore), poi alle Canarie, dove prevediamo di
arrivare ai primi di settembre. Da Gran Canaria, a fine novembre,
riattraverseremo l’Atlantico, per iniziare finalmente il nostro primo giro
del mondo.