08:7.71N 82:19.09W
Giovedì 28 marzo lasciamo la bellissima baia dell’isola Medidor e mettiamo prua sul piccolo gruppo di isole denominate Islas Secas: sono 33 miglia, che inizialmente ci illudiamo di percorrere a vela con un bel venticello da NE … niente da fare, dopo le prime 2 ore, il vento gira a NW, proprio sul nostro naso, e ci costringe a dare motore.Alle 12.00 siamo a metà strada e facciamo una sosta all’isola Brincanco: sul lato nord si apre una grande baia, con vegetazione lussureggiante e acqua pulita, in cui ancoriamo su circa 9 mt. d’acqua, fondale sabbioso (7°52.06’N 81°47.66’W).
Allontanandoci da Panama City verso ovest, annotiamo che l’acqua e’ sempre meno fredda, ora decisamente calda (25-28°), e piu’ pulita, ricchissima di pesce, abbiamo visto razze uscire dall’acqua e volteggiare con spettacolari capriole, processioni di tartarughe a pelo d’acqua, spesso con un uccellino che riposa sul dorso, non parliamo di delfini, che ogni giorno vengono a giocare intorno alla barca, e stormi di piccoli tonni da 20 cm, che saltano a pelo d’acqua.
Alle 17.30 ancoriamo nella baia NE dell’isola Cavada, a sud di un grosso scoglio che risulta separato dall’isola solo con l’alta marea (7°59.55’N 82°01.91’W).
… con l’alta marea ….
e con la bassa …
Arriviamo con l’alta marea e con un vento da NNW che era rinforzato fino a 15-18kn, proviamo inizialmente l’ancoraggio piu’ a sud, indicato dal portolano, dove si intravedono tra la vegetazione i capanni di tela usati da un resort per ospitare turisti, ma i fondali salgono a 2-3 mt gia’ molto lontano da riva: questo vuol dire che in bassa marea (- 3.20 mt) saremmo in secca!
Anche nell’ancoraggio scelto a nord abbiamo dovuto stare ben larghi ed ancorare sui 9-10 mt., tutto sommato accettabile anche se un po’ rollante nella notte.
Venerdi 29 marzo, alle 9.30, salpiamo per l’isla Parida a 20 M, vento sempre capriccioso e variabile, rimettiamo la traina perche’ le scorte di pesce stanno per finire e verso le 11.30 una bella preda fa fischiare il mulinello, è un pesce gemello di quello preso l’ultima volta, circa 10 kg. Non sappiamo bene che pesce sia, Mario si dedica alla pulizia e ne ricava 4 grossi filetti da circa 1 kg ciascuno; la carne è rossa e meno stopposa di quella del tonno, i locali ci hanno consigliato di prepararlo fritto con l’aglio. Ecco il trofeo !!!!
Alle 13.10 arriviamo all’isola Parida nella baia NE, Playa del Socorro; ancoriamo nella parte nord della baia (8°8.05’N 82°19.19’W), verso l’esterno, in quanto la punta sud si estende con un basso fondale verso NE, molto più di quanto indica la carta.
L’isola è meta di un turismo locale proveniente dalla terraferma, infatti troviamo un paio di grosse barche a motore, attrezzate per la pesca d’altura e una compagnia di giovani accampati con le tende sull’isoletta Gamez.
Su Parida invece c’è un bar con ristorante, gestito da Kees, giovane canadese. Qui da 7 settimane, dopo aver abbandonato il mondo delle banche, il simpatico ed intraprendente giovanotto ci parla dell’isola e delle sue ricchezze, in particolare dell’acqua dolce che sgorga da una sorgente sull’isola, ma in realtà proviene, passando sotto il mare, dal vulcano Baru che si trova in terraferma; Kees sta portando avanti un progetto di riqualificazione turistica per conto dei pescatori che hanno le concessioni; accettiamo l’invito di andare a pranzo il giorno seguente.
Il primo ancoraggio
Alla sera, rientrati dal giro in tender, troviamo l’ancoraggio un po’ troppo rollante, perciò in fretta, quando ormai il sole è già tramontato, ci spostiamo di mezzo miglio a sud, proprio davanti alla spiaggia a nord della piccola isola Gamez, dove siamo protetti dall’onda principale proveniente dall’oceano e l’ancoraggio risulta decisamente più tranquillo (8°7.69’N 82°19.12’W).
Il giorno seguente riceviamo la visita della Guardia Costiera panamense, molto gentili, non sono nemmeno saliti a bordo, hanno controllato i documenti della barca e lo Zarpe di uscita da Panama che avevamo fatto a Colon e se ne sono andati.
Alle 12.00 Kees è venuto a prelevarci con la sua lancia, concordiamo il prezzo che comprende rancho, bevande e servizio taxi 15 $ a testa (ne voleva 20); ne valeva proprio la pena, aperitivo a base di pomodoro e kiwi, per antipasto cape sante alla brace, e tacos con insalata di pollo, riso, insalata di verdure, pesce juriel alla brace, tonno fresco scottato alla brace con ananas, infine una fetta di dolce al ginger.
La spiaggia, il ristorante di Kees, la nostra tavola imbandita, gli impavidi esploratori…
PS: Abbiamo scoperto che i pesci da noi pescati alla traina sono appunto juriel, molto presenti in questa zona.