martedì 11 luglio 2017

Mollati gli ormeggi!

Finalmente le cose hanno iniziato a girare per il verso giusto, nel senso che uno alla volta siamo riusciti a risolvere i vari problemi di questa stagione (siamo o non siamo nel 2017?).
Uno sbalzo di tensione elettrica capitato mente stavano lavorando su alcune colonnine del pontile è stato probabilmente la causa dell'improvviso guasto al nostro caricabatterie da 30 A. Nessuno aveva avvisato che erano in corso lavori di manutenzione e che occorreva staccare i carichi, così al momento del ripristino, con la rete sotto carico, è arrivata la sovratensione. Non solo noi, ma almeno un altro paio di barche ne hanno fatto le spese, subendo danni ahimè difficili da dimostrare per imputarli al marina.
Contatto immediatamente il produttore del caricabatterie Dolphin, che mi rinvia al dealer di Singapore, per sentirmi dire che il guasto non è riparabile, che il mio modello non è più in produzione, e che avrei dovuto pertanto comprare un nuovo modello (di cui scopro tra l'altro che ha dimensioni maggiori e non troverebbe posto nella mia sala macchina).
Ho il nervoso a mille quando Ruz, la segretaria del marina, ci viene in soccorso: "Prova da Lee Electrical, forse te lo possono riparare…" E così è stato: Lee Electrical è un fornitissimo negozio di articoli elettrici; non potevano riparare il nostro caricabatterie, ma ci hanno segnalato un tecnico, Anthony Tan, cui  abbiamo telefonato seduta stante. "Lasciate alla Lee il pezzo - ci dice - passo a prenderlo, provo ad aggiustarlo, domani vi so dire". Il giorno successivo ci richiama: "Il caricabatterie è pronto, andate a prenderlo in negozio, il conto è 135 RM (27 €)". Cacchio, quante volte ci avranno dato come "impossibili" riparazioni che avevano solo bisogno di tecnici all'altezza? Vabbè, l'importante è aver risolto.
Anche il problema dei due motori fuoribordo è superato: sono rientrati, ambedue funzionanti, dopo la sostituzione di candele, olio, girante (del Tohatsu, cui è stato smontato e ripulito il carburatore), con una spesa di circa 120 €.
E veniamo alla spinosa questione delle batterie. Il 5 luglio ci arriva la fattura da pagare, ma notiamo che la consegna è prevista da 5 a 10 giorni lavorativi dopo il pagamento. Altre due settimane di attesa? Non è possibile! Manifestiamo tutto il nostro disappunto: ci rispondono che non dipende da loro, ma dal trasportatore. Lilli lancia un'idea: "E se andassimo noi a prenderle?"
Ancora una volta Ruz risolve la situazione, procurandoci per l'indomani mattina un pick-up a noleggio. E così giovedì 6 luglio ci cucchiamo 500 km di macchina (circa 8 ore, tra andata e ritorno), ma alle 16,30 le batterie sono a bordo di Refola. Da queste parti non lo dicono, ma noi sappiamo che "se la montagna non va a Maometto…"
La mattina di venerdì 6 luglio mi dedico al collegamento delle 12 nuove batterie (le vecchie le regaliamo ai ragazzi del marina, basta che vengano a prendersele), le lascio un paio d'ore a riequilibrarsi senza metterle in carica, poi provvedo a resettare il battery monitor Xantrex e nel pomeriggio … et voilà, anche l'operazione è completata.
Purtroppo è tardi per recarci in dogana e dall'Harbour Master per fare le pratiche di uscita, quindi la partenza è rimandata a lunedì.
Ma le sorprese non sono finite: ne abbiamo due belle e una così e così.
La prima bella è che sabato mattina sentiamo bussare sulla fiancata di Refola: è Leopoldo, arrivato fresco fresco (si fa per dire) dall'Italia. Sapevamo che doveva arrivare, ma non eravamo sicuri di incontrarlo prima di partire. Grandi abbracci e saluti, tante chiacchiere (finalmente si parla veneto). La sua barca, Yaya, è a secco nel nostro cantiere e Leopoldo la metterà a punto per affrontare l'oceano indiano, partendo da Jakarta, alla fine di agosto. In solitario, come il suo solito!
La seconda bella sorpresa è che il marina ha organizzato per domenica una festa, invitando a pranzo gli equipaggi di tutte le barche; nonostante siamo satolli di cibo dopo la cena di sabato sera a bordo di Cassiopee (cui Gerard e Claudine hanno invitato anche Leopoldo), tutti insieme ci rechiamo all'Hotel Sophera, dove troviamo un grande buffet, con grande varietà di pietanze, tutte molto buone. Peccato avere già la panza piena!

Ecco la nostra Ruz
Per l'occasione Lilli ha indossato il suo nuovo vestito in stile Hermès/indonesiano, acquistato in un grande magazzino locale, che le ha fatto ricevere un sacco di complementi!
Lunedì 10 luglio siamo finalmente pronti per partire. Prenotata la macchina con autista per andare di prima mattina a fare le pratiche di uscita, intendiamo salpare a mezzogiorno. No way! Ecco la terza sorpresa: la precisissima Ruz ci comunica che il vaporizzatore del terzo frigorifero (ordinato al negozio L'Altra Randa di Milano circa una settimana fa) è già arrivato. "Bene - diciamo noi - non abbiamo bisogno di quel pezzo adesso, lo puoi tenere qui fino al nostro ritorno?" "No - dice lei - poiché l'avete fatto arrivare come pezzo di ricambio (quindi esentasse), il pacco non può essere ritirato se la barca non è qui!".  Un altro impedimento alla nostra partenza! Ce la faremo mai a schiodarci di qui?
Ruz deve aver colto la nostra costernazione: "Non vi preoccupate, se aspettate domani mattina potete prima ritirare il pacco in dogana e poi registrare l'uscita". Ok, tutto rimandato a domani.
Finalmente martedì 11 luglio di buonora andiamo col taxi (l'autista è il marito di Ruz, tutto in famiglia) prima all'Harbour Master e poi in dogana, dove troviamo ad aspettarci il corriere DHL; 10 timbri su altrettanti fogli, ritiriamo il nostro pacco, completiamo le pratiche per la partenza e … siamo liberi!
A mezzogiorno, accompagnati dai saluti di Leopoldo, Gerard e Claudine, molliamo gli ormeggi!
La nostra prima meta è Penang, a circa 60 miglia, ma per evitare la navigazione notturna, faremo sosta per la notte all'isoletta Madang, vicina alla costa, a sole 15 miglia da Pangkor. Ma almeno saremo in mare!!!!!


PS. Una nota importante per chi si fa spedire in Malesia pezzi di ricambio. Qualsiasi articolo acquistato all'estero è esentasse a condizione sia espressamente indicata nell'indirizzo la seguente dicitura: "Yacht in transit ….. (nome della barca) - Ship's spare HC9800"