lunedì 20 maggio 2019

ARRIVO A CABEDELO, BRASILE

Il nostro viaggio prosegue a vele spiegate; in senso letterale, perchè per 9 giorni consecutivi procediamo, giorno e notte, con genoa e ballooner a farfalla.



L'8 maggio 12-14 nodi di vento ci fanno registrare 154 miglia di percorrenza nelle 24 ore, che diventano 159 il 9 maggio e ben 182 il 10 maggio, grazie al vento leggermente aumentato, dai 14 ai 18 nodi.
Nel pomeriggio del 10 amminiamo il ballooner e cambiamo mure al genoa portandolo a sinistra: la velocità rimane elevata, sugli 8-9 nodi con randa e mezzana; per la notte avvolgiamo la randa e riduciamo un po' il genoa, per rallentare ed evitare l'atterraggio notturno a Jacare.
Anche l'ultimo giorno, compleanno di Lilli, la percorrenza nelle 24 ore è di 180 miglia.
Per raggiungere il Marina Jacare Village, la nostra meta, bisogna risalire di circa 5 miglia il fiume Paraiba; il percorso navigabile è per metà segnalato con coppie di beacon (rossi a destra e verdi a sinistra), fino al porto di Cabedelo; le profondità sono dai 8 ai 10 metri all'inizio, poi 4-6 metri; le ultime 3 miglia sono dritte sui seguenti WP: 6°59.48'S 34°50.47'W, 7°00.28'S 34°50.92'W, 7°01.46'S 34°51.45'W.

Imbocchiamo il canale alle 10.15 UTC, 7.15 local time, di domenica 12 maggio: accendiamo il motore, la marea è entrante quindi a noi favorevole.
Sul fiume cinque divese società gestiscono i sei pontili presenti; il Marina Jacare Village è distinguibile dai grossi cartelli posti alle estremità di due pontili galleggianti, ma soprattutto dal numero di barche a vela ormeggiate: i velisti, come d'altra parte la World ARC, vengono tutti qui. Appena raggiungiamo i pontili vediamo due giovani che ci stanno aspettando.

In pochi minuti ormeggiamo all'inglese in testa al secondo pontile del Marina Jacare Village, con un corpo morto a prua ed uno a poppa, oltre alle cime di ormeggio ed agli springs.
Conosciamo bene almeno tre delle tante barche presenti: Vanille, New Dawn, Amandla. Non vediamo però nessuno dei nostri amici. Solo nel pomeriggio ritroviamo Fabio di Amandla, che ci racconta un po' di disavventure: lui e Lisa sono tornati ammalati da un'escursione di alcuni giorni all'interno; lui è il primo giorno che sta un po' meglio, mentre Lisa è ancora a letto; probabilmente sono stati loro a contagiare Jean Pierre di Vanille, che ha tuttora la febbre; Paul di New Dawn è dovuto rientrato a casa lasciando qui la barca, perché è caduto sul pontile rompendosi un braccio ed una spalla, oltre a riportare varie escoriazioni. “Caspita, un bel quadro!” dico io.
Conosciamo Nicholas, gestore del bar e della cucina, e Francis, il titolare del Marina. Chiediamo se si possono trovare delle batterie; “Sì, certamente “ risponde Francis “domani, quando arriva il nostro tecnico Jean Pierre, ti diciamo cosa possiamo trovare, ci dai le misure e in pochi giorni sono qui”.
Con Nicholas concordiamo di andare l'indomani all'immigrazione per le pratiche di ingresso; l'operazione ci costerà 250 Real (circa 55 €), ma non conoscendo il posto è il sistema più rapido.
Nicholas ci informa sui servizi del marina: wifi gratuito, docce, lavanderia, ampio spazio con tavoli, sedie e divanetti sotto la grande copertura centrale.
Lunedì conosciamo invece Attilio, un romano trapiantato qui da 25 anni, che è il responsabile degli ormeggi e del movimento delle barche a terra; ha una grande esperienza e conosce un sacco di gente.
Il tecnico Jean Pierre si impegna ad informarsi per noi sulle batterie, e ci procura le viti speciali per la pompa di aspirazione dell'acqua di mare del generatore (una aveva perso parte del filetto ed il dado che blocca il coperchio girava a vuoto).
Il marina è piccolo, quasi a gestione familiare; le ore trascorrono pigre: le mattine sono lunghe (il sole si alza alle 5.30), mentre i pomeriggi sono brevissimi, perché alle 18.00 è già buio. Se aggiungiamo il caldo soffocante delle ore centrali della giornata, che ti toglie le forze, si capisce perché la gente, a forza di rimandare i lavori, tenda a restare qui a lungo, ben più del previsto.
Jacare è un piccolo paese, due strade in tutto con costruzioni basse; c'è un piccolo supermercato e la “casa del pescatore” dove si possono acquistare ottimi gamberi appena pescati.





Per recarsi in città e nei negozi più grandi si può usufruire di Uber; mercoledì Angelo ed io, insieme a Fabio e Lisa di Amandla, andiamo a Joe Passoa fare un po' di spesa al supermercato Carrefour; in un negozio TIM (!) acquistiamo anche una sim card con traffico dati, 20 real per 2 giga + social gratuiti e 10 Real per la sim card (circa 9 € in totale).





Venerdì riceviamo da Jean Pierre la risposta definitiva sulle batterie: le Tudor da avviamento sono in magazzino, ma le abbiamo scartate perché non adatte ai servizi, di Heliar ne hanno disponibili 3 pezzi, ma non sanno quando possono arrivare le altre. A questo punto non ci sono alternative: ci dobbiamo arrangiare con quelle che abbiamo fino a Trinidad. Torniamo all'Immigrazione per le pratiche di uscita: il sistema di registrazione è fuori uso in tutto il Brasile, ma grazie alla nostra guida Nicholas ci mettono ugualmente il timbro sul passaporto, regolarizzeranno appena possibile a sistema la nostra posizione.
Sempre venerdì arrivano altre due barche che già conosciamo: Theani-li e Suka, sono state a Salvador de Bahia e ora proseguiranno verso i Caraibi, dopo una sosta a Jacare.
La sera al bar del marina ci gustiamo una capirinhia in compagnia.

Domenica 19 maggio con tutti gli equipaggi pranziamo allo Yacht Club di Jacare, il pontile a nord del nostro marina. Non si fanno ordinazioni, si mangia quel che portano: salsiccia con fagioli, riso con piselli, pollo, pesce, insalata russa, kassava bollita, insalata e pomodori oltre a vari dessert. Prezzo: 25 Real per persona (circa 6 €) più i costi delle birre (circa 2 €).



Partiremo martedì 21 al mattino. Dedichiamo l'ultimo giorno a comprare un po' di frutta, verdura, pane, qualche formaggio (per il resto regge ancora la cambusa fatta a Capetown).
Inizia quindi l'ultima tappa della stagione: 2021 miglia fino a Trinidad, che dovremmo coprire in circa 14 giorni di navigazione. Ancora una volta, buon vento Refola!