mercoledì 21 agosto 2013

Isole della Societa’ : Tahaa

 16:36.35S 151:33.49W

Martedì 20 agosto, alle 8.15, salpiamo dallo Yacht Club di Bora-Bora: la pass anche questa volta e’ calma e piatta, e pure l’oceano fuori, dopo alcuni giorni di vento leggero, si presenta calmo, o meglio pacifico; una leggera brezza da NE, circa 8-12 kn, ci facilita la navigazione di bolina larga, con l’ausilio del motore a basso regime; alle 12.30 giungiamo alla pass Pai Pai di Tahaa. Anche qui troviamo acque calme, e al centro della pass osserviamo un barchino con 2 persone a bordo, intente a fotografare le evoluzioni di una balenottera a pochi metri di distanza … purtroppo il nostro arrivo a motore la disturba, e la balenottera si immerge e si allontana.

Le isole di Raiatea e Tahaa, come abbiamo gia’ detto, sono molto vicine e racchiuse da un’unica barriera corallina. Una volta entrati in laguna, ci dirigiamo a Uturoa, capitale di Raiatea, attraversando il canale che divide le due isole: il percorso e’ ben segnalato con  beacon rossi e verdi e con segnali cardinali; alle 14.00 ormeggiamo al distributore della Shell, posto nell’ansa nord del porto di Uturoa.

Facciamo il pieno di gasolio, sfruttando la detassazione ottenuta alle Marchesi; il pontile del distributore e’ molto lungo, circa 80 mt, percio’ lasciando libero il tratto attiguo alle pompe si puo’ ormeggiare all’inglese sul rimanente spazio. I fondali sono sui 3 mt e decrescono lentamente sulla meta’ nord di questo pontile.

A terra, a ridosso del porto, c’e’ una bella struttura con negozi di souvenir, bar e ristoranti; attraversata la strada, ci si trova in una zona commerciale, con diversi negozi e 2 supermercati ben forniti.

Immagine in linea 1

Immagine in linea 2

Ci mettiamo in contatto con Richard, un navigatore inglese che vive qui sul suo catamarano e che ci e’ stato segnalato come esperto di elettronica di bordo, viene a trovarci lo stesso pomeriggio e gli sottoponiamo il nostro problema al plotter. Incredibilmente, senza alcun intervento da parte del tecnico, il plotter si rimette a funzionare, cosi’ ci limitiamo ad una chiacchierata che alla fine ci costa 2000 PF (17 €).

Passiamo la notte al pontile, il giorno seguente ci rechiamo all’ambulatorio medico, dove Lilli deve farsi controllare un’infezione al pollice che tarda a risolversi; c’e’ un po’ di gente, prendiamo il numero, ma in un’ora abbiamo la ricetta per andare in farmacia, i medici molto gentili, ci tranquillizzano e congedano gratuitamente.

Salpiamo alle 10.45 per Tahaa. Il plotter, dopo l’exploit del giorno precedente, riprende a  scioperare e siamo nuovamente senza posizione! Ci affidiamo cosi’ all’Ipad, al pc ed al software Sobmax e alle 12.40 siamo di nuovo al Ilot Tau Tau, il motu ad ovest di Tahaa che la settimana scorsa, prima di andare a Bora-Bora, non avevamo potuto visitare a causa delle condizioni meteo. Oggi invece le condizioni meteo sono ideali: sole, poco vento, mare calmo; stranamente non ci sono altre barche ancorate, cosi’ possiamo scegliere con calma il posto migliore, ancoriamo su un fondale di sabbia con pochi coralli sugli 8-10 mt, ad est del resort (16°36,35’S 151°33,49’W)… rimaniamo soli per qualche ora, ma si sa …. barca chiama barca, nel pomeriggio ne arrivano altre 4, a completare la zona di ancoraggio.

Immagine in linea 3

Telefoniamo a Norbert, un polinesiano che e’ proprietario di una parte del motu, ed ha allestito una specie di ristorante oltre a fare la guida al “Giardino dei coralli”, ci accordiamo per il mattino seguente, verra’ a prenderci a bordo con il suo barchino per fare l’escursione.

Il mattino seguente, alle 9.30 puntuale, arriva Norbert un omone grande e robusto, carnagione olivastra, eta’ indefinibile, tra i 50 e 60 anni, i suoi movimenti sono lenti e sicuri, e’ a bordo di uno spartano barchino in legno, autocostruito; attraversiamo il basso fondale e approdiamo sul motu di sua proprieta’, da li, portandoci maschera e pinne, percorriamo a piedi un sentiero, circa 400 mt, fino alla parte nord del motu che costeggia il reef esterno. Il “Coral Garden” letteralmente Giardino dei coralli, e’ il tratto di mare tra 2 motu, con fondali mediamente bassi. con qualche buca sui 2 mt.

Norbert ci offre una foglia da strofinare sul vetro della maschera, per evitare che si appanni, poi scende in acqua per primo e sbuccia parzialmente una piccola banana, di cui  sono golosi i pesci di barriera: con piccoli e veloci movimenti delle mani a pelo d’acqua richiama un’infinita’ di piccoli pesci colorati, che ci circondano e inseguono quando ci spostiamo.

La giornata e’ parzialmente nuvolosa, ma i colori dei coralli, dei pesci, il contrasto della sabbia chiara sul fondo sono ugualmente bellissimi, ci lasciamo trasportare da una debole corrente entrante. Ogni tanto Norbert si ferma, indicandoci i vari tipi di pesce e le formazioni coralline che incontriamo; dopo circa un’ora siamo alla fine del percorso, dove c’e’ il suo barchino e dove avevamo iniziato il tratto a piedi nel motu.

Norbert ci prepara uno spuntino con frutta fresca, papaia, banane, pompelmo e cocco e ci mostra la sua proprieta’, dietro la capanna che fa da sala ristorante c’e’ una cucina d’altri tempi: una grande buca con il fondo di coralli, in cui con i gusci di cocco vengono preparate le braci; coperti da sacchi di iuta,  i cibi vi rimarranno a cuocere a bassa temperatura per 2-3 giorni, dopodiche’ saranno recuperati e serviti.

Immagine in linea 4

Immagine in linea 5

Immagine in linea 6

Immagine in linea 7

Immagine in linea 8

Immagine in linea 9

Immagine in linea 10

La somma pattuita con Norbert per questa “visita guidata” e’ di 3000 franchi polinesiani (25 euro, per due persone), che paghiamo davvero volentieri, tornando in barca arricchiti da questa esperienza e dalla conoscenza di questo personaggio cosi’ particolare e simpatico.

Alessandro

PS. i tramonti di Raiatea (sullo sfondo, Bora Bora)

Immagine in linea 11

Immagine in linea 12