domenica 21 novembre 2010

Port Napoleon

43:22.54N 4:49.79E
19 e 20 novembre, ad equipaggio ridotto - con me solo Lilli e Alain -
ultimo breve trasferimento per Refola: la portiamo a svernare, fuori
dall’acqua, a Port Napoleon (vicino a St. Louis du Rhone, Camargue).
Lasciata Hyeres, con tutta calma costeggiamo in direzione Ovest, ci
godiamo lo spettacolo delle Calanques , in questo periodo deserte;
passiamo la notte all’isoletta di Frioul, di fronte a noi Marsiglia, con
«La Bonne Mère» tutta illuminata, il cielo è pieno di nuvole tra cui fa
capolino la luna piena. La seconda giornata è segnata da cielo coperto e
temporali; ben protetti dalla nostra capottina attraversiamo il golfo di
Fos, e imbocchiamo i canali che ci portano a Port Napoleon, dove siamo
attesi da due splendidi stormi di fenicotteri rosa.
Ora Refola starà in secco per alcuni mesi, per prepararsi al prossimo
importante viaggio ad agosto 2011 : ritorno alle Canarie, traversata
atlantica e poi … Panama, il Pacifico ecc ecc ecc …

Nelle foto: le calanques di Marsiglia, il temporale, una finestra di luce





lunedì 15 novembre 2010

Hyeres

43:04.88N 6:09.46E
Attraversiamo metà Golfo del Leone, accompagnati da quel simpatico vento
da S che abbiamo chiamato ‘leone sudista’. Quando ci ha lasciato, al suo
posto è arrivata una meno aggressiva ‘leonessa’ da SE, vento tra i 15 e i
25 nodi, onde da 1 a 2 metri, in diminuzione avvicinandoci alla costa
francese.
La navigazione notturna, organizzata in turni da due ore in doppia, è
stata movimentata da 2-3 incontri ravvicinati con grandi barche a vela.
Una mostrava luci di via estremamente ambigue; di un’altra, dotata di AIS,
sappiamo vita, morte e miracoli. Si chiama “Athos of London”, lunghezza 63
metri, velocità 11 nodi (noi andiamo a 7-8), destinazione Antibes, rotta
58° (la nostra è 61°, quindi loro sono raggiungenti e intersecanti). Ci
sentiamo chiamare via VHF, “Refola, Refola, Refola…” e poi un
farfugliamento inglese … provo a chiedere di ripetere, ma la risposta è
ancora incomprensibile … vado a svegliare Lilli, l’interprete di bordo, ma
la sua chiamata resta senza risposta … pensiamo che gli sia passata la
voglia di chiacchierare e Lilli ritorna in branda. Restiamo in pozzetto
Alain, Paolo ed io, è mezzanotte e mancano circa 50 M all’arrivo … di
nuovo la chiamata “Refola, Refola, Refola…” , questa volta invito Alain a
rispondere in francese e così comincia una conversazione più simile ad un
interrogatorio che ad altro: dove andate, da dove venite, quanti siete a
bordo, qual è il vostro codice internazionale (call sign) … pensando di
parlare col mega yacht raggiungente, dico ad Alain di fare anche lui un
po’ di domande … e questi dicono di essere la marina francese … sempre
convinto che dall’altra parte ci siano i burloni di Athos of London,
insisto con Alain perché chieda se navigano a vela o a motore, e così lui
fa la domanda fondamentale “Vous etes à moteur ou à voile?” ma quelli
insistono “Noi siamo una stazione costiera !!!!”. Insomma, Refola piu’ o
meno come la nave della barzelletta, che pretendeva di far spostare il
faro …
Si è conclusa così, tra le risate, l’ultima notte di navigazione di
questo trasferimento: alle 8,30 di domenica 14 novembre entriamo al Marina
di Hyeres St. Pierre, appena prima che la leonessa da SE mostrasse le sue
unghie.
Da Las Palmas a Hyeres, passando per Madeira, abbiamo percorso 1808 miglia
in 23 giorni. Un grazie a tutto il valoroso equipaggio: Alain, Gianca,
Gigi,Lilli, Paolo.

