giovedì 19 marzo 2020

Ultimi giorni a Trinidad e poi ... A CASA (in senso letterale)

Scriviamo questo post da casa, per raccontare gli avvenimenti degli ultimi giorni passati a Trinidad.
Come abbiamo detto siamo arrivati martedì 25 febbraio, ultimo giorno di carnevale. Le giovani amiche che abbiamo a bordo, Serena ed Aurora, prendono subito informazioni e propongono con entusiasmo di andare a Port of Spain per vedere la sfilata. Angelo ed io siamo del tutto disinteressati alla cosa, mentre Lilli aderisce alla gita; torneranno in serata, leggermente deluse: bei costumi, belle danze, ma niente carri, musica assordante e neanche tanto bella.
Questa strana, brevissima stagione volge ormai al termine. Preparo come al solito la lunga lista di lavori prima di lasciare la barca, e avvio la ricerca dei voli di ritorno.
Le nostre giovani ospiti, invece, devono trovare un nuovo imbarco. Ancor prima di lasciare Jacaré avevamo prospettato loro la possibilità di salire a bordo di New Dawn, l’Hallberg Rassy 53 del nostro amico Paul, che ci aveva preceduto a Trinidad di qualche settimana. Via Messenger avevamo accennato la cosa a Paul, che non si era impegnato ad aspettare il nostro arrivo; “Si vedrà – aveva detto – lasciamo le cose al caso…” E invece lo troviamo ormeggiato al pontile del Peake. Viene subito a trovarci: ha in programma di partire fra qualche giorno per Grenada ed è senza equipaggio. Mi chiede come è andata con le ragazze; “molto bene - gli rispondo - non hanno esperienza, ma sanno fare i turni di guardia, inoltre Serena è un'ottima cuoca”.
Le cose si combinano in fretta: un paio di colloqui, una visita a bordo della nuova barca, e la decisione è presa. Entrambe saliranno su New Dawn. Per salutarci degnamente e festeggiare l’inizio della nuova avventura mercoledì 26 andiamo a cena fuori tutti insieme, in un ristorantino poco distante dal Peake.

Un paio di giorni dopo salpano alla volta di Grenada, che raggiungono felicemente e senza problemi.
Noi iniziamo invece i lavori per il rimessaggio: ammainiamo il genoa e tutte le drizze, che sono sostituite da testimoni e lavate una ad una.
Vorrei risolvere, o almeno affrontare, il guasto del generatore. Quando abbiamo registrato Refola al Peake, tra i vari documenti ci hanno dato una lunga lista di tecnici che operano al cantiere. Chiamiamo il tecnico del generatore, che viene a bordo il giorno seguente, dà un’occhiata e ci dice di chiamare l'elettricista, anzi lo chiama lui stesso. Il giorno dopo arriva infatti Tony Diaz, l’elettricista; smonta i pannelli della parte elettrica e dopo pochi minuti sentenzia: “Bisogna rifare l'avvolgimento dello statore, sono circa 15.000 TT$ (2.000 €)”. Gli chiedo se è proprio sicuro, e se mi può fare un preventivo dettagliato nelle singole voci: smontaggio e sbarco dell’intero generatore, revisione completa, pulizia e pittura dei pannelli della parte elettrica, rifacimento della base in acciaio inox e rimontaggio. Per tutto questo lavoro mi chiede altri 14.500 TT$ (1.900 €).
Richiamo via Skype il tecnico in Italia: rimane un po' perplesso sulla diagnosi, lui pensava si trattasse della scheda (il cui costo – mi annuncia – è sui 1.000 €), ma alla fine mi consiglia di dar fiducia all’elettricista.
Non sono convinto e non mi arrendo. Posticipo di un paio di giorni l’alaggio per avere un altro parere. Contatto la Tropical Power, ditta specializzata nell’assistenza a generatori di varie marche tra cui la Onan. Viene a bordo Ryan, che si dimostra più professionale del precedente tecnico: smonta e controlla pezzo per pezzo e dopo quasi due ore dà il suo responso: “Il guasto è nella scheda elettronica di controllo tensione da cambiare”.
Gli chiedo allora un preventivo dettagliato come il precedente, ricevendo assicurazioni che arriverà prima di sera. Ma non è così e ci fanno aspettare giorni. La cosa mi innervosisce non poco, la partenza si avvicina e fatico a sopportare l’incertezza sulla riparazione del generatore. Nel frattempo siamo riusciti a fare i biglietti aerei: Angelo partirà il 4 notte, via Miami-Parigi-Malpensa, noi sabato 7 mattina, via Miami-Lisbona-Venezia.

