43:22.54N 4:49.79E
19 e 20 novembre, ad equipaggio ridotto - con me solo Lilli e Alain -
ultimo breve trasferimento per Refola: la portiamo a svernare, fuori
dall’acqua, a Port Napoleon (vicino a St. Louis du Rhone, Camargue).
Lasciata Hyeres, con tutta calma costeggiamo in direzione Ovest, ci
godiamo lo spettacolo delle Calanques , in questo periodo deserte;
passiamo la notte all’isoletta di Frioul, di fronte a noi Marsiglia, con
«La Bonne Mère» tutta illuminata, il cielo è pieno di nuvole tra cui fa
capolino la luna piena. La seconda giornata è segnata da cielo coperto e
temporali; ben protetti dalla nostra capottina attraversiamo il golfo di
Fos, e imbocchiamo i canali che ci portano a Port Napoleon, dove siamo
attesi da due splendidi stormi di fenicotteri rosa.
Ora Refola starà in secco per alcuni mesi, per prepararsi al prossimo
importante viaggio ad agosto 2011 : ritorno alle Canarie, traversata
atlantica e poi … Panama, il Pacifico ecc ecc ecc …
Nelle foto: le calanques di Marsiglia, il temporale, una finestra di luce
domenica 21 novembre 2010
lunedì 15 novembre 2010
Hyeres
43:04.88N 6:09.46E
Attraversiamo metà Golfo del Leone, accompagnati da quel simpatico vento
da S che abbiamo chiamato ‘leone sudista’. Quando ci ha lasciato, al suo
posto è arrivata una meno aggressiva ‘leonessa’ da SE, vento tra i 15 e i
25 nodi, onde da 1 a 2 metri, in diminuzione avvicinandoci alla costa
francese.
La navigazione notturna, organizzata in turni da due ore in doppia, è
stata movimentata da 2-3 incontri ravvicinati con grandi barche a vela.
Una mostrava luci di via estremamente ambigue; di un’altra, dotata di AIS,
sappiamo vita, morte e miracoli. Si chiama “Athos of London”, lunghezza 63
metri, velocità 11 nodi (noi andiamo a 7-8), destinazione Antibes, rotta
58° (la nostra è 61°, quindi loro sono raggiungenti e intersecanti). Ci
sentiamo chiamare via VHF, “Refola, Refola, Refola…” e poi un
farfugliamento inglese … provo a chiedere di ripetere, ma la risposta è
ancora incomprensibile … vado a svegliare Lilli, l’interprete di bordo, ma
la sua chiamata resta senza risposta … pensiamo che gli sia passata la
voglia di chiacchierare e Lilli ritorna in branda. Restiamo in pozzetto
Alain, Paolo ed io, è mezzanotte e mancano circa 50 M all’arrivo … di
nuovo la chiamata “Refola, Refola, Refola…” , questa volta invito Alain a
rispondere in francese e così comincia una conversazione più simile ad un
interrogatorio che ad altro: dove andate, da dove venite, quanti siete a
bordo, qual è il vostro codice internazionale (call sign) … pensando di
parlare col mega yacht raggiungente, dico ad Alain di fare anche lui un
po’ di domande … e questi dicono di essere la marina francese … sempre
convinto che dall’altra parte ci siano i burloni di Athos of London,
insisto con Alain perché chieda se navigano a vela o a motore, e così lui
fa la domanda fondamentale “Vous etes à moteur ou à voile?” ma quelli
insistono “Noi siamo una stazione costiera !!!!”. Insomma, Refola piu’ o
meno come la nave della barzelletta, che pretendeva di far spostare il
faro …
Si è conclusa così, tra le risate, l’ultima notte di navigazione di
questo trasferimento: alle 8,30 di domenica 14 novembre entriamo al Marina
di Hyeres St. Pierre, appena prima che la leonessa da SE mostrasse le sue
unghie.
Da Las Palmas a Hyeres, passando per Madeira, abbiamo percorso 1808 miglia
in 23 giorni. Un grazie a tutto il valoroso equipaggio: Alain, Gianca,
Gigi,Lilli, Paolo.