Nelle foto : il castello sulla Playa de Tossa di notte, lo stesso, all’alba
                  tramonto sul marina di Hyeres





sabato 13 novembre 2010

verso Hyeres 2

42:17.60N 4:25.03E

Ieri, 15 M dopo aver lasciato al traverso Barcellona, il vento è calato completamente: abbiamo quindi optato per una sosta notturna nella baia "Playa de Tossa", a circa 15 M da Capo S. Sebastian, dove siamo giunti alle 23.15.
In questo modo, oltre a riposare degnamente, abbiamo evitato una notte a motore e inoltre l'ancoraggio si è rivelato molto indovinato, ridossato sotto un castello e davanti ad una bellissima spiaggia.
Di buon mattino alle 7.40 abbiamo ripreso la navigazione, ancora 165 M per arrivare ad Hyeres.
Dopo le prime 2 ore a motore il vento è arrivato ancora una volta deciso, sui 25-30 nodi, un "Leone sudista" ancora sveglio e onde 2-3 mt al traverso/giardinetto.
Alle 16 circa il vento è calato, si fa per dire, sui 20-25 nodi; a bordo tutti bene, ci siamo gustati un'ottima pizza.
Sono le 17.45 e mancano 90 M, l'arrivo a Hyeres è previsto per domani mattina.

venerdì 12 novembre 2010

verso Hyeres 1

41:18.43N 2:23.22E

La mattina di giovedì 11 novembre lasciamo il Marina di Denia, come già detto bellissimo ma anche economico: tariffa giornaliera ? 35 + 2.5 per i consumi di acqua e corrente (per noi, le solite 5 lavatrici). Nelle 24 ore dalla partenza abbiamo percorso 136 M, 5 ore le abbiamo fatte a motore, quando il vento ci ha mollato completamente.
A bordo tutti bene, in salute, umore e appetito ... siamo al traverso di Barcellona e proseguiamo su Hyeres, approfittando del momentaneo sonno del Leone ... shhhh!!!!!!

giovedì 11 novembre 2010

Denia

38:50.39N 0:07.16W

Martedì 9 novembre lasciamo Alicante per una tappa giornaliera di 56 M; le
previsioni meteo annunciano vento da W sui 25 nodi, per quasi tutto il
percorso al traverso/giardinetto, e di bolina solo nelle ultime 10 M.
Vogliamo testare la validità di queste previsioni, che sottocosta nei
giorni scorsi erano state un po’ imprecise; infatti per quasi tutta la
giornata il vento è scarso, tanto che per essere sicuri di arrivare al
Porto di Denia prima del buio, alterniamo continuamente vela e motore.
A più riprese prendiamo in considerazione l’alternativa di proseguire in
notturna fino a Valencia, 50 M più a N, ma alle 14 il vento arriva deciso
sui 25-30 nodi da W, e nelle ultime 10 M di bolina le raffiche
dell’apparente raggiungono i 40! Nel bordo di avvicinamento abbiamo la
coperta spazzata dal vento e dagli spruzzi delle onde, la visibilità
ridotta dal sole che ci tramonta davanti … saremmo riusciti, in quelle
condizioni, ad entrare e manovrare in porto? con un bel po’ di adrenalina
in corpo, ci prepariamo per un ancoraggio di emergenza, a SW del
frangiflutti.
Per fortuna, vicino a terra, il vento è calato a 18-20 nodi, e così ci
decidiamo ad entrare: alle 18, dieci minuti prima che scenda il buio
completo, siamo ormeggiati al Marina di Denia.
Nelle ore successive, il vento è ripreso con raffiche superiori a 25
nodi: abbiamo fatto proprio bene a fermarci, oltretutto in questo
bellissimo Marina !

Nelle foto: marina di Denia, il golfo di Denia, centro storico di Denia, Paolo






martedì 9 novembre 2010

Alicante

38:20.38N 0:28.93W

Il 6 novembre ci troviamo con Paolo, nuovo membro dell’equipaggio, alla
stazione ferroviaria di Almeria e insieme facciamo ritorno alla barca.
Domenica 7 alle 10 salpiamo con destinazione Alicante a 160 M. Il meteo ci
preannuncia l’arrivo di una perturbazione da W, che dovrebbe farsi sentire
nel mare di Alboran già nel pomeriggio; noi navighiamo verso Est e dopo
aver percorso le prime due ore a motore, doppiando il Cabo de Gata
entriamo nel mare di Palos, dove la burrasca è prevista per il giorno
dopo.
Procediamo sulla nostra rotta trovando venti variabili da 5 a 15 nodi; nel
frattempo VHF e Navtex continuano a trasmettere bollettini meteo che
avvisano di un forte flusso di corrente da W su tutto il Mediterraneo,
fino alla Liguria e alla Sardegna; la pressione è in continua discesa, e
noi stiamo tutta la notte all’erta, pronti a fronteggiare il maltempo … in
realtà su di noi il vento è rinforzato (25-30 nodi da W) solo a 10 M
dall’arrivo, mentre la pressione è arrivata a 998, scendendo di 5
millibar in due ore!
Alle 14,30 dell’8 novembre entriamo nel marina di Alicante, in fondo al
porto commerciale. Il vento a questo punto è stabile sui 30 nodi, la
manovra di ormeggio è stata assistita da un gommone del marina e due
marinai sul pontile. Bel marina e buon servizio, non c’è che dire, ma che
tariffe! 84 € per una notte.
A proposito di tariffe riporto alcuni aggiornamenti: a Gibilterra per due
notti abbiamo pagato 55 € anziché i previsti 40 (i consumi di energia
elettrica erano a parte e noi forse abbiamo ecceduto con lavatrici e
riscaldamento); ad Aguadulce abbiamo pagato 38 € per due notti tutto
compreso. Come si vede, qui ad Alicante è tutto un altro film!
… In compenso Alicante è una città davvero carina, con un bel centro
storico ed un’antica cittadella che lo sovrasta…

