Dal 18 ottobre scorso, quando abbiamo lasciato Refola al cantiere Marina Yacht Lift di Durban
per tornare in Italia, per noi non c’è stato un attimo di tregua. Abbiamo
cambiato casa: a tempo di record, in tre mesi e mezzo, abbiamo ristrutturato il
nuovo appartamento, impacchettato tutto in quello vecchio, traslocato il 7
febbraio, per ripartire il 9 alla volta di Durban. Una corsa contro il tempo,
ma ce l’abbiamo fatta!
Saliti sull’aereo già stanchissimi, ci siamo
cuccati anche una lunga sosta notturna a Dubai, trascorsa sulle scomodissime
poltrone dell’aeroporto. Senza demordere, lunedì 11 eravamo già a lavorare sulla
barca: carena, cambio della bronzina dell’elica, pulizia della catena e del suo
pozzo, pulizia dell’opera morta. Venerdì 15, ancora a tempo di record, abbiamo rimesso
Refola in acqua.
Ora siamo ormeggiati al marina di Durban, pontile A
posto 73 e … naturalmente si riprendono i lavori: una lunga lista che inizia
dalle pulizie (la barca all’esterno era orrendamente sporca di terriccio e
polvere), drizze da lavare, montaggio del genoa, del trasto e della scotta
randa.
Ma non è finita, dobbiamo provare il nuovo tendalino,
che ci sarà consegnato lunedì 18, sostituire la pompa dell’acqua di raffreddamento,
cambiare la puleggia del generatore, cambiare la batteria di avviamento,
provare le cinture di sicurezza, provare il motore fuoribordo, stringere i
bulloni di accoppiamento motore-invertitore, caricare le bombole del gas, fare
cambusa.
Poi con calma, devo installare tre nuove chiavi USB
per caricare i telefoni e sostituire il gruppo motore-pompa acqua dolce.
Il 21 febbraio arriverà Roberto e dopo questa data la prima finestra meteo sarà nostra, per fare rotta su Capetown.
Una domanda sorge spontanea: quando ci riposeremo?