lunedì 9 giugno 2025

MONEMVASIA e MILOS

Salpiamo martedì 3 giugno alle 9.00 per Monemvasia, a 32 miglia; il vento è ancora assente, navighiamo a motore in un mare calmissimo ed arriviamo alle 14.30.

Troviamo posto nel piccolo porto (36°41.035N 23°02.302E) a sud dell’istmo che unisce la rocca che ospita Monemvasia a Gefyra, in terraferma. Veniamo accolti da Matteo, che gestisce gli ormeggi: “Il posto è gratuito - ci dice - se avete bisogno di acqua o elettricità vi cambio posto e pagate qualcosa”. Acqua ne abbiamo, le batterie stanno facendo un ottimo lavoro quindi ringrazio ma declino l’offerta.

L’intraprendente Matteo ci invita a contattarlo (+30 6957200686) per qualsiasi necessità, anche tornassimo in futuro, e ci comunica di essere titolare di un ristorante poco distante dall’istmo.

Per evitare il caldo asfissiante del pomeriggio, l’indomani partiamo di buonora per visitare il borgo di Monemvasia. Impavidi, Andrea ed io affrontiamo la salita fino alla sommità del castello, un tour de force su scale con gradini scivolosi: ripagati da una vista mirabile sulla cittadina e sull’Egeo, miracolosamente riusciamo a tornare indietro incolumi. 




Alle 12 ci ritroviamo con Angelo e Cristina; Monemvasia è area completamente pedonale: il borgo è curato in ogni suo angolo. Edifici di pietra, viuzze con negozi (spesso di gioielli) e gallerie d’arte, ristoranti, guest house, una piazzetta sul mare piena di magia.



Facciamo un po' di spesa e sulla via del ritorno alla barca ci fermiamo da Matteo per pranzare: ristorante economico e piacevole, 52 € in quattro persone, con piatto di calamari, birra e acqua.

Una volta a bordo, dopo una meritata pennichella, concludiamo la giornata con il solito aperitivo serale seguito dall’ottima pasta cucinata da Angelo, poi tutti a dormire presto: domani si parte all’alba.

Il 5 giugno, alle 6, usciamo dal porto: rotta 92°, 63 miglia da percorrere. All’inizio avanziamo a motore, poi verso le 9 si alza un po' di vento da nord che ci consente, sempre aiutati dal motore, di aprire prima la randa e poi anche il genoa. Alle 10 peschiamo un bel tonnetto sui 10 kg; mentre lo sto sfilettando il mulinello ci annuncia un’altra presa, pressoché uguale, che però riesce a liberarsi quando eravamo prossimi a tirarlo in barca. Ci facciamo bastare il pescato, da cui ricaviamo un’abbondante “ceviche” per il pranzo e cinque buste di filetto da congelare nel freezer.

Nel primo pomeriggio il vento aumenta leggermente, fino a 11 nodi; non è sufficiente per andare solo a vela, ma riduciamo i giri al motore a 1400 e così procediamo fino all’arrivo.

Alle 16.05 siamo a destino: località Kleftiko, sul versante SW di Milos (36°38.856N 24°19.898E), posto molto gettonato dalle barche turistiche che provengono dal capoluogo.

Il giorno successivo facciamo un'escursione col gommone: lo scenario intorno a noi è veramente spettacolare, ricco di grotte e passaggi vari, con acque trasparenti e rocce bianche che fanno risaltare i colori del mare. Facciamo un bel bagno rigenerante, anche se l'acqua è ancora freschetta.  




La sera il solito rituale: aperitivo, cena, quattro chiacchiere in pozzetto e poi a nanna. Domani si riparte alla volta di Ios.