venerdì 24 giugno 2016

VIRU HARBOUR

8°29.357'S 157°52.803'E
Sabato 18 giugno salpiamo da Seghe alle 8.40 e  usciamo dalla laguna di Marovo a SW, attraverso il passaggio nella Hele Bar, dove troviamo un fondale minimo di 6,5 metri. Purtroppo abbiamo solo un vento leggero in poppa, e quindi siamo costretti a navigare a motore fino alla nostra destinazione, Viru Harbour, una profonda insenatura sempre sulla costa sud di New Georgia.
Scegliamo l'ancoraggio nella parte più interna della baia, a NE, dove il fondale si riduce a 8 metri: acque torbide e fangose, tipico habitat da coccodrilli (8°29.357'S 157°52.803'E).
Proseguo i test sulle batterie: su consiglio dell'amico Davide Zerbinati, consultato via mail, le carico singolarmente collegandole in parallelo alla batteria del motore, poi verifico il consumo mettendo un carico di 25W per due ore. Un lavoro lungo, ma necessario per avere un quadro preciso sulla salute delle batterie.
Verso sera, quando è già buio, un vecchietto in canoa ci fa visita per proporci le sue sculture; “Ci dispiace, ne abbiamo già molte” dice Lilli, due chiacchiere e se ne va, senza insistere.
Il posto è isolato, e la luna piena conferisce all'ambiente un aspetto ancor più spettrale: qualche ramo secco che esce dall'acqua, anche vicino al nostro raggio, sembra quasi dirci “Attenzione, state in campana!”.
La notte comunque trascorre tranquilla, con la barca “inchiodata” nell'acqua. Poco dopo l'alba un giovane in canoa ci viene a proporre tre granchi del cocco che ha catturato nella notte; “Ne abbiamo acquistati molti nei giorni scorsi e ne abbiamo ancora tre nel freezer” risponde Lilli, un po' dispiaciuta di non poterlo accontentare. Ci lascia con un sorriso.
Alle 7.55 salpiamo l'ancora, lavando per bene la catena carica di fango, e facciamo rotta su Munda.