17:30.25S 149:49.26W
L’uscita dalla pass di Tikehau non ci presenta difficolta’. Notiamo pero’ che, nonostante la punta minima di bassa marea sia stata alle 5.14 (e quindi la marea in aumento avrebbe dovuto creare corrente entrante), alle 7.40, ora del nostro passaggio, registriamo 1 nodo e mezzo di corrente uscente! Ma ormai comincio a conoscere le variabili che alle Tuamotu rendono le pass una diversa dall’altra: per il principio dei vasi comunicanti, se a causa di onde e vento la laguna si e’ riempita oltre il livello di massima marea, variano i tempi e le direzioni delle correnti nelle pass.
Una volta in oceano, abbiamo un vento leggero a poppa sugli 8-10 nodi; il nostro obiettivo e’ arrivare a Tetiaroa, distante 150 miglia, nelle 24 ore. Issiamo il balooner e riusciamo a tenere fin quasi al tramonto una velocita’ media di 5 nodi; poi il vento gira a WNW e con il vento al traverso la media aumenta. Cosi’, alle 9.30 dell’8 giugno, arriviamo all’atollo di Tetiaroa.
A 30 miglia da Tahiti, Tetiaroa e’ famosa perche’ fu a suo tempo acquistata da Marlon Brando, dopo il suo matrimonio con la bella polinesiana coprotagonista del film “Gli ammutinati del Bounty”. Pare che nel 2014 vi sia stato inaugurato un resort di lusso (noi non lo abbiamo visto), e comunque e’ meta di escursioni giornaliere da Tahiti, per la bellezza delle acque cristalline e dei fondali corallini. Molto scarse, invece, le informazioni nautiche sull’atollo: sappiamo che non c’e’ una pass per entrare in laguna con la barca, e che addirittura con il dinghy bisogna surfare sull’onda per superare le la barriera, ma non sappiamo esattamente dove si trovi la zona di ancoraggio e che protezione ha.
Una volta arrivati, verifichiamo che l’area di ancoraggio si trova sul lato sud di Tetiaroa (17°02.010’S 149°33.950’W). Ci sono 7 barche a vela: 4 sono affiancate ed ormeggiate ad un’unica grossa boa (tipo un bidone di carburante da 200 litri), le altre 3 sembravano avere l’ancora sopra il reef; altre due barche a motore, invece, erano in continuo movimento. Praticamente nessuno spazio per ancorare, ne’ tantomeno per ormeggiare… molto probabilmente, visto il numero di persone che giravano con i dinghy dentro e fuori la barriera, erano tutte barche dei tour turistici, che nel pomeriggio sarebbero tornate a Tahiti, lasciando l’area di ancoraggio deserta. Che fare, quindi? Aspettare per subentrare nell’ormeggio o proseguire per Moorea? Optiamo per la seconda ipotesi, anche perche’ il tempo non promette niente di buono, sono previsti temporali e cielo coperto, meglio riparare in un posto sicuro e conosciuto.
Il vento cala e ci gira dritto in prua, percorriamo a motore le ultime 30 miglia ed alle 15.00 dell’8 giugno gettiamo l’ancora nella baia di Cook a Moorea (17°30.249’S 149°49.244’W).
Il nostro trasferimento e’ stato arricchito da una fruttuosa pesca: il primo giorno un wahoo di circa 10 chili lungo 120 cm, il secondo un altro wahoo di 18 chili lungo 150 cm. (che fatica portarlo a bordo !!!), con i quali, una volta puliti e sfilettati, abbiamo riempito il freezer.
In avvicinamento a Tetiaroa
L’ancoraggio di Tetiaroa
La pesca miracolosa
Arrivo alla baia di Cook, Moorea