Nelle foto : il castello sulla Playa de Tossa di notte, lo stesso, all’alba
tramonto sul marina di Hyeres
Attraversiamo metà Golfo del Leone, accompagnati da quel simpatico vento
da S che abbiamo chiamato ‘leone sudista’. Quando ci ha lasciato, al suo
posto è arrivata una meno aggressiva ‘leonessa’ da SE, vento tra i 15 e i
25 nodi, onde da 1 a 2 metri, in diminuzione avvicinandoci alla costa
francese.
La navigazione notturna, organizzata in turni da due ore in doppia, è
stata movimentata da 2-3 incontri ravvicinati con grandi barche a vela.
Una mostrava luci di via estremamente ambigue; di un’altra, dotata di AIS,
sappiamo vita, morte e miracoli. Si chiama “Athos of London”, lunghezza 63
metri, velocità 11 nodi (noi andiamo a 7-8), destinazione Antibes, rotta
58° (la nostra è 61°, quindi loro sono raggiungenti e intersecanti). Ci
sentiamo chiamare via VHF, “Refola, Refola, Refola…” e poi un
farfugliamento inglese … provo a chiedere di ripetere, ma la risposta è
ancora incomprensibile … vado a svegliare Lilli, l’interprete di bordo, ma
la sua chiamata resta senza risposta … pensiamo che gli sia passata la
voglia di chiacchierare e Lilli ritorna in branda. Restiamo in pozzetto
Alain, Paolo ed io, è mezzanotte e mancano circa 50 M all’arrivo … di
nuovo la chiamata “Refola, Refola, Refola…” , questa volta invito Alain a
rispondere in francese e così comincia una conversazione più simile ad un
interrogatorio che ad altro: dove andate, da dove venite, quanti siete a
bordo, qual è il vostro codice internazionale (call sign) … pensando di
parlare col mega yacht raggiungente, dico ad Alain di fare anche lui un
po’ di domande … e questi dicono di essere la marina francese … sempre
convinto che dall’altra parte ci siano i burloni di Athos of London,
insisto con Alain perché chieda se navigano a vela o a motore, e così lui
fa la domanda fondamentale “Vous etes à moteur ou à voile?” ma quelli
insistono “Noi siamo una stazione costiera !!!!”. Insomma, Refola piu’ o
meno come la nave della barzelletta, che pretendeva di far spostare il
faro …
Si è conclusa così, tra le risate, l’ultima notte di navigazione di
questo trasferimento: alle 8,30 di domenica 14 novembre entriamo al Marina
di Hyeres St. Pierre, appena prima che la leonessa da SE mostrasse le sue
unghie.
Da Las Palmas a Hyeres, passando per Madeira, abbiamo percorso 1808 miglia
in 23 giorni. Un grazie a tutto il valoroso equipaggio: Alain, Gianca,
Gigi,Lilli, Paolo.
Nelle foto : il castello sulla Playa de Tossa di notte, lo stesso, all’alba
tramonto sul marina di Hyeres
sabato 13 novembre 2010
verso Hyeres 2
42:17.60N 4:25.03E
Ieri, 15 M dopo aver lasciato al traverso Barcellona, il vento è calato completamente: abbiamo quindi optato per una sosta notturna nella baia "Playa de Tossa", a circa 15 M da Capo S. Sebastian, dove siamo giunti alle 23.15.
In questo modo, oltre a riposare degnamente, abbiamo evitato una notte a motore e inoltre l'ancoraggio si è rivelato molto indovinato, ridossato sotto un castello e davanti ad una bellissima spiaggia.
Di buon mattino alle 7.40 abbiamo ripreso la navigazione, ancora 165 M per arrivare ad Hyeres.
Dopo le prime 2 ore a motore il vento è arrivato ancora una volta deciso, sui 25-30 nodi, un "Leone sudista" ancora sveglio e onde 2-3 mt al traverso/giardinetto.