Nelle foto: il cielo preannuncia l’arrivo del vento, marina di Alicante,
                 centro storico di Alicante




venerdì 5 novembre 2010

Aguadulce

36:48.90N 2:33.68W

Come programmato, lasciamo Gibilterra alle 10.00 di mercoledì 3 novembre.
Abbiamo venti leggeri che da E e da NE si incanalano nel mare di Alboran,
ed una corrente contraria di circa 0.5-1 nodo: il tutto fa presagire una
navigazione lenta, con frequenti bordi piatti.
Con queste premesse, molti navigatori sarebbero ricorsi alle ‘vele di
sentina’… ma noi, irriducibili velisti, teniamo duro e alle 22.30 del 4
novembre, dopo 36 ore e mezzo di navigazione in cui abbiamo percorso 200 M
di bordi e solo 120 di avanzamento, entriamo nel porto di Adra.
Atterrarvi, facendo uso del plotter, è stato un gioco da ragazzi, ma
altrimenti, seppure in assenza di pericoli in quel tratto di costa, non
sarebbe certo stato così facile … non a caso le buone regole sconsigliano
atterraggi notturni in luoghi non conosciuti ! avendo però 2 giorni di
anticipo sulla tabella di marcia, ci siamo concessi questa sosta non
prevista, risparmiandoci la seconda notte di turni.
Nel porto di Adra sono in corso lavori per la costruzione del nuovo
marina, e gran parte dello spazio all’interno dei grandi frangiflutti è
inagibile: abbiamo trovato un posto nel molo dell’autorità portuale, che
ci ha gentilmente concesso di ormeggiare per la notte.
E così, dopo una bella dormita rigenerante, in acque ferme, riprendiamo la
navigazione alle 9.00 di venerdì 5 novembre; il vento è sempre scarso da
E, ma non ci manca il buon umore …
In queste prime giornate mediterranee Alain si è esibito cucinando crema
catalana e le sue fantastiche crepes, gli piace la cucina, viene sempre a
guardare ed è curioso, cerca di carpire i segreti della cucina italiana.
Gigi si dedica senza sosta a micrometriche regolazioni dell’assetto delle
vele, cercando di stringere il vento il più possibile, sotto lo sguardo
divertito (e furbetto) del Gianca. Nel frattempo, Lilli tiene una dotta (e
personalissima) dissertazione sulla navigazione con pilota a vento, ed è
impossibile farle cambiare idea, testarda com’è.
Il vento nel primo pomeriggio rinforza fino a 20-22 nodi; alle 15, avendo
saputo per telefono che ad Almeria non c’è posto per noi, ormeggiamo al
marina di Aguadulce. Domani 6 novembre andremo ad Almeria (11 km col bus),
per fare un giro e per accogliere il nuovo membro dell’equipaggio, Paolo,
in arrivo da Verona.

