lunedì 1 agosto 2011

Refola: lavori in corso...

43:22.54N 04:49.79E
Il 25 luglio 2011 siamo tornati a Port Napoleon per completare i lavori su
Refola, lavori importanti in preparazione del giro del mondo: scalini
sull’albero di maestra, nuova collocazione della zattera di salvataggio,
installazione di un generatore eolico da 350 w e di un sistema
fotovoltaico composto da 4 pannelli solari per un totale di 400 w, da
montare su un robusto rollbar che fungerà anche da sostegno per il
gommone, sostituendo le precedenti gruette. Con questa produzione di
energia, Refola dovrebbe essere mediamente quasi del tutto
autosufficiente!
Sono stato molto indeciso se deturpare la linea della barca, a poppa, con
una struttura così imponente, che poteva risultare davvero antiestetica;
dopo mille ripensamenti, però, ha prevalso la linea della sicurezza: in
caso di black out di motore e generatore ora abbiamo una produzione di
energia sufficiente per far funzionare luci, pilota automatico e
strumentazioni di bordo … insomma, forse ho sacrificato un po’ l’estetica,
ma per ottimi motivi.
Il progetto del rollbar è maturato dopo aver visitato e fotografato decine
e decine di barche, e studiato e valutato il gioco di forze, di pesi, gli
spessori e le forme: insomma, un grosso lavoro sia di progettazione che di
realizzazione..
Altra importante innovazione è stata la nuova collocazione della zattera
di salvataggio, posizionata in precedenza nel gavone del passavanti a
sinistra. Come ricorderanno bene gli amici che con noi hanno attraversato
l’Atlantico (che hanno dovuto esercitarsi ad estrarre la zattera in 30
secondi), l’operazione comportava una manovra con due persone e l’utilizzo
del winch elettrico per tirar su dal profondo gavone i 70 kg di zattera.
Ora invece abbiamo posizionato sulla battagliola (che su Refola è
interamente in tubolare) una gabbia che racchiude la nuova zattera a
involucro rigido, che può essere lanciata a mare con la semplice
rimozione di un pistoncino di fermo.
Tutti i lavori in acciaio sono stati eseguiti con impareggiabile perizia e
professionalità dall’amico Sergio Bonomo di TechInox, con il prezioso
contributo dell’amico Francesco Salvini per la progettazione e
l’esecuzione dei disegni; la fase di montaggio nonché tutti i lavori
collaterali del rimessaggio hanno avuto il determinante ed insostituibile
apporto degli infaticabili Giancarlo Lugli (detto Gianca) e Francesco, che
ha provveduto anche al trasporto della struttura a Port Napoleon.

Ecco qua, in alcune foto, il risultato di questo immane lavoro: