16:36.35S 151:33.49W
Martedì 20 agosto, alle 8.15, salpiamo dallo Yacht Club di Bora-Bora: la pass anche questa volta e’ calma e piatta, e pure l’oceano fuori, dopo alcuni giorni di vento leggero, si presenta calmo, o meglio pacifico; una leggera brezza da NE, circa 8-12 kn, ci facilita la navigazione di bolina larga, con l’ausilio del motore a basso regime; alle 12.30 giungiamo alla pass Pai Pai di Tahaa. Anche qui troviamo acque calme, e al centro della pass osserviamo un barchino con 2 persone a bordo, intente a fotografare le evoluzioni di una balenottera a pochi metri di distanza … purtroppo il nostro arrivo a motore la disturba, e la balenottera si immerge e si allontana.
Le isole di Raiatea e Tahaa, come abbiamo gia’ detto, sono molto vicine e racchiuse da un’unica barriera corallina. Una volta entrati in laguna, ci dirigiamo a Uturoa, capitale di Raiatea, attraversando il canale che divide le due isole: il percorso e’ ben segnalato con beacon rossi e verdi e con segnali cardinali; alle 14.00 ormeggiamo al distributore della Shell, posto nell’ansa nord del porto di Uturoa.
Facciamo il pieno di gasolio, sfruttando la detassazione ottenuta alle Marchesi; il pontile del distributore e’ molto lungo, circa 80 mt, percio’ lasciando libero il tratto attiguo alle pompe si puo’ ormeggiare all’inglese sul rimanente spazio. I fondali sono sui 3 mt e decrescono lentamente sulla meta’ nord di questo pontile.
A terra, a ridosso del porto, c’e’ una bella struttura con negozi di souvenir, bar e ristoranti; attraversata la strada, ci si trova in una zona commerciale, con diversi negozi e 2 supermercati ben forniti.
Ci mettiamo in contatto con Richard, un navigatore inglese che vive qui sul suo catamarano e che ci e’ stato segnalato come esperto di elettronica di bordo, viene a trovarci lo stesso pomeriggio e gli sottoponiamo il nostro problema al plotter. Incredibilmente, senza alcun intervento da parte del tecnico, il plotter si rimette a funzionare, cosi’ ci limitiamo ad una chiacchierata che alla fine ci costa 2000 PF (17 €).
Passiamo la notte al pontile, il giorno seguente ci rechiamo all’ambulatorio medico, dove Lilli deve farsi controllare un’infezione al pollice che tarda a risolversi; c’e’ un po’ di gente, prendiamo il numero, ma in un’ora abbiamo la ricetta per andare in farmacia, i medici molto gentili, ci tranquillizzano e congedano gratuitamente.
Salpiamo alle 10.45 per Tahaa. Il plotter, dopo l’exploit del giorno precedente, riprende a scioperare e siamo nuovamente senza posizione! Ci affidiamo cosi’ all’Ipad, al pc ed al software Sobmax e alle 12.40 siamo di nuovo al Ilot Tau Tau, il motu ad ovest di Tahaa che la settimana scorsa, prima di andare a Bora-Bora, non avevamo potuto visitare a causa delle condizioni meteo. Oggi invece le condizioni meteo sono ideali: sole, poco vento, mare calmo; stranamente non ci sono altre barche ancorate, cosi’ possiamo scegliere con calma il posto migliore, ancoriamo su un fondale di sabbia con pochi coralli sugli 8-10 mt, ad est del resort (16°36,35’S 151°33,49’W)… rimaniamo soli per qualche ora, ma si sa …. barca chiama barca, nel pomeriggio ne arrivano altre 4, a completare la zona di ancoraggio.
Telefoniamo a Norbert, un polinesiano che e’ proprietario di una parte del motu, ed ha allestito una specie di ristorante oltre a fare la guida al “Giardino dei coralli”, ci accordiamo per il mattino seguente, verra’ a prenderci a bordo con il suo barchino per fare l’escursione.
Il mattino seguente, alle 9.30 puntuale, arriva Norbert un omone grande e robusto, carnagione olivastra, eta’ indefinibile, tra i 50 e 60 anni, i suoi movimenti sono lenti e sicuri, e’ a bordo di uno spartano barchino in legno, autocostruito; attraversiamo il basso fondale e approdiamo sul motu di sua proprieta’, da li, portandoci maschera e pinne, percorriamo a piedi un sentiero, circa 400 mt, fino alla parte nord del motu che costeggia il reef esterno. Il “Coral Garden” letteralmente Giardino dei coralli, e’ il tratto di mare tra 2 motu, con fondali mediamente bassi. con qualche buca sui 2 mt.
Norbert ci offre una foglia da strofinare sul vetro della maschera, per evitare che si appanni, poi scende in acqua per primo e sbuccia parzialmente una piccola banana, di cui sono golosi i pesci di barriera: con piccoli e veloci movimenti delle mani a pelo d’acqua richiama un’infinita’ di piccoli pesci colorati, che ci circondano e inseguono quando ci spostiamo.
La giornata e’ parzialmente nuvolosa, ma i colori dei coralli, dei pesci, il contrasto della sabbia chiara sul fondo sono ugualmente bellissimi, ci lasciamo trasportare da una debole corrente entrante. Ogni tanto Norbert si ferma, indicandoci i vari tipi di pesce e le formazioni coralline che incontriamo; dopo circa un’ora siamo alla fine del percorso, dove c’e’ il suo barchino e dove avevamo iniziato il tratto a piedi nel motu.
Norbert ci prepara uno spuntino con frutta fresca, papaia, banane, pompelmo e cocco e ci mostra la sua proprieta’, dietro la capanna che fa da sala ristorante c’e’ una cucina d’altri tempi: una grande buca con il fondo di coralli, in cui con i gusci di cocco vengono preparate le braci; coperti da sacchi di iuta, i cibi vi rimarranno a cuocere a bassa temperatura per 2-3 giorni, dopodiche’ saranno recuperati e serviti.
La somma pattuita con Norbert per questa “visita guidata” e’ di 3000 franchi polinesiani (25 euro, per due persone), che paghiamo davvero volentieri, tornando in barca arricchiti da questa esperienza e dalla conoscenza di questo personaggio cosi’ particolare e simpatico.
Alessandro
PS. i tramonti di Raiatea (sullo sfondo, Bora Bora)