martedì 28 luglio 2015

MALAKULA: Port Stanley e Port Sandwich


Giovedì 23 luglio alle 7.35 salpiamo da Ratua: la nostra meta è Port Stanley nell'isola di Malakula, a circa 30 miglia, purtroppo controvento.
La marea crescente provoca nel canale di uscita 2 nodi di corrente diretta ad ovest, anche questa contro! Impieghiamo un'ora e mezza per fare le 5 miglia del Malo Passage e mettere la prua verso sud.
Fuori il vento è sui 14-16 nodi, con onda corta sui 2-3 metri: Lilli ed io ci guardiamo e ci diciamo “beh, è sopportabile ...”; verso le 11.30, però, il vento rinforza a 22-27 nodi, il mare si fa agitato, le onde frangono in coperta e spesso arrivano in prua, riducendo di colpo visibilità e velocità, anche a 2 nodi. Siamo ovviamente costretti a fare bordi ed infatti quasi raddoppiamo le miglia.
Arriviamo a Port Stanley alle 17.00, dopo 51 miglia, con visibilità già scadente. Refola è come un pugile un po' suonato dopo 12 riprese: quanti ganci al mascone ... qualche uppercut sul muso l'ha messa al tappeto, ma si è sempre rialzata... ai punti ha vinto il mare.
Port Stanley è una baia molto grande, un cul de sac profondo circa 3 miglia, delineato da una serie di isolotti contigui ad est e dalla costa di Malakula a sud ed ovest; l'area è disseminata di bassi fondali corallini, poco e mal segnalati sulla cartografia elettronica, solo l'immagine satellitare di Sas Planet ci fornisce l'esatta posizione dei reef.
Ancoriamo a sud di Uri Island, su un fondale sabbioso di circa 11 metri (16°05.863'S 167°27.642'E). In verità la prima volta abbiamo calato l'ancora 100 metri più avanti, dove il fondale era più basso (sugli 8 metri), ma per fortuna sono sceso in acqua a controllare: il fondo nonostante la poca visibilità era ancora distinguibile, non c'era un metro di sabbia, solo coralli alti e massicci, che oltre a non garantire alcuna tenuta ci avrebbero creato problemi al momento di salpare. Esplorando i dintorni individuo una zona sabbiosa, di cui riesco a memorizzare la posizione prendendo a riferimento un'altra barca ancorata poco distante. Velocemente salgo a bordo e rifacciamo l'ancoraggio. Ora possiamo stare tranquilli!
Abbiamo un riparo efficiente dal mare, ma forse, dopo nove ore di dura bolina, ci aspettavamo qualcosa di più carino. Certo il cielo sempre coperto di nuvole non aiuta ad apprezzare questo posto.

Il giorno seguente alcune canoe vengono a farci visita, una di queste con a bordo tre ragazzi, che ci chiedono se abbiamo occhiali da sole. Purtroppo non li possiamo accontentare, e diamo loro un lecca-lecca a testa, di consolazione.
Come detto i dintorni non sono molto attraenti, non scendiamo a terra e passiamo l'intera giornata a riposare; domani dovremo affrontare un'altra impegnativa tappa di bolina, 35 miglia fino a Port Sandwich, nella parte sud-est di Malakula. C'è da dire che la tappa precedente ci aveva colto un po' alla sprovvista, e siamo arrivati abbastanza provati, ma ora siamo più determinati e consapevoli di quello che ci aspetta, anche Refola vuole la rivincita ed è impaziente di salire di nuovo sul ring.
Sabato 25 luglio anticipiamo la partenza alle 6.30.  Il vento per un paio d'ore è sui 15-20 nodi, poi rinforza via via fino a 22-27 sempre da 120°, alzando l'onda, con periodo molto breve, che si presenta spesso di prua.
Il fatto è che il pilota automatico le onde non le vede, perciò mi decido a prendere il timone cercando di cavalcarle: orzando quando arrivano e poggiando sulla cresta, in modo che lo scafo non trovi il versante ripido, ma una più docile discesa. Con il timone in mano la situazione migliora di molto, anche Lilli prova ma incontra qualche difficoltà; in effetti non è semplice, ma vedo che man mano che passa il tempo ci prendo sempre più la mano.

Facciamo due lunghi bordi a perdere, di 10 miglia, ma onda su onda guadagniamo acqua verso la meta. Alle 16 entriamo a Port Sandwich, al riparo dal vento e dal mare, c'è ancora il sole e  ancoriamo su un fondo di circa 14 metri, sabbia e fango (16°26.348'S 167°47.019'E).
Siamo stanchi, ma soddisfatti e felici, e ci premiamo con una bella birra ghiacciata. Refola ha retto le 12 riprese, ha accusato qualche colpo, ma è sempre rimasta sulle gambe, saltando con leggerezza. E, questa volta, ai punti ha vinto Refola!
A Port Sandwich ci eravamo già stati il mese scorso, ma in condizioni meteo più tranquille; questa volta apprezziamo pienamente quanto sia bello, dopo una giornata passata a saltare sulle onde, trovare un riparo così perfetto.




Domenica ci concediamo un'altra giornata di riposo; dopo un piovasco mattutino uno splendido arcobaleno, radente sulla baia, preannuncia il ritorno del sole.

Speriamo sia di buon auspicio per la prossima tappa che, concludendo il nostro giro alle Vanuatu, ci riporterà a Port Vila.