giovedì 29 maggio 2025

ESTATE 2025: seconda stagione in Mediterraneo per Refola


Il 2025 si apre con una bella novità per Refola: abbiamo ordinato nuove coperture per i divani della dinette alla veleria OneSails Sicilia, ed hanno fatto un bel lavoro!


L’equipaggio per questa prima tranche è composto dal sottoscritto, il giovane Andrea, i comaschi Angelo e Cristina. Ci troviamo tutti, nel pomeriggio del 17 maggio, all’aeroporto di Catania; ritiriamo l’auto (già noleggiata da casa) e partiamo alla volta di Marina di Ragusa, dove ci attende
Refola. Provati dal viaggio, ci rinfranchiamo con una splendida cena al nostro ristorante preferito, un circolo privato gestito dal catering “Fareventi”.

L’indomani, domenica 18, iniziano i lavori: rimontaggio drizze, genoa, cambio olio e filtri del motore e del generatore.

Lunedì alaggio di Refola al cantiere.


Una volta che la barca è sull’invaso, ci vietano di salire a bodo; li trovo molto più rigidi rispetto allo scorso anno, quando avevo ottenuto il permesso di salire per fare qualche lavoretto. Ispeziono l’opera viva e con piacere realizzo che non c’è bisogno di fare carena, è sufficiente qualche ritocco, pulire per bene l’elica e montare i nuovi anodi sacrificali. Comunico la situazione al capocantiere, che di rimando mi dice: “Bene, la barca torna in acqua oggi stesso!”.

“Oh cacchio!”, penso, “Un po’ di lavoro lo devo fare e inoltre, pensando di dover fare carena, ho prenotato un appartamento per una settimana!”.

Mi riprendo rapidamente dalla sorpresa e avanzo una richiesta: ho bisogno che i tecnici del cantiere mi montino i nuovi cuscinetti del generatore eolico. La mossa riesce: il varo di Refola viene rimandato al giorno dopo.

Fortunatamente riusciamo modificare la prenotazione dell’appartamento e ridurre la nostra permanenza a soli due giorni.

Al cantiere avevo commissionato anche la sostituzione dell’alternatore del motore; l’intervento è stato fatto al ritorno di Refola in banchina, ed ha portato una sorpresa: è necessario sostituire anche il tubo di ricircolo del liquido di raffreddamento, che era rotto.

Un’altra sorpresa ce l’ha riservata la randa. Mi ero accorto che usciva con difficolta dall’albero di maestra in cui è avvolta; per verificare la tiriamo giù completamente e troviamo tre strappi in corrispondenza della penna; la consegniamo alla veleria e in due giorni ce la riportano riparata.  

Naturalmente tra le operazioni preliminari alla partenza non può mancare una grande cambusa, che ci renda autosufficienti per un lungo periodo.

La partenza per la Grecia era programmata per domenica 25, ma un’attenta valutazione delle previsioni meteo (nello Ionio forte maestrale con raffiche a 40 nodi) mi induce a rimandarla a lunedì 26. E infatti molliamo gli ormeggi alle 8.00 di lunedì 26 ottobre; siamo diretti a Pilos (Navarino), sulla costa W del Peloponneso; rotta E, 352 miglia; prevedo due giorni e qualche ora di navigazione.

Usciamo dal porto a motore e purtroppo non lo spegniamo più fino quasi all’arrivo; all’inizio c’è un bel vento sui 15-17 nodi da SW, in poppa, che diventa un apparente sui 8-10 nodi; con il motore al minimo (1400 g/min) procediamo a 7-7,5 nodi. Poi superato capo Passero il vento, sempre in poppa, diminuisce sempre più e così rimane fino a 30 miglia dalla costa greca, quando finalmente gira a NW, consentendoci finalmente di spegnere il motore.

Due le prese alla pesca. La prima è sfortunata: si scioglie il nodo fatto sulla girella e perdiamo tutto, esca e tonno. La seconda, all’imbrunire del secondo giorno di navigazione, ci regala un bel tonno alalunga sui 4-5 chili. Il mattino seguente Angelo lo sfiletta e ne ricaviamo 5 buste che mettiamo sotto vuoto nel freezer, più una bella dose da gustare a pranzo alla “ceviche”, crudo marinato con olio e limone e verdure.


La navigazione è piacevole, nonostante il motore; ci alterniamo in turni di guardia di due ore con parziale sovrapposizione durante la notte; la luna nuova ci permette di ammirare un cielo stellato che non vedevamo da tempo immemorabile.


Giungiamo a destino mercoledì 28 maggio alle 15,45.

Ormeggiamo nel marina che ci aveva già ospitato nel lontano 2007, quando Refola era una bambina ed io di poco più grande: era in fase di allestimento allora, e così lo ritroviamo 18 anni dopo. Il portolano (Grecia Ionica di Nicola Trentini ed. 2022) dice che il progetto per il completamento delle strutture è stato approvato, chissà… Comunque per ora l’ormeggio è gratuito e infatti ci sono moltissime barche; un gentile navigatore inglese ci fa segno di metterci accanto alla sua barca e allo scopo fa spostare il gommone della barca vicina.


Nel tardo pomeriggio Cristina, Andrea ed io visitiamo il paese, carino con tanti negozi, acquistiamo del pane e delle mele e rientriamo in barca.

Come sempre, complimenti a Refola e al suo equipaggio!