15:48.15S 146:09.09W
Alle 7 del mattino del 15 maggio, come da programma, siamo pronti a lasciare Fakarava per Toau. Refola è pronta col motore acceso, l’equipaggio schierato: inizio a salpare, ma quando mancano 20 metri di catena l’ancora proprio non ne vuole sapere di spedarsi … ci siamo proprio sopra, ma evidentemente l’ancora ben affondata nella sabbia ha trovato una roccia e non c’e’ verso di tirarla su; dopo vari tentativi mi decido ad immergermi con la bombola (il fondale e’ di 12 metri).
Avevo quasi completato la vestizione e stavo per immergermi, quando inaspettatamente l’ancora si libera da sola e iniziamo a scarrocciare … meglio cosi’! Recuperiamo la rotta e ci dirigiamo alla pass a 6 miglia, per l’uscita dall’atollo.
Quando vi arriviamo sono ormai le 9.10: manca circa un’ora alla bassa marea, la corrente di circa 1,5-2 nodi è uscente. Fuori dalla pass c’è un notevole fronte di onde stazionarie. Dalla parte est sembrano più basse, pero’ in quella direzione abbiamo il sole contro e non si distingue il fondale, ci dirigiamo allora verso la parte ovest, ma comunque, per restare su un fondale di sicurezza, non riusciamo ad evitarle e ci facciamo una bella cavalcata a tutto gas per circa mezzo miglio.
Una volta fuori, siamo piu’ tranquilli: il vento è costante sui 15-20 nodi da est, il mare un po’ formato con onde sui 2 metri, ci facciamo una bella veleggiata fino a Toau, dove arriviamo intorno alle 15.00.
L’Anse Amiot di Toau ha un ingresso facile e ben segnalato dall’allineamento su 2 pali bianchi e da una coppia di segnali rosso e verde sulla pass; e’ aperta a NW, ma chiusa dal reef affiorante verso la laguna interna dell’atollo, per cui le correnti sono mitigate e sono sempre di debole entità.
Siamo l’unica barca presente e possiamo scegliere a piacere la boa più vicina al pontile dei dinghy; a terra ritroviamo Valentine e Gaston, gestori del sito, che avevamo conosciuto lo scorso anno.
Il tempo è perturbato, tra un groppo e l’altro riusciamo comunque a farci qualche giro di snorkeling sul reef che chiude la baia a sud, ricco di corallo e di pesce.
Sabato sera abbiamo programmato la cena da Valentine, a base di aragoste, pesce fritto e l’immancabile pesce crudo: tutto ottimo ed abbondante, la serata e’ stata rallegrata anche da scambi di omaggi, noi abbiamo portato del caffè italiano e loro ci hanno regalato delle belle cipree e qualche perla della loro piccola coltivazione.
La serata si è conclusa con affettuosi saluti: domani al mattino presto salperemo per Apataki…..
BLITZ DI RINO E UMBERTO: fin qui il racconto del comandante (che adesso è andato a dormire, anzi no scusate a riposare)... in questo momento c’è stato un ammutinamento e ho preso il controllo del computer e quindi inizio a scrivere anch’io qualcosa. Finora il viaggio e l’ospitalita’ a bordo sono stati ottimi e non perche’ se non lo dico mi sbarcano sull’atollo di Valentine, ma perche’ Sandro e Lilli sono veramente cari. Sandro e’ un po’ come il capitano delle baleniere dei libri che leggevamo da piccoli. E’ attento a tutto, dalla piu’ piccola manutenzione della barca alla preparazione dei pasti e, a parte le cipolle che mi fa mettere nel ragu di carne e nel soffritto, è un eccellente cuoco. Credeteci dover fare la spesa per 50 giorni e poi pensare a cosa preparare ogni giorno a pranzo e a cena non è cosi’ semplice …. La sera poi check generale della barca verifica carica batterie, acqua a bordo, ancoraggio e a letto per ultimo, un bravo capitano. La Lilli, unica donna e questo e’ gia’ per lei un sacrificio, gestisce il lato pratico, ci ricorda che c’e’ un po’ di posto nella lavatrice per fare il bucato (con molto tatto, cosi’ sembra che nella realta’ le nostre magliette potrebbero ancora essere utilizzate per qualche giorno…), conosce sempre la posizione di tutto quello che abbiamo in barca tipo : biancheria, scorte di dolci (ovviamente Sandro per festeggiarla ha fatto la torta di mele domenica scorsa), zanzariere, cavetti per ricaricare qualsiasi dispositivo elettronico, …. Navigare con loro mette tranquillita’, è sempre tutto sotto controllo e la barca affronta maltempo e onde meglio dei suoi ospiti (non ho vomitato molto, pero’ un po’ si). I posti poi sono meravigliosi e i colori bellissimi. La sera guardiamo le stelle cercando di capire i loro nomi e puntualmente non capiamo un accidente ma tutto cio’ rende saggezza alle serate alla fonda. La cena di sabato scorso con Valentine e Gaston nel loro ristorantino è stata memorabile : abbiamo portato come regali un pacco di caffè, il vino e Sandro ha deciso di portare un bottiglia di quella grappa dal nome impronunciabile prodotta in Yugoslavia (non nella vecchia Yugoslavia, proprio in quella originale). Loro ci hanno regalato delle belle conchiglie, una perla nera a testa e del pesce e del pane di cocco che abbiamo finito oggi. Gaston (il marito, quello che quando entra lo squalo nella gabbia dei pesci è incaricato di eliminarlo e darlo in pasto a sua volta alle aragoste…mamma come erano buone) ha detto che Toau è il posto ideale per viverci, sono in 8 e va bene cosi’….a Tahiti c’è troppa gente dice lui, vivono molto alla Robinson Crusoe ma sono felici e sorridenti (a parte nelle loro liti coniugali anche qui uguali a tutto il mondo). Adesso siamo ancorati di fronte a un cantiere di rimessaggio (sei barche) sperduto nell’atollo di Apataki che pero’ ha una grande cosa : il collegamento wifi !!!! e allora ci sfoghiamo nello scrivere e guardare internet......adesso vado a farmi un caffè ) che se mi faccio la camomilla Sandro ride……un saluto a tutti quelli che ci leggono (gli ospiti : Rino e Umberto, che sta leggendo …almeno dice)…..ciao ciao
in navigazione verso TOAU
l’arrivo ad Anse Amiot
i fondali di Toau
il sirenetto di Toau
la cena con Valentine e Gaston
chi fa la corte a chi?