Alle 16 circa il vento è calato, si fa per dire, sui 20-25 nodi; a bordo tutti bene, ci siamo gustati un'ottima pizza.
Sono le 17.45 e mancano 90 M, l'arrivo a Hyeres è previsto per domani mattina.
Ieri, 15 M dopo aver lasciato al traverso Barcellona, il vento è calato completamente: abbiamo quindi optato per una sosta notturna nella baia "Playa de Tossa", a circa 15 M da Capo S. Sebastian, dove siamo giunti alle 23.15.
In questo modo, oltre a riposare degnamente, abbiamo evitato una notte a motore e inoltre l'ancoraggio si è rivelato molto indovinato, ridossato sotto un castello e davanti ad una bellissima spiaggia.
Di buon mattino alle 7.40 abbiamo ripreso la navigazione, ancora 165 M per arrivare ad Hyeres.
Dopo le prime 2 ore a motore il vento è arrivato ancora una volta deciso, sui 25-30 nodi, un "Leone sudista" ancora sveglio e onde 2-3 mt al traverso/giardinetto.
Alle 16 circa il vento è calato, si fa per dire, sui 20-25 nodi; a bordo tutti bene, ci siamo gustati un'ottima pizza.
Sono le 17.45 e mancano 90 M, l'arrivo a Hyeres è previsto per domani mattina.
venerdì 12 novembre 2010
verso Hyeres 1
41:18.43N 2:23.22E
La mattina di giovedì 11 novembre lasciamo il Marina di Denia, come già detto bellissimo ma anche economico: tariffa giornaliera ? 35 + 2.5 per i consumi di acqua e corrente (per noi, le solite 5 lavatrici). Nelle 24 ore dalla partenza abbiamo percorso 136 M, 5 ore le abbiamo fatte a motore, quando il vento ci ha mollato completamente.
A bordo tutti bene, in salute, umore e appetito ... siamo al traverso di Barcellona e proseguiamo su Hyeres, approfittando del momentaneo sonno del Leone ... shhhh!!!!!!
La mattina di giovedì 11 novembre lasciamo il Marina di Denia, come già detto bellissimo ma anche economico: tariffa giornaliera ? 35 + 2.5 per i consumi di acqua e corrente (per noi, le solite 5 lavatrici). Nelle 24 ore dalla partenza abbiamo percorso 136 M, 5 ore le abbiamo fatte a motore, quando il vento ci ha mollato completamente.
A bordo tutti bene, in salute, umore e appetito ... siamo al traverso di Barcellona e proseguiamo su Hyeres, approfittando del momentaneo sonno del Leone ... shhhh!!!!!!
giovedì 11 novembre 2010
Denia
38:50.39N 0:07.16W
Martedì 9 novembre lasciamo Alicante per una tappa giornaliera di 56 M; le
previsioni meteo annunciano vento da W sui 25 nodi, per quasi tutto il
percorso al traverso/giardinetto, e di bolina solo nelle ultime 10 M.
Vogliamo testare la validità di queste previsioni, che sottocosta nei
giorni scorsi erano state un po’ imprecise; infatti per quasi tutta la
giornata il vento è scarso, tanto che per essere sicuri di arrivare al
Porto di Denia prima del buio, alterniamo continuamente vela e motore.
A più riprese prendiamo in considerazione l’alternativa di proseguire in
notturna fino a Valencia, 50 M più a N, ma alle 14 il vento arriva deciso
sui 25-30 nodi da W, e nelle ultime 10 M di bolina le raffiche
dell’apparente raggiungono i 40! Nel bordo di avvicinamento abbiamo la
coperta spazzata dal vento e dagli spruzzi delle onde, la visibilità
ridotta dal sole che ci tramonta davanti … saremmo riusciti, in quelle
condizioni, ad entrare e manovrare in porto? con un bel po’ di adrenalina
in corpo, ci prepariamo per un ancoraggio di emergenza, a SW del
frangiflutti.
Per fortuna, vicino a terra, il vento è calato a 18-20 nodi, e così ci
decidiamo ad entrare: alle 18, dieci minuti prima che scenda il buio
completo, siamo ormeggiati al Marina di Denia.
