Da una settimana siamo in Nuova Caledonia! Scusandoci del
ritardo, riprendiamo il racconto .
Eravamo all'ultimo giorno della traversata dalle Fiji, il 12
settembre.
Dopo miglia e miglia senza incontrare anima (o barca) viva,
nel pomeriggio del 12 raggiungiamo e superiamo una barca che procede nella
nostra stessa direzione. Dal sistema AIS vediamo che la barca si chiama Scoot e
la chiamiamo al VHF: risponde Catherine, ci dice che è partita da Suva il
giorno prima di noi, facciamo due chiacchiere veloci, poi ci salutiamo con un
arrivederci a Noumea o in qualche ancoraggio.
Dalla mezzanotte il vento inizia a calare fino a
stabilizzarsi nelle prime ore del mattino del 13 sui 12-13 nodi. Alle 7.30
siamo alla pass di Havannah; nonostante la massima di marea già passata (era
alle 6.50) troviamo ancora una corrente entrante di circa 2 nodi, che ci fa
volare dentro a 9 nodi di velocità. La pass è molto ampia e segnalata, e
proseguiamo sull'allineamento di 247° su due coni bianchi posizionati molto in
alto, sull'altura di Capo Ndoua.
Alle 9.30 entriamo nella grande baia di Prony e ci dirigiamo
nella sua parte SE, la Bonne Anse, dove ancoriamo su un fondo di sabbia e
coralli bassi, profondità sui 12 metri (22°23.079'S 166°53.845'E). Acque ferme
e limpide, ma davvero fredde ... rinuncio al rituale bagno per controllare
l'ancora.
Un riposino, e poi festeggiamo il nostro atterraggio in
Nuova Caledonia stappando una bottiglia di Cartizze. È stata una traversata
buona e veloce: 670 miglia in 3 giorni e 20 ore, velocità media 7,28 nodi.
Lunedì 14, dopo una bella dormita, riprendiamo la
navigazione.
Da Bonne Anse abbiamo circa 30 miglia, sempre all'interno
della barriera corallina, fino alla capitale Noumea, unico porto di ingresso in
Nuova Caledonia. Allo scopo di evitare ispezioni a bordo, il nostro amico
Gerard di Cassiopea ci ha consigliato di arrivare verso le 17, ancorare fuori
del marina, avvisare via VHF il Port Control che ci sarebbe recati a terra il
giorno dopo. Così, per non essere in anticipo, facciamo una sosta a Ilot
Baylli, riserva di pesca dove però è consentito l'ancoraggio degli yacht: posto
bello, isola deserta, fondo di sabbia sui 9-10 metri (22°18.191'S
166°34.436'E).
Quando è ora di muoverci, poco dopo le 15, il vento è
rinforzato sui 20-22 nodi da SE e si è alzata un po' di maretta. Alle 17
entriamo nel grande porto naturale di Noumea: ad est e ad ovest dell'ingresso
due ampie aree di ancoraggio sono delimitate da croci di Sant'Andrea gialle, a
nord si trova il porto commerciale, ad est il marina Port Moselle.
Numerosissimi gavitelli privati, quasi tutti occupati,
occupano la gran parte dell'area di ancoraggio,
il che ci costringe a calare l'ancora nel canale di
transito. Col vento da sud est, e scorrendo 50 metri di catena, riusciamo a
posizionarci all'interno dell'area di ancoraggio ovest, ad una decina di metri
dalle barche alla boa. Il fondale di fango duro, eccellente tenuta, è sui 13
metri (22° 16.656'S 166°25.746'E). Dobbiamo solo stare attenti ad eventuali
giri di vento, perché ci troveremmo proprio nel canale di traffico delle navi,
e non sarebbe carino.
Lilli chiama Port Moselle sul canale 67 VHF, annunciando il
nostro arrivo dalle Fiji; il nostro interlocutore dopo alcune domande sulla
provenienza e sulle dimensioni della barca, ci invita ad entrare nel marina, ma
noi rispondiamo che preferiamo restare fuori all'ancora e presentarci il giorno
seguente con i documenti. "Bene - dice - allora a domani!" Tiriamo un
sospiro di sollievo: la prima parte del piano suggerito da Gerard sembra aver
funzionato.
Il mattino seguente mettiamo in atto la seconda parte:
entriamo nel Marina con il dinghy portando con noi, oltre ai documenti ed alla
spazzatura, un sacchetto contenente due uova, una cipolla, una testa d'aglio,
una patata, un pomodoro, prodotti banditi in Nuova Caledonia che avremmo
diligentemente consegnato alla Biosecurity.
Facciamo il giro degli uffici per le pratiche di ingresso:
prima l'immigrazione, poi la dogana ed infine la Biosecurity. Tutti si
dimostrano gentili ed accoglienti, la dogana non chiede nemmeno se abbiamo
qualcosa da dichiarare, come alcool o tabacco, la Biosecurity ci ringrazia di
aver portato i prodotti tabù; pare che venire ad ispezionare le barche sia
l'ultimo dei loro desideri, insomma tutto semplice e facile, e nessuna tassa da
pagare!
Quando torniamo al Marina ci facciamo assegnare un posto in
banchina, sullo stesso pontile di Cassiopea, e nel pomeriggio ormeggiamo a
pochi passi da Gerard e Cluadine, che andiamo subito a ringraziare per i
preziosi consigli.
Noumea è una città moderna, occidentale per intenderci:
palazzi, macchine, negozi. Quello che ci delude enormemente è la povertà del
sistema di telecomunicazione: non esiste internet veloce, c'è un solo operatore
telefonico, NCL Mobilis, che non vende chiavette per collegare il pc alla rete.
Il wifi gratuito presente in centro città fornisce connessioni instabili e
lentissime, sono bloccate le chiamate audio e video su Skype . in confronto, le
povere e disastrate Vanuatu sono avanzatissime!
Il costo della vita è un po' più caro che altrove,
soprattutto i prodotti alimentari ed ortofrutticoli, per lo più d'importazione.
Passiamo qualche giorno al marina, dedicandoci ad accurate
pulizie della barca, al ripristino della cambusa presso il fornitissimo
supermercato Casinò. Chiamiamo un elettricista per controllare l'avviamento
motore, che da qualche settimana fa le bizze, tenendoci in ansia ogni qualvolta
mettiamo in moto; l'intervento del tecnico non risolve il problema, ma quanto
meno sembrano potersi escludere anomalie al motorino di avviamento e alla
batteria. Ok, la ricerca e l'apprensione continuano...
Una bella sorpresa è stata la visita di Catherine di Scoot,
che avevamo sentito via VHF all'arrivo in Nuova Caledonia: non solo è una
bellissima giovane ragazza, non solo è la skipper, ma è anche una navigratrice
solitaria, che dopo la sosta qui riprenderà il mare verso l'Australia. Lilli è
piena di ammirazione e, devo dire, anch'io.
Decisi a non farci catturare dalle mollezze della vita di
banchina, sabato 19 settembre lasciamo il Marina di Port Moselle ed iniziamo il
nostro giro nella laguna e nelle isole vicine.