nelle foto : il porto di Adra,  la traccia della navigazione sul plotter



martedì 2 novembre 2010

Gibilterra

36:08.13N 5:21.37W

Man mano che ci avviciniamo allo stretto di Gibilterra, migliorano le
condizioni di mare e vento, e con esse l’umore e lo stato dell’equipaggio.
Giungiamo in prossimità della zona di separazione del traffico navale
ancora immersi nel buio, appena rischiarato da una mezza luna che cerca di
farsi largo tra le nuvole. Grazie all’AIS -Automatic Identification
System-, in tutta sicurezza riusciamo a ‘tenere sotto controllo’ (leggi:
tenerci alla larga da) decine e decine di navi che, nei due sensi,
imboccano lo stretto insieme a noi.
Alle 8 UTC di lunedì 1° novembre, puntali come un orologio svizzero, ci
presentiamo all’appuntamento con la corrente di marea (East-going)
prevista per -3h dall’alta marea di Gibilterra; questa simpatica corrente
ci accompagna nelle ultime 20 miglia, da Tarifa a destino, regalandoci 2
nodi di velocità e neanche un vortice.
Arrivare a Gibilterra, specialmente provenienti dall’oceano, è
un’emozione grande, che ti riempie di adrenalina ma nello stesso tempo di
sicurezza, come varcare la porta di casa. Per noi è la terza volta che
passiamo le colonne d’Ercole, ma la suggestione è la medesima.
Alle 11 e 30, brindisi di ormeggio al Queensway Quay Marina, il più antico
dei tre marina presenti a Gibilterra. Siamo a due (di numero) passi dal
centro città; i prezzi sembrano davvero economici (pagheremo domani e vi
daremo conferma, speriamo!): 16 sterline al giorno esclusi i consumi di
acqua e corrente, circa 20 € al giorno tutto compreso.
Oggi ci siamo goduti una giornata di relax, riposo, bighellonaggio tra le
vie del centro; siamo stati in un negozio di articoli nautici per
verificare la voce di prezzi super vantaggiosi per gli apparati
elettronici, ma non abbiamo avuto riscontri positivi.
Domani 3 novembre si parte alla volta di Almeria … vediamo cosa ha da
dirci di nuovo l’amato mediterraneo, che abbiamo lasciato 2 anni e 1 mese
fa …












domenica 31 ottobre 2010

verso Gibilterra 3

35:41.97N 7:44.07W

Alla fine del terzo giorno di navigazione, mancano 105 miglia a Gibilterra! Ormai ci siamo, l'atterraggio è per domani mattina, lunedì 1° novembre; la notte scorsa e per tutta la giornata il vento ha soffiato forte, 25/35 nodi con punte a 45, si è alzato un mare molto agitato, onde fino a 6-7 mt con le creste che si rompevano, per fortuna sempre in poppa o al giardinetto; con un terzo di genoa tangonato la barca fila sicura da 7 a 9 nodi, si balla un po'.
L'equipaggio sta bene, nessuno ha perso l'appetito, anche se tutti non vediamo l'ora di arrivare e di fare una bella doccia calda!

sabato 30 ottobre 2010

verso Gibilterra 2

34:50.40N 11:03.67W

Notte stellata e mezza luna ad illuminare la rotta, giornata perlopiù serena. Il vento, dopo aver scarseggiato stanotte, da oggi pomeriggio è rinforzato sui 20/25 nodi da WNW, con onde di 3-4 mt al giardinetto; abbiamo percorso 139 Miglia nelle 24 ore.
Pesca sfortunata: un pesce si è liberato dopo aver abboccato, un altro (molto grosso) ha strappato tutta la bava del mulinello.

venerdì 29 ottobre 2010

verso Gibilterra 1

33:54.300N 13:34.00W

Abbiamo lasciato la bellissima Madeira alle 15.40 di ieri 28 ottobre. Il vento è stato latitante fino alle 7 di questa mattina; con l'aiuto di 10 ore a motore abbiamo percorso 160 miglia nelle 24 ore. Tutto procede bene, l'equipaggio è in forma e con un buon appetito...

mercoledì 27 ottobre 2010

Madeira

32:44.47N 16:42.68W

La mattina del 25 ottobre, riuniti a colazione, discutiamo le diverse
opzioni, fermarci o ripartire, riposare o esplorare Selvagem Grande…: a
maggioranza decidiamo di partire, complice una non invitante pioggerellina
e nonostante le gentili insistenze del guardiano del parco, che al VHF ci
dice che il tempo è troppo brutto per partire, meglio aspettare e nel
frattempo visitare l’isola (e magari allungargli una mancia? che
maligni…).
Programmando di arrivare a Madeira con la luce del giorno (dopo), alle ore
9.50 salpiamo l’ancora e riaffrontiamo l’oceano: 160 M ci separano dalla
nostra destinazione.
Il mare è ancora tosto, il vento è girato a NE, inizialmente sui 20-22
nodi; lentamente, in avvicinamento a Madeira, la situazione migliora,
anche se questa lunga bolina ci infastidisce non poco.
Finalmente, con l’avanzare della mattinata del 26 ottobre, avvistiamo
Madeira; letto il portolano, decidiamo di evitare l’atterraggio nel
capoluogo Funchal, e ci dirigiamo al nuovissimo Marina di Quinta do Lorde,
dove arriviamo alle 15,30 dopo 3 bordi sul mare piatto, riparato dalla
punta est di Madeira e dalle Desertas, isole minori e disabitate
dell’arcipelago. Le miglia percorse da Las Palmas sono, alla fine, 358.
Il Marina di Quinta do Lorde ha circa 200 posti, servizi e accessori sono
impeccabili; alle sue spalle, da 3 anni, è in costruzione un villaggio
turistico. Le costruzioni sono al grezzo e mancano tutte le
infrastrutture, ma dal plastico in mostra all’ufficio vendite si intuisce
che il progetto è molto ambizioso. Da una chiacchierata con l’impiegata
apprendiamo che la crisi immobiliare è arrivata anche qui, i prezzi sono
molto alti (da 400 a 600 mila € per 90-140 mq) e le vendite languono, come
i lavori, del resto…
Il 27 ottobre gita con autobus di linea al capoluogo Funchal: quest’isola
è davvero bella, piena di verde, di sole e di vento; anche la gente è
allegra e gentile, tutti pensiamo che non sarebbe male vivere qui.
Pranziamo in una viuzza pedonale del centro storico, assaggiamo il piatto
del giorno, baccalà “a braze” che non è alla brace, ma sminuzzato con
patate e cipolle… buono! Tanto buono che è piaciuto addirittura al Gianca,
inguaribile carnivoro.
Bella Madeira, ma …. le previsioni meteo ci danno una finestra di 4 giorni
con venti favorevoli per Gibilterra, e quindi domani pomeriggio 28
ottobre, ogni obiezione rimossa, si parte.