Nelle ore successive, il vento è ripreso con raffiche superiori a 25
nodi: abbiamo fatto proprio bene a fermarci, oltretutto in questo
bellissimo Marina !
Nelle foto: marina di Denia, il golfo di Denia, centro storico di Denia, Paolo
previsioni meteo annunciano vento da W sui 25 nodi, per quasi tutto il
percorso al traverso/giardinetto, e di bolina solo nelle ultime 10 M.
Vogliamo testare la validità di queste previsioni, che sottocosta nei
giorni scorsi erano state un po’ imprecise; infatti per quasi tutta la
giornata il vento è scarso, tanto che per essere sicuri di arrivare al
Porto di Denia prima del buio, alterniamo continuamente vela e motore.
A più riprese prendiamo in considerazione l’alternativa di proseguire in
notturna fino a Valencia, 50 M più a N, ma alle 14 il vento arriva deciso
sui 25-30 nodi da W, e nelle ultime 10 M di bolina le raffiche
dell’apparente raggiungono i 40! Nel bordo di avvicinamento abbiamo la
coperta spazzata dal vento e dagli spruzzi delle onde, la visibilità
ridotta dal sole che ci tramonta davanti … saremmo riusciti, in quelle
condizioni, ad entrare e manovrare in porto? con un bel po’ di adrenalina
in corpo, ci prepariamo per un ancoraggio di emergenza, a SW del
frangiflutti.
Per fortuna, vicino a terra, il vento è calato a 18-20 nodi, e così ci
decidiamo ad entrare: alle 18, dieci minuti prima che scenda il buio
completo, siamo ormeggiati al Marina di Denia.
Nelle ore successive, il vento è ripreso con raffiche superiori a 25
nodi: abbiamo fatto proprio bene a fermarci, oltretutto in questo
bellissimo Marina !
Nelle foto: marina di Denia, il golfo di Denia, centro storico di Denia, Paolo
martedì 9 novembre 2010
Alicante
38:20.38N 0:28.93W
Il 6 novembre ci troviamo con Paolo, nuovo membro dell’equipaggio, alla
stazione ferroviaria di Almeria e insieme facciamo ritorno alla barca.
Domenica 7 alle 10 salpiamo con destinazione Alicante a 160 M. Il meteo ci
preannuncia l’arrivo di una perturbazione da W, che dovrebbe farsi sentire
nel mare di Alboran già nel pomeriggio; noi navighiamo verso Est e dopo
aver percorso le prime due ore a motore, doppiando il Cabo de Gata
entriamo nel mare di Palos, dove la burrasca è prevista per il giorno
dopo.
Procediamo sulla nostra rotta trovando venti variabili da 5 a 15 nodi; nel
frattempo VHF e Navtex continuano a trasmettere bollettini meteo che
avvisano di un forte flusso di corrente da W su tutto il Mediterraneo,
fino alla Liguria e alla Sardegna; la pressione è in continua discesa, e
noi stiamo tutta la notte all’erta, pronti a fronteggiare il maltempo … in
realtà su di noi il vento è rinforzato (25-30 nodi da W) solo a 10 M
dall’arrivo, mentre la pressione è arrivata a 998, scendendo di 5
millibar in due ore!
Alle 14,30 dell’8 novembre entriamo nel marina di Alicante, in fondo al
porto commerciale. Il vento a questo punto è stabile sui 30 nodi, la
manovra di ormeggio è stata assistita da un gommone del marina e due
marinai sul pontile. Bel marina e buon servizio, non c’è che dire, ma che
tariffe! 84 € per una notte.
A proposito di tariffe riporto alcuni aggiornamenti: a Gibilterra per due
notti abbiamo pagato 55 € anziché i previsti 40 (i consumi di energia
elettrica erano a parte e noi forse abbiamo ecceduto con lavatrici e
riscaldamento); ad Aguadulce abbiamo pagato 38 € per due notti tutto
compreso. Come si vede, qui ad Alicante è tutto un altro film!
