12:42.43N 61:19.47W Il 27 dicembre alle 8.30 salpiamo da Soufriere, isola di St. Lucia: dopo mezz’ora di motore, fuori dalla copertura dei Pitons, il vento si stabilisce sui 15 kn da ENE e facciamo rotta su Bequia. Molti ci hanno sconsigliato di fare tappe e dogana a St. Vincent a causa di frequenti furti e “comitati di accoglienza” particolarmente insistenti. Arriviamo a Bequia alle 16.30 dopo 55 M di bellissima navigazione al traverso, sempre in compagnia degli amici di Galatea; ci sono molte barche, ma la baia e’ molto grande, prendiamo una boa, costo 50 EC$. All’ufficio della dogana ed immigrazione le pratiche sono semplici e abbastanza veloci, paghiamo complessivamente 242 EC$ di tasse (circa 70,00€), che comprendono i 90 EC$ (meno di 25,00€), per una sosta di 3 giorni a Tobago Cays. Il 28 restiamo a Bequia, a terra il centro del villaggio e’ fornito di negozi e molto animato, facciamo spese al mercato della frutta, compriamo una sim-card locale della Digicel, la principale compagnia telefonica nei Caraibi (con le nostre sim-card italiane le chiamate costano un occhio della testa, come ha purtroppo sperimentato Martina). Sempre insieme agli amici di Galatea prendiamo un taxi per visitare una bellissima baia sulla costa ovest, il taxista ci deposita sul posto e poi ci viene a riprendere all’ora convenuta (a dire il vero un po’ di ritardo), l’escursione costa in tutto 100 EC$ (meno di 30,00€), per 8 persone. Abbiamo fatto il bagno in una spiaggia praticamente deserta e visitato il “santuario delle tartarughe”: da alcuni decenni una famiglia di amanti della natura e in particolare delle tartarughe marine protegge le uova deposte sulla spiaggia, ne attende la schiusa, indi raccoglie i piccoli e li alleva per 5 anni, in vasche in realta’ non troppo grandi. Ci hanno detto che mentre in natura solo pochissime tartarughine riescono a sopravvivere, loro erano fieri di salvare 1 esemplare ogni 20 dopo la schiusa. Quando le tartarughe raggiungono una dimensione ragguardevole, vengono liberate: potranno riprodursi solo dopo il 25esimo anno di eta’; le piu’ fortunate, che non cadono vittime di qualche predatore (o dell’inquinamento, o delle imbarcazioni) possono arrivare a 200 anni. Il 29 dicembre, sempre insieme a Galatea, ci spostiamo a Canouan, distante 22 M. Sosta per un bagno in acqua turchese e pranzo nella deliziosa Little Bay, che ci tenta a passarvi anche la notte … ma poi, per il desiderio di fare un giro in paese, navighiamo ancora verso sud per il miglio e mezzo che ci separa da Gran Bay, la baia principale dell’isola, dove prendiamo una boa. E’ ancora abbastanza presto e abbiamo tempo (e LUCE, perche’ ai Caraibi fa buio alle 18 !!!!) per un giro a terra col gommone: in prossimita’ delle nostre boe, c’e’ un comodo pontile per dinghy, che sarebbe riservato ad un lussuoso resort, ma (forse a causa della penuria di clienti?) il personale ci ha consentito non solo l’attracco ma anche di attraversare la proprieta’ per andare verso il villaggio. Diversamente da Bequia, a Canouan non esiste un vero “centro”, eravamo a Charlestown, la “capitale”, ma non si vedeva niente che potesse anche lontanamente assomigliarci, anzi la domanda “dove’e’ il centro ?” che abbiamo posto ai pochi locali incontrati destava una certa perplessita’, unita alla risposta “ma e’ qui!!!” Prima di rientrare in barca, concordiamo con un taxi collettivo il giro dell’isola, per l’indomani alle 09.00. Forse c’e’ stata qualche incomprensione, ma il taxista non si e’ visto e dopo qualche quarto d’ora rimediamo un giro con un simpatico signore che, in cambio di qualche spicciolo, carica alcuni di noi sulla sua “macchina”, che sembrava un incrocio fra un carrellino elettrico da campo da golf e un muletto industriale, con le gomme consumate, e 5 posti improbabili … (gli altri hanno fatto una passeggiata). Ci siamo fatti accompagnare nella costa Ovest, dove abbiamo fatto il bagno su una spiaggia del tutto deserta, protetta dalla barriera corallina. Dura la vita dei marinai !!! Nelle foto: le spiagge di Bequia e Canouan, i comandanti di Refola e Galatea, le tartarughe, Lilli, Martina…
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