12:42.44N 61:19.18W Il 4 gennaio e’ dedicato al riordino, lavatrice, pulizie all’interno ecc.; alle 14.00 siamo andati a ricevere Franco ed Elena all’aeroporto. Le procedure per l’immigrazione prevedono che dobbiamo aggiungerli nella lista equipaggio di Refola, percio’ abbiamo portato i documenti per aggiornarli, pagato la tassa di soggiorno (35 EC a persona) e cosi’ tutto dovrebbe essere a posto per quando faremo l’uscita dalle Grenadine, agli uffici di Union Island. A 50 mt dall’aereoporto c’e’ anche un grande supermercato ben rifornito e cosi’ approfittiamo del taxi per fare cambusa; quando torniamo in barca sono le 15.00 ed e’ troppo tardi per ripartire: decidiamo di dedicare l’indomani ad un giro a terra, tanto piu’ che abbiamo un ormeggio tranquillo e sicuro. La boa di Young Island, infatti, si e’ rivelata ben congegnata: in realta’ sono 2 boe, una a prua che tiene la barca al vento ed una a poppa che tiene la barca orientata alla corrente; in questo modo si evita il moto di rollio, molto fastidioso quando si e’ all’ancora. Il 5 gennaio prendiamo un taxi collettivo per Kingstown, la capitale di St. Vincent; il veicolo e’ un monovolume da 9 posti, in alcune tratte il numero dei passeggeri arriva a 18 (pigiati come sardine), ma in compenso il costo di 2 EC$ a persona (circa 0.60 €) e’ veramente conveniente. Il taxi collettivo e’ come un bagno di folla tra i residenti dei Caraibi: uno stereo diffonde all’interno musica reggae a tutto volume; per noi, disabituati a ritmi e volumi tanto assordanti, sarebbe opportuno munirsi di tamponi per le orecchie! Essendo sabato, a Kingstown e’ giorno di mercato: per le strade c’e’ molta gente (quasi tutta locale) e le bancarelle con ogni sorta di merce sono ovunque; ci tuffiamo in mezzo alla folla, per le stradine, all’interno del mercato della frutta, del pesce. Acquistiamo anche noi la razione di rancio presso una cucina allestita nel bagagliaio di una monovolume, che serviva pesce fritto, riso con il pollo, verdure varie e tante altre cose, 18 EC$ per 3 vaschette (5€ per 3 porzioni). Cibo buonissimo, prezzo stracciato: che cosa si puo’ desiderare di piu’? A Young Island merita una visita l’attiguo isolotto, raggiungibile con il tender immediatamente a su: c’e’ un moletto dove lasciare il gommone ed una ripidissima scalinata che porta ad un fortino da cui si gode una splendida vista, che spazia su tutto l’orizzonte. Alle 13.40 salpiamo per Bequia a 8 M, cerchiamo un ancoraggio in prossimita’ di Princess Margaret Bay, 1 M a SW, ma ci sono troppe barche e con la previsione di rinforzo di vento, optiamo per una boa vicino al centro del villaggio. Il 6 gennaio, a Bequia, ritroviamo Alessandro di Gran Cru’ e Loris di Crilu’; via terra andiamo a visitare Friendship bay, sul lato SE, 2 barche erano all’ancora, l’ampia baia e’ ben protetta dal vento dominante di ENE, pero’ vi entra un po’ di onda che aggirando la punta nord, arrivava al traverso delle barche, provocando quel fastidioso rollio di cui abbiamo parlato sopra. Il 7 gennaio alle 10.30 salpiamo, salutando l’equipaggio di Crilu’ allineato sulla tolda, loro andranno a nord, noi a sud; la nostra destinazione e’ Canouan a 20 M, in pratica stiamo ripercorrendo le tappe della scorsa settimana, avremmo voluto fare qualche ancoraggio solitario, ma per i prossimi 4 gg e’ previsto un ulteriore rinforzo di vento con raffiche a 30 kn, percio’ abbiamo rimandato a tempi migliori questa opzione. Alle 13.10, ancoriamo a Little bay, e’ una sosta “tecnica” (leggi: bagno, pranzetto e pennica), rimangono 2 M da percorrere per prendere una boa a Charlestown.
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