Giovedì 23 luglio alle 7.35 salpiamo da Ratua: la nostra
meta è Port Stanley nell'isola di Malakula, a circa 30 miglia, purtroppo
controvento.
La marea crescente provoca nel canale di uscita 2 nodi di
corrente diretta ad ovest, anche questa contro! Impieghiamo un'ora e mezza per
fare le 5 miglia del Malo Passage e mettere la prua verso sud.
Fuori il vento è sui 14-16 nodi, con onda corta sui 2-3
metri: Lilli ed io ci guardiamo e ci diciamo “beh, è sopportabile ...”; verso
le 11.30, però, il vento rinforza a 22-27 nodi, il mare si fa agitato, le onde
frangono in coperta e spesso arrivano in prua, riducendo di colpo visibilità e
velocità, anche a 2 nodi. Siamo ovviamente costretti a fare bordi ed infatti
quasi raddoppiamo le miglia.
Arriviamo a Port Stanley alle 17.00, dopo 51 miglia, con
visibilità già scadente. Refola è come un pugile un po' suonato dopo 12
riprese: quanti ganci al mascone ... qualche uppercut sul muso l'ha messa al
tappeto, ma si è sempre rialzata... ai punti ha vinto il mare.
Port Stanley è una baia molto grande, un cul de sac profondo
circa 3 miglia, delineato da una serie di isolotti contigui ad est e dalla
costa di Malakula a sud ed ovest; l'area è disseminata di bassi fondali
corallini, poco e mal segnalati sulla cartografia elettronica, solo l'immagine
satellitare di Sas Planet ci fornisce l'esatta posizione dei reef.
Ancoriamo a sud di Uri Island, su un fondale sabbioso di
circa 11 metri (16°05.863'S 167°27.642'E). In verità la prima volta abbiamo
calato l'ancora 100 metri più avanti, dove il fondale era più basso (sugli 8
metri), ma per fortuna sono sceso in acqua a controllare: il fondo nonostante
la poca visibilità era ancora distinguibile, non c'era un metro di sabbia, solo
coralli alti e massicci, che oltre a non garantire alcuna tenuta ci avrebbero
creato problemi al momento di salpare. Esplorando i dintorni individuo una zona
sabbiosa, di cui riesco a memorizzare la posizione prendendo a riferimento
un'altra barca ancorata poco distante. Velocemente salgo a bordo e rifacciamo l'ancoraggio.
Ora possiamo stare tranquilli!
Abbiamo un riparo efficiente dal mare, ma forse, dopo nove
ore di dura bolina, ci aspettavamo qualcosa di più carino. Certo il cielo
sempre coperto di nuvole non aiuta ad apprezzare questo posto.
Il giorno seguente alcune canoe vengono a farci visita, una
di queste con a bordo tre ragazzi, che ci chiedono se abbiamo occhiali da sole.
Purtroppo non li possiamo accontentare, e diamo loro un lecca-lecca a testa, di
consolazione.
Come detto i dintorni non sono molto attraenti, non
scendiamo a terra e passiamo l'intera giornata a riposare; domani dovremo
affrontare un'altra impegnativa tappa di bolina, 35 miglia fino a Port
Sandwich, nella parte sud-est di Malakula. C'è da dire che la tappa precedente
ci aveva colto un po' alla sprovvista, e siamo arrivati abbastanza provati, ma
ora siamo più determinati e consapevoli di quello che ci aspetta, anche Refola
vuole la rivincita ed è impaziente di salire di nuovo sul ring.
Sabato 25 luglio anticipiamo la partenza alle 6.30. Il vento per un paio d'ore è sui 15-20 nodi,
poi rinforza via via fino a 22-27 sempre da 120°, alzando l'onda, con periodo
molto breve, che si presenta spesso di prua.
Il fatto è che il pilota automatico le onde non le vede,
perciò mi decido a prendere il timone cercando di cavalcarle: orzando quando
arrivano e poggiando sulla cresta, in modo che lo scafo non trovi il versante
ripido, ma una più docile discesa. Con il timone in mano la situazione migliora
di molto, anche Lilli prova ma incontra qualche difficoltà; in effetti non è
semplice, ma vedo che man mano che passa il tempo ci prendo sempre più la mano.
Facciamo due lunghi bordi a perdere, di 10 miglia, ma onda
su onda guadagniamo acqua verso la meta. Alle 16 entriamo a Port Sandwich, al
riparo dal vento e dal mare, c'è ancora il sole e ancoriamo su un fondo di circa 14 metri,
sabbia e fango (16°26.348'S 167°47.019'E).
Siamo stanchi, ma soddisfatti e felici, e ci premiamo con
una bella birra ghiacciata. Refola ha retto le 12 riprese, ha accusato qualche
colpo, ma è sempre rimasta sulle gambe, saltando con leggerezza. E, questa
volta, ai punti ha vinto Refola!
A Port Sandwich ci eravamo già stati il mese scorso, ma in
condizioni meteo più tranquille; questa volta apprezziamo pienamente quanto sia
bello, dopo una giornata passata a saltare sulle onde, trovare un riparo così
perfetto.
Domenica ci concediamo un'altra giornata di riposo; dopo un
piovasco mattutino uno splendido arcobaleno, radente sulla baia, preannuncia il
ritorno del sole.
Speriamo sia di buon auspicio per la prossima tappa che,
concludendo il nostro giro alle Vanuatu, ci riporterà a Port Vila.