16:06.40S 142:22.73W
Domenica 16 giugno, alle ore 12.30 (22.00 UTC), siamo davanti all'unica pass di Raroia. Il vento, assente da piu' di 24 ore, si presenta puntuale a 5 miglia dall'arrivo, da NE sui 15-18 kn, giusto per disturbare la nostra prima esperienza di ingresso in un atollo; da tempo aspettavamo questo momento, e non nascondo da parte mia una certa preoccupazione per cio' che avevo letto sul portolano: la velocita' della corrente in uscita puo' raggiungere 8-9 kn, il che obbliga aspettare che la corrente cali.
Il momento migliore, da manuale, sarebbe attendere la stanca di marea, cioe' il momento in cui il suo flusso si inverte (circa un'ora dopo la bassa e un'ora dopo la alta). In realta' le cose sono abbastanza piu' complesse: forti venti persistenti fanno si' che la laguna all'interno d'acqua venga 'riempita' dal moto ondoso, facendo si' che la corrente uscente sia pressocche' costante … lo scontro delle 2 correnti o lo scontro dell'onda del mare con la corrente uscente, provoca le cosiddette "mascarene" onde stazionarie ripide ed alte anche 2 mt, difficili da superare oltre che scomode… Molti i fattori da considerare per tentare di prevedere il momento giusto per entrare: il meteo (quanto vento, da dove, da quanti giorni), il numero di pass esistenti nell'atollo, la loro posizione e larghezza, la luna etc etc . Insomma e' un casino, studiando sui libri. Consola anche il fatto che alla fine ti dicono: bisogna essere li' e vedere com'e'!
Gli amici navigatori che sentiamo alla radio SSB, alcuni dei quali sono stati spesso alle Tuamotu, ci avevano rassicurato ("con un buon motore che ti permetta di fare 8 kn, non ci sono mai problemi"); a Raroia inoltre l'ingresso e' segnalato da un allineamento di 2 mede con rotta 90°, poi c'e' un percorso segnalato da mede rosse (a sin.) e verdi (a dx) fino al villaggio 2 M a SW della pass.
E veniamo quindi a noi: mettiamo la prua all'ingresso e noto che il mare e' spianato per tutto il percorso, sulla nostra destra a circa 20-30 mt, ci sono invece gorghi e piccole creste, piu' lontano sempre a destra, ormai superate le creste piu' formate, le temibili mascarene; a questo punto metto il motore a 2700 g/min e seguo l'allineamento delle mede, il fondale varia tra 10-14-17 mt,, Refola avanza faticosamente a 2,1 kn per alcuni interminabili minuti, poi la nostra velocita' comincia a salire: 3-4-4,5 kn. Tiriamo un sospiro di sollievo, siamo dentro, abbiamo stimato una corrente contraria di 5-6 kn.
Alle 13 arriviamo al villaggio, gettiamo l'ancora a SW del cardinale E ed a nord della meda verde vicino al molo, su un fondo di sabbia corallina di 12-13 mt (16°02,33'S 142°28,25'W) .
Scendiamo a terra, c'e' un grande molo in cemento a L che permette l'ormeggio di grosse navi, all'interno della L c'e' un facile atterraggio per il dinghy; a terra veniamo accolti dai ragazzini del posto, accorsi dopo aver assistito al nostro ancoraggio. Arriva poi una signora, che gestisce una coltivazione di perle, che ci da' il benvenuto e ci invita alla festa del papa' sulla spiaggia, dove si mangia e si beve, con una orchestrina locale che tiene banco; noi in realta' abbiamo gia' pranzato ed abbiamo fretta di salpare per raggiungere dalla parte opposta dell'atollo gli amici Anna e Paolo di Zoomax e gli spagnoli di Sikkim, ma per educazione facciamo una breve visita alla comunita' riunita per questa occasione; ci congediamo con l'impegno di ritornare al villaggio prima di lasciare l'atollo.
Attraversiamo la laguna quando sono le 15.45: il sole e' gia' basso alle nostre spalle; tramonta alle 17.06 e ci sono 9 M circa da percorrere, non abbiamo molto tempo. L'attraversamento non e' cartografato, si naviga a vista. Comunque non e' stato difficile: le formazioni coralline affioranti a pelo d'acqua si vedono in lontananza e non hanno grandi estensioni, massimo 100 mt; solo nelle ultime 3 miglia, mentre la luce era ulteriormente ridotta per il cielo un po' nuvoloso, dobbiamo aguzzare la vista per controllare i reef e soprattutto le numerosissime boe utilizzate per la coltivazione delle perle.
Alle 17.10 ancoriamo su fondale di sabbia 8-10 mt con qualche piccola testa di corallo che si eleva 20-30 cm dal fondo 16°06,40'S 142°22,73'W).
Con gli amici di Zoomax e Sikkim andiamo a terra a visitare la vicina "fabbrica" di perle: la signora che gestisce la tenuta ci descrive tutto il processo di coltivazione, che dura circa 2 anni, ci fa vedere in diretta la delicata operazione di inoculazione nell'ostrica della 'pallina' attorno cui si sviluppera' la perla; ci invita ad assistere, il giorno seguente, all'apertura delle ostriche "mature" ed alla estrazione delle perle, lavoro questo che viene svolto esclusivamente da lei, sotto l'occhio vigile del proprietario della fabbrica venuto appositamente da Tahiti.
I gusci (diametro di circa 12-14 cm) ed i muscoli delle ostriche vengono spediti in Cina, per la lavorazione della madreperla e per il mercato alimentare; al momento di salutarci ci hanno fatto omaggio di 1 kg di muscoli, che abbiamo mangiato in parte crudi marinati nel limone ed in parte cotti con il risotto.
Martedì 18 decidiamo di partire: il meteo prevede per il 19 sera venti da SE da 20-25 kn e non vorremmo rimanere bloccati qui a Raroia per alcuni giorni; alle 12.30 salpiamo dall'ancoraggio per tornare alla pass. Attraversiamo la laguna con rotta 300° sul villaggio, nonostante il cielo coperto le barriere coralline affioranti sono abbastanza visibili, il vento invece ha anticipato il rinforzo, 18-22 kn da SE.
Per l'uscita della pass tentiamo di calcolare l'orario della stanca di mare, un'ora dopo l'alta marea: alle 14.15 ci presentiamo all'allineamento, gli spagnoli di Sikkin per primi, Zoomax per seconda ed infine noi. Altro che stanca! La corrente ci spara fuori uno dopo l'altro a 10-11 kn, alla fine della pass ci troviamo a saltare su mascarene di circa 1-1,5 mt; in pratica abbiamo trovato le stesse condizioni dell'entrata, corrente uscente di circa 5 kn. Le onde che in ingresso avevamo evitato (avendo una buona visibilita' con il sole alle spalle) con il sole davanti le abbiamo beccate in pieno, non fidandoci di deviare dall'allineamento fino in fondo; comunque a parte qualche salto per un tratto di circa di circa 400 mt, nessun problema.
Siamo fuori e facciamo rotta su Makemo, il prossimo atollo, 78 M da percorrere in 15 ore per arrivare all'alba alla pass Arikitamiro a NE, regoliamo le vele ridotte per avere una velocita' media di 5 kn.