Alle 6.20 di sabato 12 agosto lasciamo il marina di Ceuta in una densa foschia, che si trasforma in nebbia appena fuori dal porto. Procediamo per una ventina di miglia in direzione est, in modo da non incrociare la rotta delle navi; man mano che avanziamo la visibilità migliora. C’è poco vento, andiamo a vela con l’aiuto del motore.
Quando la nebbia è
completamente dissolta attraversiamo la rotta delle navi in direzione NE, e
procediamo lungo la costa spagnola. Alle 14.30 arriviamo a Benàlmadena: il
porto è molto trafficato, perché si liberi il molo di accoglienza vicino al
distributore dobbiamo attendere più di un’ora. Alla fine ci viene assegnato un ormeggio
nel molo dei “Vip” tra un Amel 60 e un grosso motoscafo a tre piani
(36°35.675’N 04°30’774W).
Benàlmadena è una località turistica molto gettonata;
il porto privato e i numerosi locali circondati da costruzioni arabeggianti la
sera si riempiono di gente.
Riaffrontiamo il
problema dell’elica di prua. Per rimontare il motore smontato a Ceuta dobbiamo
aspettare lunedì, quando arriverà il cuscinetto. Nell’attesa decido di sfilare l’elica
di prua per controllarne lo stato, ma mi si presenta una brutta sorpresa: l’elica
è semplicemente sparita! Con tutta probabilità l’abbiamo persa nel porto di
Ceuta durante la manovra di ormeggio.
Un’elica di rispetto
ce l’ho, ma mi manca il pezzo dove va fissata, dovrò chiedere all’Amel se hanno
qualcosa in magazzino, oppure farlo costruire ex novo.
Lunedì 14 agosto
arriva il nuovo cuscinetto; lo montiamo ma ovviamente non possiamo provarlo fino
a quando non avremo ripristinato l’elica ed il relativo ingranaggio.
Il giorno seguente, ferragosto, Gianca e Cristina ci lasciano per prendere l’aereo per Milano; mentre Angelo rimane in barca Fabrizio ed io facciamo in autobus una gita a Malaga, dove visitiamo il museo di Picasso, la fortezza Alcazaba e la cattedrale.
C’è molta gente per le strade. Nella via principale centinaia di persone si raggruppano intorno a musicisti di strada, mentre altri gruppi si esibiscono su palchi all’aperto.
Ci godiamo l’atmosfera festosa fino a rientrare, soddisfatti e
stanchi, nel tardo pomeriggio.
Il 16 agosto lasciamo Benàlmadena
alle 9.20, diretti a Motril, a 50 miglia. Il vento è debole, sui 5-6 nodi,
tiriamo fuori la randa per regalarci un po’ di ombra e stabilizzare la barca, mentre
procediamo a motore.
Alle 17.30 arriviamo a
destino: ancoriamo nell’avamporto in 3-4 metri di sabbia (36°43.014’N
03°30’704W), protetti dal lungo frangiflutti; accanto a noi ci sono altre due
barche, che diventano sei prima di sera.
Con l’aiuto di Angelo il giorno dopo riprendo i lavori per rimettere in funzione l’elica di prua, visto che a bordo ho trovato anche un duplicato dell’ingranaggio per fissarla: ci vuole mezza giornata di lavoro, ma l’operazione si conclude con successo!
Dedichiamo gli ultimi
due giorni al riposo (poco), tanti piccoli lavoretti, pulizia della barca.
Angelo parte per l’Italia
il 21 agosto, Fabrizio il 22.
Restato solo, faccio le
ultime lavatrici e preparo la chiusura della barca, tentando di lasciare tutto
in ordine. Volo a Venezia il 24 agosto.
Scrivo questo breve
resoconto da casa. Ovviamente sto già lavorando al prossimo trasferimento di
Refola: Lilli, che non vedeva l’ora di navigare di nuovo in Mediterraneo,
rimane a casa in attesa di essere operata al ginocchio, quindi da solo volerò
in Spagna il 10 ottobre, e poi con amici porteremo la barca a Ragusa, in
Sicilia.
Alla prossima!