giovedì 3 agosto 2023

TURISTI ALLE AZZORRE 2023

Questa del 2023 è per Refola la seconda sosta alle Azzorre. Eravamo passati di qui la prima volta nel 2009, quando abbiamo attraversato l’Atlantico con l’ARC Europe, prova generale prima di decidere di preparare la barca per il giro del mondo. All’epoca, oltre a me e Lilli, c’erano a bordo l’immancabile e insostituibile Gianca, l’amico Francesco, e Franco di Trento. Né io né Giancarlo riusciamo a credere che siano passati 14 anni … 14 anni e alcune decine di migliaia di miglia in tre oceani…

Ma torniamo al presente, 14 luglio 2023. Nei quattro giorni che trascorriamo ad Horta, sull’isola di Faial, ci dedichiamo a varie attività: in primo luogo, ovviamente, un meritato riposo, poi pulizie e lavatrici, e finalmente arriviamo allo svago. Angelo e Cristina noleggiano una moto per girare l’isola, Gianca si avventura in camminate per sentieri ottimamente segnalati, Fabrizio ed io (Gianca c’era già stato nel 2009) visitiamo la Fabrica da Baleia, un interessante museo che ricostruisce la storia della fabbrica di lavorazione delle balene. La sua attività iniziò nel 1942, durante la seconda guerra mondiale, quando l'esportazione di olio di balena era al suo apice; la fabbrica disponeva di una tecnologia molto avanzata per l'epoca: la capacità produttiva era di 65 tonnellate di olio e 6 tonnellate di farine. Chiuse i battenti nel 1974, a causa del declino mondiale dell'industria della caccia alle balene. Fa impressione ricordarlo oggi, ma durante i 30 anni di attività furono “lavorati” 1940 capodogli e prodotti 44 mila barili di petrolio.



Ad Horta organizziamo un incontro con Eva, cugina del nostro amico Michele, che vive ad Horta da trent’anni e lavora come biologa: simpatica e disponibile, ci racconta tutti i segreti dell’isola e della città.

Non resistiamo alla tentazione di ispezionare palmo a palmo la lunga murata del molo del marina, su cui è tradizione che le barche lascino un disegno a ricordare il loro passaggio. Cerchiamo il disegno che avevamo fatto nel 2009 in comune con La Boheme, un vecchio Amel degli amici Ana e Greg. Inutile dire che la missione era impossibile, dopo tutti questi anni (chissà quanti altri disegni sopra il nostro…); non c’è spazio sufficiente neanche per un francobollo, ma siccome l’equipaggio di Refola è geniale, ecco la soluzione per lasciare il nostro segno:


Sempre in tema di tradizioni, non manchiamo di fare una capatina al Caffè Sport di Peter, storico punto di incontro dei navigatori, che festeggia quest’anno il 104esimo anniversario della sua apertura. 


Martedì 18 luglio lasciamo Horta di buon mattino; la nostra meta, a 70 miglia, è l’isola di Terceira, che deve il suo nome al fatto di essere stata la terza dell’arcipelago ad essere scoperta, ed è peraltro anche la terza in ordine di grandezza dopo Sao Miguel e Pico. Il vento è scarsissimo ma riusciamo a tenere aperte le vele; navigando con l’ausilio del motore raggiungiamo Angra do Heroismo alle 17.30.

Angra è una città ricca di storia, con chiese e palazzi che risalgono al ‘500. Il centro storico è patrimonio dell’Unesco e una sera abbiamo la fortuna di incappare in un concerto tradizionale con ballo in costumi d’epoca. 


Un altro giorno facciamo il giro dell’isola utilizzando gli autobus di linea. 


Nel versante settentrionale facciamo tappa a Biscoitos, dove vediamo “le piscine”, una serie di pozze d’acqua organizzate e protette per fare i bagni in mezzo a scogli di origine vulcanica. 


Visitiamo inoltre il “museo del vino”, poco distante, dove veniamo accolti da un simpatico signore che - dichiarandosi superstite di 4^ generazione della famiglia Brum - ci illustra la raccolta di materiale fotografico e strumenti di lavoro che documentano la storia della proprietà e della famiglia, da tre secoli produttori di vino. 


A seguire, l’escursione ci porta a Praia da Vittoria, altro bel borgo storico dall’atmosfera simpatica, con il suo ampio marina portuale.


 È ormai sera quando rientriamo ad Angra e in barca.

Venerdì 21 luglio lasciamo Terceira alle 15.30 per raggiungere Sao Miguel, a 96 miglia. Di nuovo il vento è scarsissimo, dai 3 ai 5 nodi; issiamo le vele e resistiamo, accettando anche un lungo tratto con velocità media di 3-4 nodi.

Alle 10.45 del giorno dopo arriviamo nel capoluogo dell’isola, Ponta Delgada. È un centro turistico molto attivo, decine e decine di voli arrivano e partono ogni giorno dal vicino aeroporto. Da qui partirà anche la nostra giovane amica Giovanna, che termina il suo imbarco e rientra a casa; prima della sua partenza abbiamo giusto il tempo per un’escursione con autobus di linea fino a Ribeira Grande, sul versante settentrionale dell’isola. Da lì andiamo a visitare la fabbrica del tè Gorreana, la più antica e – a quanto pare – l’unica piantagione di tè in Europa, avviata nel lontano 1883. Abbiamo modo di osservare le varie e complesse fasi della produzione: dal lungo processo di essicazione, alla cernita manuale della qualità, alla raccolta all’imbustamento, fino alla vendita al dettaglio. Per la raccolta viene usata una specie di cesoia motorizzata, dotata di un sacco raccoglitore, che sorretta da quattro persone viene fatta passare sopra le piante. Nel periodo dalla primavera all’autunno le piante devono essere potate ogni 15 giorni.



Martedì 25 luglio di prima mattina accompagniamo la Giovanna alla fermata dell’autobus per l’aeroporto: è stata un mese a bordo di Refola, siamo stati bene con lei e ci mancheranno le sue risate e le sue domande a volte ingenue. Alle 8.00 siamo pronti per mollare gli ormeggi e partire alla volta di Santa Maria, 56 miglia più a sud.

Ci tocca, ahimè, un’altra navigazione monotona: con un alito di vento da 3 a 5 nodi, le vele aperte ed il motore a 1500 giri/al min. otteniamo una velocità media di 6 nodi.

Alle 17.20 arriviamo a destinazione. Il marina ha già chiuso alle 17, quindi decidiamo di ormeggiare al pontile del distributore carburante. Le manovre sono completate da poco quando arriva l’addetto del marina per comunicarci che dobbiamo spostarci al posto D75. Per fortuna c’è ancora luce e abbiamo tutto il tempo per rifare l’ormeggio.

Dopo cena Fabrizio ed io facciamo una scarpinata fino in paese; è molto carino, c’è pochissima gente in giro, solo qualche auto, raggiungiamo il forte e da lì ci godiamo una splendida veduta notturna sul marina. 


L’indomani concordiamo col marina di fermarci altre due notti, così noleggiamo un’auto e una moto e giovedì 27 facciamo il giro dell’isola. Santa Maria è molto bella, la via principale molto panoramica, vediamo tante mucche in apparente stato di libertà, visitiamo anche il “Pico Alto”, il punto più elevato dell’isola (492 mt.) contornato da una foresta di pini altissimi e da cui si gode una fantastica vista a 360°.









 

 

 

 

Qui finisce il nostro programma di turisti alle Azzorre, domani venerdì 28 luglio volgeremo la prua su Madeira, a 486 miglia.