… In compenso Alicante è una città davvero carina, con un bel centro
storico ed un’antica cittadella che lo sovrasta…
Nelle foto: il cielo preannuncia l’arrivo del vento, marina di Alicante,
centro storico di Alicante
stazione ferroviaria di Almeria e insieme facciamo ritorno alla barca.
Domenica 7 alle 10 salpiamo con destinazione Alicante a 160 M. Il meteo ci
preannuncia l’arrivo di una perturbazione da W, che dovrebbe farsi sentire
nel mare di Alboran già nel pomeriggio; noi navighiamo verso Est e dopo
aver percorso le prime due ore a motore, doppiando il Cabo de Gata
entriamo nel mare di Palos, dove la burrasca è prevista per il giorno
dopo.
Procediamo sulla nostra rotta trovando venti variabili da 5 a 15 nodi; nel
frattempo VHF e Navtex continuano a trasmettere bollettini meteo che
avvisano di un forte flusso di corrente da W su tutto il Mediterraneo,
fino alla Liguria e alla Sardegna; la pressione è in continua discesa, e
noi stiamo tutta la notte all’erta, pronti a fronteggiare il maltempo … in
realtà su di noi il vento è rinforzato (25-30 nodi da W) solo a 10 M
dall’arrivo, mentre la pressione è arrivata a 998, scendendo di 5
millibar in due ore!
Alle 14,30 dell’8 novembre entriamo nel marina di Alicante, in fondo al
porto commerciale. Il vento a questo punto è stabile sui 30 nodi, la
manovra di ormeggio è stata assistita da un gommone del marina e due
marinai sul pontile. Bel marina e buon servizio, non c’è che dire, ma che
tariffe! 84 € per una notte.
A proposito di tariffe riporto alcuni aggiornamenti: a Gibilterra per due
notti abbiamo pagato 55 € anziché i previsti 40 (i consumi di energia
elettrica erano a parte e noi forse abbiamo ecceduto con lavatrici e
riscaldamento); ad Aguadulce abbiamo pagato 38 € per due notti tutto
compreso. Come si vede, qui ad Alicante è tutto un altro film!
… In compenso Alicante è una città davvero carina, con un bel centro
storico ed un’antica cittadella che lo sovrasta…
Nelle foto: il cielo preannuncia l’arrivo del vento, marina di Alicante,
centro storico di Alicante
venerdì 5 novembre 2010
Aguadulce
36:48.90N 2:33.68W
Come programmato, lasciamo Gibilterra alle 10.00 di mercoledì 3 novembre.
Abbiamo venti leggeri che da E e da NE si incanalano nel mare di Alboran,
ed una corrente contraria di circa 0.5-1 nodo: il tutto fa presagire una
navigazione lenta, con frequenti bordi piatti.
Con queste premesse, molti navigatori sarebbero ricorsi alle ‘vele di
sentina’… ma noi, irriducibili velisti, teniamo duro e alle 22.30 del 4
novembre, dopo 36 ore e mezzo di navigazione in cui abbiamo percorso 200 M
di bordi e solo 120 di avanzamento, entriamo nel porto di Adra.
Atterrarvi, facendo uso del plotter, è stato un gioco da ragazzi, ma
altrimenti, seppure in assenza di pericoli in quel tratto di costa, non
sarebbe certo stato così facile … non a caso le buone regole sconsigliano
atterraggi notturni in luoghi non conosciuti ! avendo però 2 giorni di
anticipo sulla tabella di marcia, ci siamo concessi questa sosta non
prevista, risparmiandoci la seconda notte di turni.
Nel porto di Adra sono in corso lavori per la costruzione del nuovo
marina, e gran parte dello spazio all’interno dei grandi frangiflutti è
inagibile: abbiamo trovato un posto nel molo dell’autorità portuale, che
ci ha gentilmente concesso di ormeggiare per la notte.
