35:20.45N 8:14.01W
Abbiamo studiato con attenzione le correnti di marea dello stretto,
perchè con il vento da W, associato alla corrente contraria, rischiavamo
di passare una giornata intera sullo stretto (giuro, per nulla divertente
per una barca vela); un altro problema che ci assillava era la fitta
nebbia che avevamo trovato in arrivo a Gibilterra.
Il mattino si presenta, fortunatamente, con una leggera foschia, tardiamo
la partenza per un felice incontro con gli australiani Anna e Greg,
compagni nella traversata di ritorno del 2009 dai Caraibi a Lagos in
Portogallo, anche loro con il loro Amel “La Boheme” in attesa di partire
per le Canarie.
Alle 11.50 lasciamo il Queensway marina, che oltre ad essere vicino al
centro storico, è anche molto economico (32 euro/notte compreso il
consumo di corrente); il vento da W arriva con raffiche di apparente a 30
kn e ci costringe a fare bordi a motore con randa cazzata, in compenso il
flusso della corrente ci regala 1-2 kn di velocita'.
Avvicinandoci a Tarifa il vento cala sui 10-12 kn, mentre la corrente dopo
una fase di zona neutra, una volta scapolato il faro di Tarifa, ci spinge
ancora con 2 kn in direzione NW.
Alle 16.30 viriamo con rotta 215 per passare l'area di separazione del
traffico delle navi, larga circa 10 M, la visibilità è discreta e con
l'aiuto dell'AIS la manovra riesce con facilità.
Al tramonto peschiamo dapprima un piccolo tonnetto di poco più che 1 kg,
poi con grande sorpresa un pesce vela, dai colori bellissimi, di circa 2
mt.: purtroppo al momento di arpionarlo, si spezza il cavetto di acciaio
ed il pesce si porta via il polipetto giallo che aveva ancora in bocca.
Tutto sommato, aldilà del trofeo, non ci dispiace che sia ancora libero,
non saremmo riusciti a mangiarlo nei giorni che ci rimangono per arrivare
alle Canarie.
Continuiamo a motore con il vento da W fino alle 6 del mattino, poi
finalmente gira a NW ed anche il mare con le vele spiegate diventa più
sopportabile.
Alle 12.00 abbiamo percorso 158 M.