Martedì 7
luglio partiamo di buon'ora, anche se abbiamo solo 27 miglia da percorrere; il
vento intorno a mezzogiorno calerà e dobbiamo fare economia di gasolio.
Riusciamo a
fare tutto il percorso a vela e alle 12.30 diamo ancora a Sola Bay, sul lato
sud di Port Patterson, su un fondale di sabbia di 5-6 metri (13°52.430'S
167°33.203'E).
Sulla guida
abbiamo letto che qui ci sono i coccodrilli, ma ciononostante mi tuffo per
controllare l'ancora e il fondale nei dintorni; l'acqua non è limpidissima, ma
si distingue il fondo di sabbia e non ci sono coralli. Per sicurezza evito di
restare a lungo in acqua . non vorrei fare brutti incontri.
Sola è il
villaggio principale di Vanua Lavu ed anche il centro amministrativo della
provincia formata dalle Isole Torres e Banks, che viene chiamata
"TORBA". Vi hanno sede una stazione di Polizia, un ufficio postale,
una banca, un tribunale; era presente anche un ufficio della dogana,
attualmente chiuso per mancanza di personale.
Notiamo
subito una differenza dalle altre isole: non si avvicinano canoe a darti il
benvenuto, ed anche per le strade la gente ti saluta con meno cordialità . ne
restiamo un po' delusi.
Poco dopo di
noi arriva un catamarano d'altri tempi, tipo Warrant, con a bordo un gruppo di
8 fijiani; osserviamo la loro manovra di ancoraggio e restiamo colpiti dal
timone a barra, costituito da un lungo palo, fissato allo scafo con delle cime,
con la parte terminale a forma di pala. Il motore è costituito da due eliche
fissate ad un asse sospeso tra i due scafi: quando si prevede l'uso del motore,
l'asse viene abbassato fino ad immergere le eliche, azionate dalla corrente
delle batterie.
Più tardi ,
a terra, incontriamo uno dei marinai; ci spiega che a bordo ci sono inviati del
governo delle Fiji, la cui missione è organizzare incontri e seminari ad
operatori locali, in tutte le Vanuatu. Chiediamo notizie sul catamarano: non
hanno né frigo, né dissalatore, né generatore, né pilota automatico ... solo un
paio di pannelli per caricare le batterie, eppure solcano l'oceano, e sono
venuti dalla Nuova Zelanda, come noi!
Il litorale
della baia ha una grande spiaggia, al centro della quale si trova un resort ben
curato, con Yacht Club (ormai abbiamo capito che qui "Yacht Club" non
significa servizi per le barche, ma che gli equipaggi sono i benvenuti per
mangiare qualcosa, scambiare libri e informazioni). Robert, il proprietario, è
una persona estremamente gentile e disponibile e si dà da fare per incrementare
il turismo; ci informiamo subito sulla presenza di coccodrilli: lui ce la
conferma, ma solo nella parte nord di Port Patterson, in prossimità di Nawono
Bay. Ci dice, rassicurante (?), che se non sono molestati non attaccano le
persone, anche se sono grossi, alcuni esemplari arrivano a 6 metri di
lunghezza.
Quando gli
chiediamo se ha una connessione internet, ci dice che era disponibile fino a
quando si è guastato il trasformatore 24/12 V e se ne abbiamo uno disponibile
si può ripristinare. Purtroppo ne siamo sprovvisti, ma lui si offre per
accompagnarci al Centro Amministrativo della provincia di TORBA, ed intercedere
affinché ci consentano di usare la loro rete.
Detto fatto
ci rechiamo in questi uffici, dove veniamo presentati ad un europeo (tedesco?
non abbiamo ben capito, ha girato mezzo mondo) che risulta essere un consulente
volontario che lavora qui da un paio di anni. Persona altrettanto gentile e
disponibile, che ci mette a disposizione un pc; noi speravamo di ottenere la
password della loro rete, ma questo era proprio tabù.
Allo Yacht
Club ci fermiamo per il pranzo: pesce al curry con due ciotole di riso e
verdura, cocco fresco come bevanda. Robert ci chiede, e sembrava imbarazzato,
300 vatu a testa (circa 2,7 ?). Incredibile!
Durante la
nostra passeggiata siamo avvicinati da un giovane sulla trentina. Dopo le
solite presentazioni, Richy ci racconta i suoi progetti (per ora solo sogni):
la moglie che ora è in maternità, lavora per il governo nel settore turistico,
il suo desiderio sarebbe di incentivare il turismo mettendo a disposizione
servizi e strutture adeguate. Lui è originario dell'isola di Gaua, dove il
padre è proprietario della cascata attigua al grande lago; purtroppo ora tutta
l'area, troppo distante dalla costa, viene visitata solo raramente, non ci sono
strade di accesso, ma solo sentieri da percorrere necessariamente a piedi.
Ebbene, lui vorrebbe organizzare un servizio di idrovolante, che può ammarare
sul lago e fare un giro panoramico su tutte le isole! Una bellissima idea,
molto ambiziosa, gli abbiamo detto, ma lui era fiducioso anche perché ha delle
conoscenze che lo possono aiutare; gli abbiamo augurato davvero sinceramente di
poter realizzare i suoi progetti.
Il giorno
seguente, approfittando della calma di vento, facciamo un'escursione con il
dinghy alle isolette che si trovano a 3 miglia dal nostro ancoraggio, Kwakea e
Nawila, separate da Vanua Lava da uno stretto canale di 0,4 miglia, Maseunar
Channel. Le due isolette sono contornate da un'unica barriera corallina, ma
sulla parte di Kawakea che si affaccia sul canale c'è una bellissima spiaggia,
con sabbia bianca e acqua limpidissima.
Credevamo
che l'isola fosse disabitata, ma una volta a terra vediamo un piccolo resort
(chiuso ed in stato di abbandono) e troviamo due giovanotti, che in un inglese
molto approssimativo ci informano che tutta l'isola ed il resort sono di
proprietà di un ricco australiano, che altre persone vivono insieme a loro, ma
ora sono a Sola. Non sembravano soffrire di solitudine, e d'altra parte il
posto è davvero bellissimo.
Un po' di
snorkeling (abbiamo visto di meglio) e rientriamo in barca per pranzo.
Domani,
venerdì 10 luglio, ritorna il vento, così riprenderemo la navigazione verso
l'ultima isola delle Banks, Ureparapara.