E così, dopo una bella dormita rigenerante, in acque ferme, riprendiamo la
navigazione alle 9.00 di venerdì 5 novembre; il vento è sempre scarso da
E, ma non ci manca il buon umore …
In queste prime giornate mediterranee Alain si è esibito cucinando crema
catalana e le sue fantastiche crepes, gli piace la cucina, viene sempre a
guardare ed è curioso, cerca di carpire i segreti della cucina italiana.
Gigi si dedica senza sosta a micrometriche regolazioni dell’assetto delle
vele, cercando di stringere il vento il più possibile, sotto lo sguardo
divertito (e furbetto) del Gianca. Nel frattempo, Lilli tiene una dotta (e
personalissima) dissertazione sulla navigazione con pilota a vento, ed è
impossibile farle cambiare idea, testarda com’è.
Il vento nel primo pomeriggio rinforza fino a 20-22 nodi; alle 15, avendo
saputo per telefono che ad Almeria non c’è posto per noi, ormeggiamo al
marina di Aguadulce. Domani 6 novembre andremo ad Almeria (11 km col bus),
per fare un giro e per accogliere il nuovo membro dell’equipaggio, Paolo,
in arrivo da Verona.
nelle foto : il porto di Adra, la traccia della navigazione sul plotter
Abbiamo venti leggeri che da E e da NE si incanalano nel mare di Alboran,
ed una corrente contraria di circa 0.5-1 nodo: il tutto fa presagire una
navigazione lenta, con frequenti bordi piatti.
Con queste premesse, molti navigatori sarebbero ricorsi alle ‘vele di
sentina’… ma noi, irriducibili velisti, teniamo duro e alle 22.30 del 4
novembre, dopo 36 ore e mezzo di navigazione in cui abbiamo percorso 200 M
di bordi e solo 120 di avanzamento, entriamo nel porto di Adra.
Atterrarvi, facendo uso del plotter, è stato un gioco da ragazzi, ma
altrimenti, seppure in assenza di pericoli in quel tratto di costa, non
sarebbe certo stato così facile … non a caso le buone regole sconsigliano
atterraggi notturni in luoghi non conosciuti ! avendo però 2 giorni di
anticipo sulla tabella di marcia, ci siamo concessi questa sosta non
prevista, risparmiandoci la seconda notte di turni.
Nel porto di Adra sono in corso lavori per la costruzione del nuovo
marina, e gran parte dello spazio all’interno dei grandi frangiflutti è
inagibile: abbiamo trovato un posto nel molo dell’autorità portuale, che
ci ha gentilmente concesso di ormeggiare per la notte.
E così, dopo una bella dormita rigenerante, in acque ferme, riprendiamo la
navigazione alle 9.00 di venerdì 5 novembre; il vento è sempre scarso da
E, ma non ci manca il buon umore …
In queste prime giornate mediterranee Alain si è esibito cucinando crema
catalana e le sue fantastiche crepes, gli piace la cucina, viene sempre a
guardare ed è curioso, cerca di carpire i segreti della cucina italiana.
Gigi si dedica senza sosta a micrometriche regolazioni dell’assetto delle
vele, cercando di stringere il vento il più possibile, sotto lo sguardo
divertito (e furbetto) del Gianca. Nel frattempo, Lilli tiene una dotta (e
personalissima) dissertazione sulla navigazione con pilota a vento, ed è
impossibile farle cambiare idea, testarda com’è.
Il vento nel primo pomeriggio rinforza fino a 20-22 nodi; alle 15, avendo
saputo per telefono che ad Almeria non c’è posto per noi, ormeggiamo al
marina di Aguadulce. Domani 6 novembre andremo ad Almeria (11 km col bus),
per fare un giro e per accogliere il nuovo membro dell’equipaggio, Paolo,
in arrivo da Verona.
nelle foto : il porto di Adra, la traccia della navigazione sul plotter
martedì 2 novembre 2010
Gibilterra
36:08.13N 5:21.37W
Man mano che ci avviciniamo allo stretto di Gibilterra, migliorano le
condizioni di mare e vento, e con esse l’umore e lo stato dell’equipaggio.
