7:16.47N 80:55.57W
Martedì 19 marzo rifacciamo rotta verso Panama; alla partenza, alle 8.10, una densa foschia riduce la visibilità tra le ultime isolette a nord dell'arcipelago Las Perlas. Dopo un paio d'ore la foschia si dirada ma il vento rimane latitante, alle 14.00 ancoriamo nella baia Brisa, a nord delle isole Celebra e Perico (08°55.24'N 79°31.78'W); qui troviamo anche ancorata Belissima degli amici francesi.
Mercoledì andiamo a ritirare i pezzi di ricambio del pilota Raymarine, presso la ditta Protecsa, grande discussione perché inizialmente, imbrogliando sul prezzo, ci volevano mettere in conto anche il primo ordine sbagliato da loro; alla fine abbiamo pagato 145 $ contro i 80 € che il pezzo sarebbe costato in Italia.
Sempre con il taxi a tariffa oraria, facciamo un rabbocco di spesa di verdura e frutta al supermercato Riba Smith e alla sera siamo ospiti degli amici francesi; per il momento ci salutiamo, ma forse ci ritroveremo alle Galapagos.
Alcune note sull'ancoraggio nella baia Brisa: decisamente più confortevole di quello a sud fuori del marina La Playta, infatti non c'è l'onda delle navi in transito nel canale, per andare a terra c'è un pontile galleggiante sgangherato, ma distaccato dalla scala in cemento che porta sul piazzale, c'è un barchino in plastica legato con 2 bozzelli tra la scala ed il pontile che consente di superare la piccola distanza di circa 6 mt per andare a terra; in compenso il servizio di autocaronte è gratuito!
Il fondo della baia è fango duro, l'ancora ha una tenuta eccezionale, quando si salpa bisogna perdere un sacco di tempo per lavare la catena prima di farla scendere nel pozzo.
Giovedì 21 ci spostiamo al marina di Flamenco per fare il pieno di gasolio ed acqua, avevamo anche chiesto se c'erano posti di ormeggio disponibili, ma la risposta è stata negativa, il prezzo comunque sarebbe stato di 150 $ al giorno.
Alle 14.00 dopo i rifornimenti al marina, salpiamo diretti all'Ensenada Benao, sulla costa ovest di Panama a 115 M: dopo le prime 3 ore a vela con una brezza da SE, diamo motore.
C'è un discreto traffico di navi in entrambi i sensi che girano come noi a Punta Mala, ma con l'AIS in funzione teniamo tutto sotto controllo.
A notte alta, quando la luna tramonta si forma una densa foschia che riduce la visibilità a circa 2 miglia, e si dirada solo piu' tardi, con il sole. Nel corso della navigazione il log che ci segna le miglia percorse torna a zero: Refola ha raggiunto le 10.000 miglia per la 4° volta!!
Alle 9.00 ancoriamo alla Ensenada Benao in circa 5 - 6 mt , nella parte est, a nord di un alto isolotto (7°25.53'N 80°11.35'W).
L'Ensenada Benao è famosa per i surfisti, infatti anche in una giornata con mare calmo, arriva un'onda da 1 metro e più che frange sulla spiaggia; a terra 3 resort, bar e ristoranti, oltre ad una bellissima villa sull'estrema parte est.
Sul portolano leggiamo che solo nella parte est della baia è possibile andare a terra con il tender, nonostante tutte le precauzioni, Mario ed io ci siamo rovesciati, investiti da un'onda frangente: la cosa per fortuna non ha gravi conseguenze: abbiamo perso solo gli occhiali da sole, mentre macchine fotografiche e telefono si sono salvati, protetti dallo zainetto.
All'alba del 23 marzo, dopo una notte rollante, salpiamo per Ensenada Naranjo a 55 M: il vento è ancora scarso o assente, un altro trasferimento a motore… unica nota positiva alle 12 circa, una bella preda alla traina di circa 7-8 kg, non sappiamo bene di che pesce si tratti (ha la taglia di un tonno ma non lo è), comunque, cucinato la sera, e' risultato buono.
Alle 15.30 ancoriamo ad Ensenada Naranjo, in circa 8 mt d'acqua, escursione di marea circa 2,3 mt., massima alle 13, minima alle 19 (7°16.47'N 80°55.57'W).
Un ancoraggio meno rollante, solitario: 3 spiagge si affacciano sulla baia, una minuscola casetta si intravede tra la vegetazione, me nessuna presenza umana, solo verso sera un arriva un barchino di pescatori a mettere le reti.