Alle 15.15 del 23 ottobre lasciamo Las Palmas con destinazione Isole
Selvagge, a 122 M, per le quali avevamo richiesto all’autorità portoghese
il prescritto permesso di ancoraggio. Siamo pieni di belle speranze:
navigare tranquilli in una bella nottata di luna piena, arrivare a
Selvagem Grande in mattinata, girarla un po’ e riposare prima di fare
rotta per Madeira…
Ma, ahinoi, non è andata proprio così, e il meteo un po’ ce l’aveva
predetto: iniziamo con un bordo a perdere, fino alle 9 di sera, poi il
vento rinforza sui 20-22 nodi da NNE: questo ci consente una rotta più
ragionevole, ma in compenso ci regala un mare incrociato, duro, corto; le
onde, pur non essendo particolarmente alte - massimo 2-3 metri – provocano
il noto effetto lavatrice e mettono a dura prova i nostri stomaci … ne
sanno qualcosa Gigi, Gianca ed Alain che ricorrono al digiuno!
Al mattino del 24 ottobre, già provati per la notte ‘movimentata’ dalla
dura bolina (con vento da NNE di 25-30 nodi, mare corto e incrociato
NNW-NNE, onda di 2-3 metri), avvertiamo un forte odore di gasolio …
sopralluogo in sala motore ed ecco l’amara scoperta: una perdita di
gasolio dal serbatoio, di cui non siamo in grado di identificare
esattamente il punto di fuoriuscita. Immediatamente estraiamo dal
serbatoio 6 taniche da 20 litri, e in tal modo riusciamo ad interrompere
la fuoriuscita di gasolio: si tratta forse di una crepa in un punto alto
del serbatoio ?
Il nostro umore non potrebbe essere più nero, alcuni stomaci (?!) si
ribellano all’odore di gasolio… Lilli propone di passare da Lourdes a
farsi benedire ... Io dico che in fondo, con un inizio così, non si può
che migliorare !!!!
Faticosamente, alle 19.30, arriviamo all'isola Selvagem Grande; l’unico
ancoraggio è in una piccola baia, ben protetta, al cui centro già dimora
una barca svedese. Noi ancoriamo un po’ più in fuori, e per tutta la notte
veniamo cullati (anche un po’ troppo) dalla piccola onda e dallo splash
sul dritto di poppa. Al VHF forniamo ai guardiani del parco le nostre
credenziali, ci corteggiano un po’ proponendoci di visitare l’isola, ma
noi abbiamo bisogno in primo luogo di dormire (certo, dopo aver mangiato
un risotto alla zucca!) e rimandiamo all’indomani ogni altra decisione ….
Selvagge, a 122 M, per le quali avevamo richiesto all’autorità portoghese
il prescritto permesso di ancoraggio. Siamo pieni di belle speranze:
navigare tranquilli in una bella nottata di luna piena, arrivare a
Selvagem Grande in mattinata, girarla un po’ e riposare prima di fare
rotta per Madeira…
Ma, ahinoi, non è andata proprio così, e il meteo un po’ ce l’aveva
predetto: iniziamo con un bordo a perdere, fino alle 9 di sera, poi il
vento rinforza sui 20-22 nodi da NNE: questo ci consente una rotta più
ragionevole, ma in compenso ci regala un mare incrociato, duro, corto; le
onde, pur non essendo particolarmente alte - massimo 2-3 metri – provocano
il noto effetto lavatrice e mettono a dura prova i nostri stomaci … ne
sanno qualcosa Gigi, Gianca ed Alain che ricorrono al digiuno!
Al mattino del 24 ottobre, già provati per la notte ‘movimentata’ dalla
dura bolina (con vento da NNE di 25-30 nodi, mare corto e incrociato
NNW-NNE, onda di 2-3 metri), avvertiamo un forte odore di gasolio …
sopralluogo in sala motore ed ecco l’amara scoperta: una perdita di
gasolio dal serbatoio, di cui non siamo in grado di identificare
esattamente il punto di fuoriuscita. Immediatamente estraiamo dal
serbatoio 6 taniche da 20 litri, e in tal modo riusciamo ad interrompere
la fuoriuscita di gasolio: si tratta forse di una crepa in un punto alto
del serbatoio ?
Il nostro umore non potrebbe essere più nero, alcuni stomaci (?!) si
ribellano all’odore di gasolio… Lilli propone di passare da Lourdes a
farsi benedire ... Io dico che in fondo, con un inizio così, non si può
che migliorare !!!!
Faticosamente, alle 19.30, arriviamo all'isola Selvagem Grande; l’unico
ancoraggio è in una piccola baia, ben protetta, al cui centro già dimora
una barca svedese. Noi ancoriamo un po’ più in fuori, e per tutta la notte
veniamo cullati (anche un po’ troppo) dalla piccola onda e dallo splash
sul dritto di poppa. Al VHF forniamo ai guardiani del parco le nostre
credenziali, ci corteggiano un po’ proponendoci di visitare l’isola, ma
noi abbiamo bisogno in primo luogo di dormire (certo, dopo aver mangiato
un risotto alla zucca!) e rimandiamo all’indomani ogni altra decisione ….