Giungiamo in prossimità della zona di separazione del traffico navale
ancora immersi nel buio, appena rischiarato da una mezza luna che cerca di
farsi largo tra le nuvole. Grazie all’AIS -Automatic Identification
System-, in tutta sicurezza riusciamo a ‘tenere sotto controllo’ (leggi:
tenerci alla larga da) decine e decine di navi che, nei due sensi,
imboccano lo stretto insieme a noi.
Alle 8 UTC di lunedì 1° novembre, puntali come un orologio svizzero, ci
presentiamo all’appuntamento con la corrente di marea (East-going)
prevista per -3h dall’alta marea di Gibilterra; questa simpatica corrente
ci accompagna nelle ultime 20 miglia, da Tarifa a destino, regalandoci 2
nodi di velocità e neanche un vortice.
Arrivare a Gibilterra, specialmente provenienti dall’oceano, è
un’emozione grande, che ti riempie di adrenalina ma nello stesso tempo di
sicurezza, come varcare la porta di casa. Per noi è la terza volta che
passiamo le colonne d’Ercole, ma la suggestione è la medesima.
Alle 11 e 30, brindisi di ormeggio al Queensway Quay Marina, il più antico
dei tre marina presenti a Gibilterra. Siamo a due (di numero) passi dal
centro città; i prezzi sembrano davvero economici (pagheremo domani e vi
daremo conferma, speriamo!): 16 sterline al giorno esclusi i consumi di
acqua e corrente, circa 20 € al giorno tutto compreso.
Oggi ci siamo goduti una giornata di relax, riposo, bighellonaggio tra le
vie del centro; siamo stati in un negozio di articoli nautici per
verificare la voce di prezzi super vantaggiosi per gli apparati
elettronici, ma non abbiamo avuto riscontri positivi.
Domani 3 novembre si parte alla volta di Almeria … vediamo cosa ha da
dirci di nuovo l’amato mediterraneo, che abbiamo lasciato 2 anni e 1 mese
fa …
condizioni di mare e vento, e con esse l’umore e lo stato dell’equipaggio.
Giungiamo in prossimità della zona di separazione del traffico navale
ancora immersi nel buio, appena rischiarato da una mezza luna che cerca di
farsi largo tra le nuvole. Grazie all’AIS -Automatic Identification
System-, in tutta sicurezza riusciamo a ‘tenere sotto controllo’ (leggi:
tenerci alla larga da) decine e decine di navi che, nei due sensi,
imboccano lo stretto insieme a noi.
Alle 8 UTC di lunedì 1° novembre, puntali come un orologio svizzero, ci
presentiamo all’appuntamento con la corrente di marea (East-going)
prevista per -3h dall’alta marea di Gibilterra; questa simpatica corrente
ci accompagna nelle ultime 20 miglia, da Tarifa a destino, regalandoci 2
nodi di velocità e neanche un vortice.
Arrivare a Gibilterra, specialmente provenienti dall’oceano, è
un’emozione grande, che ti riempie di adrenalina ma nello stesso tempo di
sicurezza, come varcare la porta di casa. Per noi è la terza volta che
passiamo le colonne d’Ercole, ma la suggestione è la medesima.
Alle 11 e 30, brindisi di ormeggio al Queensway Quay Marina, il più antico
dei tre marina presenti a Gibilterra. Siamo a due (di numero) passi dal
centro città; i prezzi sembrano davvero economici (pagheremo domani e vi
daremo conferma, speriamo!): 16 sterline al giorno esclusi i consumi di
acqua e corrente, circa 20 € al giorno tutto compreso.
Oggi ci siamo goduti una giornata di relax, riposo, bighellonaggio tra le
vie del centro; siamo stati in un negozio di articoli nautici per
verificare la voce di prezzi super vantaggiosi per gli apparati
elettronici, ma non abbiamo avuto riscontri positivi.
Domani 3 novembre si parte alla volta di Almeria … vediamo cosa ha da
dirci di nuovo l’amato mediterraneo, che abbiamo lasciato 2 anni e 1 mese
fa …
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