Mercoledì 18 giugno riprendiamo il mare. La prossima meta è Knidos Marina, a 37 miglia, che si trova sulla estrema punta occidentale della penisola di Dacia, di cui costeggiamo il versante settentrionale. La nostra direzione è SSE, abbiamo un vento debole sul naso quindi procediamo a motore nel mare calmo. Arriviamo alle 15.40.
L’ampia
baia di Knidos Marina è protetta da una massicciata ben visibile a sinistra e da
un’altra di epoca romana, sommersa e non visibile, sulla destra; il passaggio
libero tra le due è di circa 200 metri, segnalato da una coppia di boe luminose
rosso-verde.
Il
giorno successivo, per fortuna, si libera un posto sulla testa del pontile; ci
spostiamo, caliamo l’ancora e portiamo la poppa al pontile.
Comodamente
ormeggiati, ci dedichiamo ad un po’ di turismo.
Con
Refola siamo stati qui nel lontano aprile 2008, ed eravamo rimasti
colpiti dalla bellezza delle vestigia dell’antica città e del teatro,
discretamente conservato, proprio sopra il porto. Ora tutta l’area è diventata un
sito archeologico ben delimitato, con un modico prezzo di accesso: 5€. Non
manchiamo la visita, a cui facciamo seguire una bella camminata fino al faro
sul capo a NW.
La
baia è molto frequentata, soprattutto da grossi motoscafi; a terra vediamo
una spiaggia attrezzata con ombrelloni e lettini. Ci colpisce veder arrivare una
piccola nave della Carrefour, che ancora nel mezzo della baia ed apre
portelloni laterali per vendere merce alle imbarcazioni.
Veniamo
poi accostati da una barchetta carica di frutta e verdura, che evidentemente fa
concorrenza alla Carrefour proponendo la consegna… a domicilio!
Alle
7.45 dell’indomani, sabato 21 giugno, salpiamo l’ancora diretti a Marmaris, che
in linea d’aria è ad una ventina di chilometri, ma per mare risulta distante 45
miglia.
Viste
le esperienze passate telefoniamo al marina per sapere se c’è posto, ma
soprattutto per conoscere i prezzi. Ci rispondono che il posto c’è ma per i
prezzi fanno un po' di confusione: ci comunicano il prezzo per una notte uguale
a quello per due notti (?!?).
Dopo
poche miglia peschiamo un combattivo dorado sugli 8-10 chili, da cui dopo
averlo sfilettato ricaviamo una fantastica “ceviche” da mangiare a pranzo e cinque
buste sotto vuoto da mettere in freezer.
Quando
riprendiamo la navigazione troviamo un bel vento tra i 15 e i 18 nodi che ci
consente di andare a vela fino a destinazione, dove arriviamo alle 15.40 (36°51’.146N
28°16’.738E).
Il
marina di Marmaris è grande, pieno di negozi e ristoranti; il porto comunale
adiacente al marina è quasi interamente occupato da caicchi locali e barche per
escursioni turistiche.
La
giornata di sosta è dedicata alla visita della fortezza, con l’annesso museo,
tutto bello, ben conservato e ordinato.