Mercoledì 4 marzo aliamo Refola.



A forza di insistenze solo il 5 marzo Paul Cadiz, della Tropical Power, viene personalmente a consegnarci il preventivo; la spesa completa è di 3.105 US$ (circa 2.718 €), ma ormai non c'è più tempo perché possano sbarcare il generatore prima della nostra partenza: concordiamo di rimandare l'operazione al nostro ritorno.
Riesco invece a far riparare il fuoribordo Suzuki (pulizia del carburatore e del serbatoio per 600 TT$ - circa 76 €) ed il tangone, al quale si era staccato l'attacco rivettato del carica avanti (60 US$).
Devo pensare a come proteggere Refola dal sole, dalla polvere e dall’umidità, che a Trinidad è notoriamente molto alta. Al Peake offrono una copertura in nailon, sostenuta da una struttura di tubi in pvc che formano sulla coperta una grande cupola, che parte dalla falchetta e si alza di circa due metri; impiegano tre giorni a montarla ed il prezzo per il nostro 53 piedi è 1.325 US$. Dopo vari ripensamenti, decido di risparmiare questi soldi e riutilizzare la copertura che l’amico Leopoldo mi aveva lasciato quando era partito dalla Malesia: vari teloni di rete a maglia fitta in nylon, che fanno ombra ma lasciano passare l'aria. Per l'umidità, al Peake consigliano di noleggiare/acquistare un climatizzatore oppure installare un deumidificatore, in vendita a 250 US$; al costo di questi apparecchi bisogna aggiungere, rispettivamente, 3 e 2 US$ al giorno per il consumo di elettricità. Non c’è che dire, al Peake offrono molti servizi ma se li fanno pagare profumatamente! Un’altra scelta di economia: userò i deumidificatori a sale che ho già a bordo.

Man mano che passa il tempo, le notizie che giungono dall’Italia sul corona virus sono sempre più allarmanti; cominciamo anche a preoccuparci per il nostro ritorno a casa. Non è che a Miami ci metteranno in quarantena?
Gli ultimi giorni al cantiere sono allietati dall’incontro con Cristina e Giorgio Daidola; a bordo del loro Wauquiez Gladiateur 33 Zeffiraglia III sono arrivati da Grenada dopo aver tribolato per 24 ore contro vento e mare. Ci scambiamo subito informazioni ed inviti a cena; anche loro sono qui per alare la barca e rientrare in Italia. Giorgio ci dice che sta aspettando l’arrivo da Grenada di un italiano, Fabio Branca, che avrà cura di Zeffiraglia durante la sua assenza. Fabio ha una piccola barca a vela che staziona al Peake, ed ha un accordo col cantiere: per ogni barca che all’arrivo fa il suo nome scegliendolo come boat-keeper lui riceve uno sconto sulle spese di stazionamento; per ricambiare, Fabio si impegna a svolgere il lavoro gratuitamente. La cosa è interessante; il boat-keeper che ci aveva indicato il Peake costa 60 US$ al mese!
Così all’attesa del preventivo per il generatore si aggiunge l’attesa di Fabio, che arriva giusto il 6 marzo, a meno di 24 ore dalla nostra partenza. Viene a trovarci con la moglie Leanna, una bellissima giovane donna di Trinidad. Gli mostro le semplici operazioni che dovrà compiere a bordo due volte al mese: arieggiare la barca aprendo gli oblò, azionare batterie e ventilatori, controllare lo stato di carica, controllare ed eventualmente ricaricare il sale dei deumidificatori. Nel frattempo Lilli fa due chiacchiere con la moglie, e apprende che i due hanno messo in piedi un’originale attività: con la loro piccola barca a vela organizzano per i clienti, prevalentemente giovani coppie locali e sposini, piccole crociere romantiche della durata di un giorno (www.gowesttt.com/). Bravi!
Lo stesso giorno ci arriva la buona notizia che Angelo è rientrato in patria senza problemi, meno male!
La sera salutiamo Giorgio e Cristina, dandoci appuntamento in Italia, e andiamo a riposare qualche ora: lo shuttle del cantiere verrà a prenderci per portarci all'aeroporto di Port of Spain alle 4.00 del mattino.
Anche il nostro viaggio non ha intoppi: in perfetto orario arriviamo a Venezia alle 11.15 di domenica 8 marzo, lo stesso giorno in cui scatta in tutt’Italia il divieto di muoversi da casa.
Questa è l’imprevista conclusione della brevissima 8^ stagione del nostro giro del mondo: la circumnavigazione è compiuta e questo è un grande traguardo, ma Refola è dall’altra parte dell’Atlantico e quindi … il programma è rimandato al 2021!