domenica 24 ottobre 2010

Isole Selvagge

30:09.40N 15:52.36W

Alle 15.15 del 23 ottobre lasciamo Las Palmas con destinazione Isole
Selvagge, a 122 M, per le quali avevamo richiesto all’autorità portoghese
il prescritto permesso di ancoraggio. Siamo pieni di belle speranze:
navigare tranquilli in una bella nottata di luna piena, arrivare a
Selvagem Grande in mattinata, girarla un po’ e riposare prima di fare
rotta per Madeira…
Ma, ahinoi, non è andata proprio così, e il meteo un po’ ce l’aveva
predetto: iniziamo con un bordo a perdere, fino alle 9 di sera, poi il
vento rinforza sui 20-22 nodi da NNE: questo ci consente una rotta più
ragionevole, ma in compenso ci regala un mare incrociato, duro, corto; le
onde, pur non essendo particolarmente alte - massimo 2-3 metri – provocano
il noto effetto lavatrice e mettono a dura prova i nostri stomaci … ne
sanno qualcosa Gigi, Gianca ed Alain che ricorrono al digiuno!
Al mattino del 24 ottobre, già provati per la notte ‘movimentata’ dalla
dura bolina (con vento da NNE di 25-30 nodi, mare corto e incrociato
NNW-NNE, onda di 2-3 metri), avvertiamo un forte odore di gasolio …
sopralluogo in sala motore ed ecco l’amara scoperta: una perdita di
gasolio dal serbatoio, di cui non siamo in grado di identificare
esattamente il punto di fuoriuscita. Immediatamente estraiamo dal
serbatoio 6 taniche da 20 litri, e in tal modo riusciamo ad interrompere
la fuoriuscita di gasolio: si tratta forse di una crepa in un punto alto
del serbatoio ?
Il nostro umore non potrebbe essere più nero, alcuni stomaci (?!) si
ribellano all’odore di gasolio… Lilli propone di passare da Lourdes a
farsi benedire ... Io dico che in fondo, con un inizio così, non si può
che migliorare !!!!
Faticosamente, alle 19.30, arriviamo all'isola Selvagem Grande; l’unico
ancoraggio è in una piccola baia, ben protetta, al cui centro già dimora
una barca svedese. Noi ancoriamo un po’ più in fuori, e per tutta la notte
veniamo cullati (anche un po’ troppo) dalla piccola onda e dallo splash
sul dritto di poppa. Al VHF forniamo ai guardiani del parco le nostre
credenziali, ci corteggiano un po’ proponendoci di visitare l’isola, ma
noi abbiamo bisogno in primo luogo di dormire (certo, dopo aver mangiato
un risotto alla zucca!) e rimandiamo all’indomani ogni altra decisione ….






domenica 17 ottobre 2010

Refola riprende il mare

28:07.64N 15:25.62W

Il 21 ottobre prossimo torneremo a Gran Canaria per riprendere il mare.
Riporteremo Refola in Mediterraneo.
L'equipaggio, oltre al sottoscritto e Lilli, è composto dagli amici
Giancarlo, Gigi ed Alain, ormai veterani emeriti.
La partenza da Las Palmas è prevista per sabato 23 ottobre, con
destinazione Isole Selvagge e poi Madera .... seguiteci .....