16:51.02S 144:41.56W
Le 48 M da Makemo a Tahanea sono questa volta da percorrere alla massima velocita’ per arrivare in un orario adeguato al transito della pass e ad ancorare con un po’ di luce; come detto, siamo partiti alle 7.00 di martedi 25 giugno e per fortuna il vento non e’ mancato, 15-20 kn al traverso, cosi’ alle 13.50 siamo davanti alla pass Teavatapu.
Tahanea e’ un atollo disabitato ed e’ un parco naturale; ci sono 3 pass sul lato NE dell’atollo, distanti circa 2 M l’una dall’altra, Teavatapu e’ quella centrale, la piu’ larga, ed e’ orientata per 190°; al nostro arrivo il sole e’ ancora alto e c’e’ una buona visibilita’, entriamo con marea crescente, corrente a favore, la velocita’ man mano che avanziamo nella pass aumenta da 4,5 a 9 kn, vediamo solo piccole creste in prossimita’ del reef laterale.
Aggiriamo ampiamente il basso fondale ad ovest della pass, vista la scarsa visibilita’ in quella direzione, ed ancoriamo su 10-12 mt di fondale sabbia e teste di corallo; l’ancoraggio (16°51,00’S 144°41,60’W) e’ protetto dal vento da NE ed E, che sta soffiando ora, ed anche parzialmente dal ESE.
A terra c’e’ un capanno utilizzato da 2 giovanotti che rappresentano la guardia del parco; cordiali e gentili come tutti i polinesiani, al ritorno dalla battuta di pesca alla traina ci regalano 1 carangide di 2 kg ; dal capanno in 10 minuti a piedi si puo’ raggiungere la pass. Camminata che noi ovviamente abbiamo fatto, per osservare le correnti e cercare di interpretarne orari e movimenti.
Bello l’ancoraggio, acqua eccezionalmente limpida, ricchissimo di coralli e infinite varieta’ di pesci: restiamo un giorno prima di spostarci, giovedì 27, in direzione SE. Seguiamo proficuamente la rotta 120°-130° segnalata nel Compendium Tuamotu e riportiamo i wp sul plotter (16:51.816S 144:41.023W; 16:53.546S 144:38.776W; 16:54.490S 144:38.039W; 16:56.103S 144:36.469W); Lilli di guardia alla prima crocetta, il vento viene da ESE 15-16 kn, velocita’ 5,5 kn, dopo 10 M arriviamo sottovento ad un motu abbastanza esteso, circa 1 miglio, ci sono gia’ 10 barche, ma lo spazio e’ vasto, ancoriamo su 8-10 mt di sabbia con poche teste di corallo (16°57,22’S 144°34,91’W).
Tutti i giorni gli equipaggi delle barche presenti si danno appuntamento sulla spiaggia alle 16.30 per un barbecu collettivo e per socializzare; vicino alla spiaggia ci sono alcuni reef ricchi di coralli di svariati colori e pesci in grande quantita’.
Il vento soffia da ESE con raffiche a 25 kn, ma l’ancoraggio si dimostra eccellente, acqua appena increspata e dolce brandeggio.
Due giorni di relax e lavoretti in barca, e poi domenica 30 giugno, alle 9.00, con gli amici di Zoomax, facciamo la rotta inversa per tornare alla pass: il programma e’ di ancorare, pranzare, e attendere con la stanca di marea del pomeriggio per fare l’uscita dall’atollo.
Siamo stati molto indecisi nel preparare la rotta per Fakarava, che ha due pass, una a Sud e una a Nord, distanti rispettivamente 48 e 80 M. Per entrare a sud occorre partire il mattino presto, per transitare la pass nel pomeriggio; inizialmente propensi a questa ipotesi, abbiamo poi considerato che la pass Sud e’ orientata contro sole (leggi: visibilita’ fondali pari a zero), e nella parte centrale ha una strettoia con 4 mt di fondale. Inoltre saremmo passati avendo contro la corrente uscente e una discreta onda da SE, prodotta da alcuni giorni di vento da SE tra i 15 e 20 kn; infine c’era il rischio, se qualcosa andava storto, di dover aspettare fuori dalla pass fino al mattino successivo; qualche barca di quelle presenti ha optato per l’uscita notturna da Tahanea e l’atterraggio al mattino a Fakarava sud. Sulla base di tutte queste considerazioni, noi e Zoomax abbiamo optato per l’uscita alle 16.00 da Tahanea e la navigazione notturna fino alla pass Nord (Pass Garue): sono 80 M da percorrere, ma almeno non abbiamo patemi di orario.
Prima della partenza ci siamo concessi uno snorkeling nella corrente della pass.
Alle 16.05 salpiamo, alle 16.15 attraversiamo in uscita la pass Tevatapua di Tahanea, proprio in corrispondenza della bassa marea: non c’e’ corrente e le acque sono calme, solo nell’ultima parte, ormai fuori, piccole onde stazionarie, residuo della corrente uscente contro il moto ondoso dell’oceano.
ed ora, lasciamo la parola alle immagini :